Antonio Orejudo

Nel 1535 l'Europa, lacerata dallo scisma di Lutero, è incendiata da improvvise e violente insurrezioni contro la Chiesa cattolica e il Papa. A Münster, Bernd Rothmann, un giovane predicatore cresciuto sotto l'ala protettrice del vescovo della città tedesca, capeggia la rivolta contro la corrotta gerarchia cattolica.
Rothmann ha studiato a Colonia, dove si è imbevuto delle opere e del pensiero di Gioacchino da Fiore, di Erasmo e di altri autori in odore di eresia, poi si è recato a Wittemberg ad ascoltare Lutero e Melantone e a fare propria l'arte della stampa. Non esita perciò a proclamare a Münster la più assoluta libertà religiosa.
Nella città accorrono centinaia di pellegrini, religiosi e profeti d'ogni specie, come Jan Mathijs e Jan Beukels, gli anabattisti che predicano il ritorno alla purezza del cristianesimo primitivo.
La rivolta, però, viene immediatamente soffocata dall'Inquisizione e dagli eserciti cattolici. Il 25 giugno, le truppe del vescovo Franz von Waldeck penetrano nella città e, saccheggiando, tagliando lingue, squartando corpi e lasciandoli sotto il sole a seccare come pergamene di capra, pongono fine… (altro)

Un romanzo storico ambientato nell'Europa del XVI secolo, quando divampavano i conflitti religiosi e pensare con la propria testa poteva facilmente costare la vita. L'autore pur avendo pesantemente romanzato gli avvenimenti ed i personaggi è stato bravo ad immergerci nelle atmosfere di quei tempi. In particolare nella prima parte, dove si parla della rivolta di Munster, siamo catapultati in un ambiente pieno di fermento, in cui il fanatismo va a braccetto con la corruzione e la vanità, e gli ideali più nobili degenerano a causa della debolezza degli uomini che li predicano. La seconda parte si svolge vent'anni dopo, in piena controriforma: la lunga mano dell'inquisizione ormai arriva ovunque, creando un clima opprimente di sospetto e incertezza. Il ritmo della narrazione si adegua e si fa più lento, diventando un po' troppo discorsivo ed astratto; le teorie esposte sono interessanti e scritte in uno stile scorrevole, ma la storia si appesantisce e perde mordente. E' interessante anche notare come i personaggi, benchè siano per la maggiorparte illustri teologi e uomini coltissimi, siano tutt'altro che idealizzati; anzi sono tutti profondamente terreni, legati alle esigenze più basse e materiali del corpo, che l'autore non si fa scrupolo a descriverci minuziosamente (pratiche sessuali, malattie...)
Questo è un buon romanzo, che coniuga in maniera originale realtà storica e vicende romanzate tenendo desto l'interesse del lettore e non perdendo mai in credibilità.… (altro)