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Salvatore Niffoi

Autore di La leggenda di Redenta Tiria

24 opere 430 membri 13 recensioni

Sull'Autore

Comprende il nome: Salvatore Niffoi

Fonte dell'immagine: Salvatore Niffoi, 2008

Opere di Salvatore Niffoi

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Informazioni generali

Data di nascita
1950
Sesso
male
Nazionalità
Italy

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Recensioni

Niffoi con la sua parola ruvida riesce a rendere la durezza di una certa cultura sarda in maniera encomiabile. Questo è un racconto difficile anche da comprendere perché l'autore si cimenta con temi complessi ed una costruzione narrativa un po' strana. È la prima volta che lo leggo affrontare di un amore omosessuale, un tabù culturale che però emerge dai tagli netti della sua penna. Ovviamente per chi non è sardo sono frequenti i necessari rimandi al dizionario incluso
 
Segnalato
scaredda | Nov 9, 2016 |
C'è un po' troppa magia per questo romanzo che tenta di diventar fiaba ma si arrende ad un finale poco incisivo. Certo la penna è sempre quella, niffoi riesce a rendere lo spirito aspro della Sardegna come nessun altro. Ma stavolta la storia è un po' accartocciata su se stessa.
 
Segnalato
scaredda | Nov 9, 2016 |
Salvatore Niffoi sa come rendere la durezza ed insieme la liricità della Sardegna. Ed il suo nuovo romanzo, Il pane di Abele, ne è l'ulteriore conferma. Il suo modo di scrivere duro ed asciutto, quel suo modo di rendere attraente l'utilizzo di pezzi importanti della lingua sarda, il riuscire a portare i suoi racconti fuori dal tempo e dallo spazio per calarli quasi in un'età Barbaricina DOC, ferma inchiodata al suo tempo ed alla sua storia, dove lingua italiana e lingua sarda si mescolano in sonorità inattese, e dove l'intensità dei personaggi e dei luoghi non ha necessità di realtà geografica (i nomi di fantasia dati ai paesi sono infatti facilmente identificabili per chi abbia un po' di dimestichezza non tanto con la cartina geografica, ma con il carattere dei vari paesi dell'interno dell'Isola). In questo nuovo romanzo, uscito a marzo credo, ma che ho avuto modo di leggere solo negli ultimi giorni, Niffoi traccia la storia dell'amicizia di due persone nate diverse: un sardo, un continentale, incontratisi in un paesino della Barbagia fuori dal tempo, che condivideranno molto ma che poi la vita separerà. (Recensione completa su EcletticaMente… (altro)
 
Segnalato
scaredda | 2 altre recensioni | Nov 9, 2016 |
L'idea alla base del libro è interessante, un bel connubio di folclore e realismo magico; nel paesino di Abacrasta, sperduto tra i monti della Barbagia, gli abitanti sono vittime di una singolare maledizione: nessuno muore di vecchiaia, ma tutti chi prima e chi dopo sono spinti da una misteriosa "voce" a togliersi la vita. La maledizione sarà spezzata con l'arrivo di Redenta Tiria, una figura misteriosa e salvifica.
Quello che non funziona quindi non è la storia, ma come spesso accade il modo in cui è raccontata. La prima parte narra le vicende di vari suicidi uno dopo l'altro e se inizialmente può essere intrigante, la dinamica sempre uguale viene presto a noia (biografia del personaggio, caduta in basso, morte). La seconda parte mantiene lo stesso meccanismo, ma con il lieto fine dovuto alla presenza di Redenta Tiria. Manca il pathos, i vari "casi" sono presentati stile elenco puntato e alla fine sono rimasta con l'impressione che più di metà delle pagine fossero scritte per allungare il brodo.
Lo stile è molto dialettale, infatti il libro è infarcito di termini e modi di dire sardi e per me che non conosco quell'idioma si è rivelata una lettura più faticosa del previsto. Probabilmente i sardi o gli appassionati di folclore apprezzeranno molto questo romanzo, tutti gli altri potrebbero evitare di leggerlo senza perdersi nulla secondo me.
… (altro)
 
Segnalato
Lilirose_ | 4 altre recensioni | Oct 3, 2016 |

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