Auður Ava Ólafsdóttir

Un uomo in crisi che decide di porre fine ai suoi giorni e per farlo decide di andare lontano, in una città appena uscita dalla guerra. L’incontro con le persone del luogo lo spingerà a ritardare il suo gesto …
Un libro che mi ha lasciata insoddisfatta, una storia che avrebbe potuto essere molto appassionante ma che, a mio avviso, pecca di eccessiva lunghezza in alcune parti mentre sorvola su altre che avrebbero dovuto essere, invece, approfondite. Una bella trama, piena di potenzialità che invece, alla fine, risultano purtroppo in gran parte abortite; un finale monco che lascia solo un senso di incompiutezza.
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Lobbi è troppo giovane per prendersi cura di un padre anziano, un fratello autistico e una figlia di pochi mesi, nata da «un quinto» di una notte d'amore con Anna, una ragazza conosciuta per caso. Perciò decide di lasciare l'Islanda con uno zaino pieno di talee di rosa e volare verso l'Europa. La sua avventura lo porta a lavorare come giardiniere in un monastero dove si trova un roseto fuori del comune. Lí cercherà di far attecchire i preziosi germogli di Rosa candida ereditati dalla madre e, guidato dalla saggezza di un frate appassionato di cinema, si preparerà all'arrivo di Anna e della piccola Flóra Sól. Per la prima volta, Lobbi scoprirà in sé un sentimento inaspettato, che non è solo amore per la figlia e attrazione per Anna, ma il desiderio di far germogliare una vera famiglia.… (altro)

Intanto: il libro e' di 10 anni fa, e si sente. La scrittura e' meno fluida di Rosa Candida (sperando che qs sia successivo, non ho verificato...)
Non tutti gli incisi in corsivo sembrano azzeccati, e qs giovane donna, che sessualmente è allegra e superficiale come uno zigolo, e' finta - o è da conoscere, nel caso.
Nonostante ciò, l'Islanda narrata e' bellissima, e la storia con Tumi e' dolce quanto basta per ispirare la continuazione della lettura.
Humor diffuso e una insistente pioggia di novembre fanno da sottofondo a tutta la lettura.… (altro)