Mende Nazer

Le tre parti di questo bel romanzo-verità autobiografico scandiscono le “tre vite” che nei suoi soli 22 anni la protagonista ha attraversato: l’infanzia nel villaggio nuba; la schiavitù nelle due capitali Khartoum e Londra; la libertà, o meglio quello spiraglio di libertà che le si è infine aperto. Quella di Mende (nella sua lingua significa “gazzella”) è la storia di migliaia di bambine e bambini dei paesi del Sud del mondo che vengono rapiti, violentati e schiavizzati fin nel cuore delle nostre civilissime città. Storia essenzialmente al femminile, dove l’identità di genere e la solidarietà emergono solo tra donne schiave - le altre hanno assunto totalmente mentalità e comportamenti tipicamente maschili… La libertà rinascerà dapprima come sogno e speranza, dopo una discesa nella più profonda depressione, quando casualmente qualcuno farà riaffiorare nella ragazza la coscienza della sua identità e della sua dignità personale e culturale.
Romanzo di denuncia spietata, ma raccontato senza spirito di vendetta o rancori, dove traspare sempre quella profondissima forza interiore che viene da un’infanzia non facile ma serena e protetta, nel villaggio sui monti Nuba, dall’assimilazione di una dimensione culturale e sociale che nemmeno le sofferenze più atroci potranno cancellare. In copertina, la foto di Mende in persona.… (altro)