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André Martinet (1908–1999)

Autore di Elementi di linguistica generale

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Opere di André Martinet

Des steppes aux océans (1986) 16 copie
Le Langage (1968) 16 copie
La linguistica (1972) 8 copie
Sintassi generale (1985) 8 copie
Linguistics today — A cura di — 3 copie

Opere correlate

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Informazioni generali

Nome legale
Martinet, André
Data di nascita
1908-04-12
Data di morte
1999-07-16
Sesso
male
Nazionalità
France
Nazione (per mappa)
France
Luogo di nascita
Saint-Alban-des-Villards, Savoie, Auvergne-Rhône-Alpes, France
Luogo di morte
Châtenay-Malabry, Hauts-de-Seine, Île-de-France, France
Causa della morte
Naturelle (Vieillesse)
Istruzione
Université de la Sorbonne, Paris (Doctorat, Lettres, Thèse principale 'La gémination consonantique d'origine expressive dans les langues germaniques ', Thèse complémentaire 'La phonologie du mot en danois.', 19 37)
Unversité Humboldt, Berlin, Allemagne
Agrégation d'anglais (Rang 17, 19 30)
Attività lavorative
Professor (Linguistics)
Linguist (structural)
Relazioni
Martinet, Jeanne (Epouse)
Organizzazioni
Prague School
Breve biografia
André Martinet (1908-1999) est un linguiste français, initiateur de la linguistique fonctionnaliste.

Né de parents instituteurs le 12 avril 1908 dans la commune de Saint-Alban-des-Villards, André Martinet s'intéresse très tôt au bilinguisme de son environnement (Français, Provençal). Son parcours scolaire l'oriente vers l'étude de la linguistique et des langues germaniques.
Après une agrégation d'anglais (1930), il poursuit ses études à l'université de la Sorbonne, Paris et à l'université Humboldt, Berlin - influencé par l'école de Prague et la linguistique structurale - et soutient un doctorat de lettres en 1937 ou il développe le concept de fonctionnalisme.
En 1938, il est nommé directeur d'études à l'école pratiques des hautes études. Il rejoint l'International Auxiliary Language Association (IALA) à New York de 1946 à 1948 et enseigne la linguistique à l'université Columbia de 1947 à 1955. Il prend alors la direction de la revue Word (1947-1964)
En 1955, il reprend son poste à l'EPHE qu'il occupe jusqu'à sa retraite en 1977. Il crée la revue La Linguistique, aux Presses Universitaires de France en 1965 et la Société Internationale de Linguistique Fonctionnelle (SIFL) en 1976
Parmi plus de 20 ouvrages approchant notamment le fonctionnalisme de la syntaxe, "Éléments de linguistique générale" (1960) est le plus connu, traduit dans 17 langues et qui influencera une génération de linguistes en France et dans le monde.
Il décède le 16 juillet 1999 à Châtenay-Malabry

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Recensioni

"Ogni descrizione presuppone una scelta. Ogni oggetto, per quanto semplice possa apparire, a prima vista, si può rivelare infinitamente complesso. Ma una descrizione è necessariamente finita e quindi deve limitarsi a mettere in luce solo certi tratti dell'oggetto da descrivere." (A. Martinet, Elementi di linguistica generale, Laterza 1966, in F.Piazzi , La didattica breve delle materie umanistiche, Didattica breve-materiali 1, IRRSAE Emilia Romagna ).

Il presente contributo nasce dall’intento di fornire una breve rassegna bibliografica, selettiva e
ragionata, di opere e manuali che, sia sul versante degli studi scientifici, sia nel campo della
didattica, possono fornire indicazioni, riflessioni o anche semplicemente spunti importanti per gli
insegnanti che intendono innovare l’insegnamento del Latino e aggiornarlo alle esigenze attuali.
È difficile delineare con precisione gli ambiti dei diversi orientamenti metodologici nell’ambito
dell’attuale didattica, che – all’infuori del cosiddetto “metodo naturaleâ€?, che tratta il Latino come
lingua viva – oscillano tra i due seguenti estremi: un principio secondo cui si va dalla regola al testo
(grammatica normativa) e un altro che prevede un’interazione tra testo e regola, secondo un
rapporto per cui la regola nasce dalla descrizione di un fenomeno cui si assiste all’interno del testo
stesso (grammatica descrittiva). In questa prospettiva nascono, in ambito scolastico, manuali che
sempre più smussano i lati di un aspro e rigido atteggiamento normativo, lasciando più spazio ai
testi, non più e non solo palestra di traduzione o, peggio, “caviaâ€? per sperimentare le norme
mandate a memoria, ma mezzo per meditare sugli aspetti imprescindibili e fondanti o, quanto meno,
importanti della cultura classica. La lingua, dunque, come specchio di una civiltà, non solo come
ossessiva ricerca e conferma di norme grammaticali.
Il tentativo di innovare il metodo di studio del Latino, nato sul solco del forte impulso ricevuto dagli
studi linguistici nel secolo scorso a partire dal Corso di linguistica generale di de Saussure (1916),
affonda le proprie radici – ormai possiamo dire – in tempi relativamente lontani. Le prime
sperimentazioni, infatti, della cosiddetta “grammatica della dipendenzaâ€? di Tesnière (verbi valenti o
avalenti, con attanti e circostanti) risalgono agli anni ’50-’60 e saranno poi sviluppate dalle
riflessioni di Happ (‘76-‘79), che, sempre in stretta dipendenza dal verbo, individua complementi
obbligatori (max. 7) e complementi facoltativi, detti impletivi, scelti su asse paradigmatico e
allineati su asse sintagmatico. Un altro contributo fondamentale, che proviene direttamente
dall’ambito degli studi di linguistica generale, si deve a Martinet (1987), che ha proposto, con il suo
funzionalismo, una lettura dei fenomeni linguistici basata su una “doppia articolazioneâ€?: da un lato,
le unità distintive, i “fonemiâ€?; dall’altro le unità significative, cioè latrici di significato, i “monemiâ€?,
che si dividono in “lessemiâ€? (nell’ambito lessicale) e “morfemiâ€? (nell’ambito grammaticale). I
monemi si articolano funzionalmente in “sintagmiâ€?, creando le “espansioniâ€?, ovvero costruendo la
frase secondo il seguente schema:
verbo + supporto del verbo (soggetto) + espansioni
A partire dalla metà degli anni Sessanta, altre prospettive sono state aperte, sempre dall’ambito
della linguistica generale, dalle riflessioni sulla grammatica generativo-trasformazionale di
Chomsky e della sua scuola.
Un cenno merita anche il tentativo di accostarsi al Latino come a una lingua viva, secondo il
cosiddetto “metodo naturaleâ€?, promosso e sviluppato specialmente nell’ambito del mondo nordeuropeo,
ma oggi presente, sia pur in misura ancora molto limitata, anche nella scuola italiana.
L’allievo affronta lo studio della lingua attraverso un percorso di apprendimento simile a quello
delle lingue moderne, secondo unità didattiche di difficoltà progressiva, che facilitano
l’apprendimento, diminuendo così il rischio di scoraggiamento e demotivazione nei primi passi
dello studio. Il manuale scolastico di riferimento, edito nel 1985, è del danese Hans H. Ørberg
(Lingua Latina per se illustrata).
- www.loescher.it/mediaclassica -
Per approfondire le posizioni metodologico-didattiche sopra esposte in modo sintetico, si propone
qui una breve rassegna che, ben lungi dal nutrire pretese esaustive, ha il solo scopo di fornire un
primo quadro di orientamento.
Breve rassegna bibliografica
• L. Tesnière, Eléments de syntaxe structurale, Klincksieck, Paris, 198210; H. Happ,
Grundfragen einer Dipendenz-Grammatik des Lateinischen, Vandenhoeck & Ruprecht,
Göttingen, 1976; Möglichkeiten einer Dependenz-Grammatik des Lateinischen, in
«Gymnasium» 83, 1976, pp. 35-58 ora trad. it. in G. Proverbio (a cura di), La sfida
linguistica, Rosenberg & Sellier, Torino, 1979, pp. 186-214; Möglichkeiten und Grenzen
bei der unterrichtlichen Anwendung einer Dependenz-Grammatik des Lateinischen, in
«Gymnasium» 8, 1977, pp. 35-87; Syntaxe latine et théorie de la valence. Essai
d'adaptation au latin des théories de Lucien Tesnière, in «Les Études Classiques» 45,
1977, pp. 337-366 e in «Languages» 50, 1978, pp. 51-70.
Per la grammatica della dipendenza di Tesnière e Happ, cfr. G. Proverbio, Prospettive per
l'insegnamento delle lingue classiche, in «Orientamenti pedagogici» 25 (3), 1976, pp.
461-475; Modelli linguistici e insegnamento del latino, in «Orientamenti pedagogici», 25
(3), 1978, pp. 445-459; Lingue classiche alla prova. Note storiche e teoriche per una
didattica, Pitagora, Bologna, 1981; Lezioni di glottodidattica, Giappichelli, Torino, 1984;
F. Sabatini, Lingua e linguaggi. Educazione linguistica e italiano nella scuola media,
Loescher, Torino, 1980; La comunicazione e gli usi della lingua, Loescher, Torino, 1984;
E. Andreoni Fontecedro, Il modello Tesnière - Sabatini e la sua applicazione al latino, in
«Atene & Roma» 31, 1997, pp. 81-88; Progetto sequenziale per l'insegnamento della
morfologia e della sintassi latina nel biennio secondo il modello Tesnière - Sabatini, in
«Aufidus» 5, 1988, pp. 83-99.
• A. Martinet, La considerazione funzionale del linguaggio, trad. it. Il Mulino, Bologna,
19842; Elementi di linguistica generale, trad. it. Laterza, Bari, 1987.
Per il funzionalismo di Martinet, A. Ghiselli, Grammatica moderna della lingua latina,
Laterza, Bari, 1987; Nuove metodologie didattiche per l'apprendimento delle strutture
morfosintattiche fondamentali del latino, in I. Lana, Il latino nella scuola secondaria, La
Scuola, Brescia, 1990, pp. 55-74; Il nuovo libro di latino, Laterza, Bari, 1995.
• N. Chomsky, Le strutture della sintassi, trad. it. Laterza, Bari, 1970; Aspetti della teoria
della sintassi, in Saggi linguistici II, Boringhieri, Torino, 1970.
Per la grammatica generativo-trasformazionale, cfr. G. Calboli, La linguistica moderna e
il latino. I casi, Pàtron, Bologna, 1975; R. Oniga, I composti nominali latini. Una
morfologia generativa, Pàtron, Bologna, 1988; Grammatica generativa e insegnamento
del latino, in «Aufidus» 14, 1991, pp. 83-108. Importanti considerazioni anche in A.
Traina, La sintassi latina e la linguistica moderna: I. La grammatica storica, in «Scuola
e didattica» 9 (3), 1963, pp. 132-134; La sintassi latina e la linguistica moderna: II. La
grammatica psicologica e l'esegesi, in «Scuola e didattica» 9 (5), 1963, pp. 245-247; La
sintassi latina e la linguistica moderna: III. Lo strutturalismo, in «Scuola e didattica» 9
(7), 1964, pp. 361-363; più recentemente G. Garbugino, Analisi logica, linguistica
moderna e didattica del latino, in «Bollettino di Studi latini», 25, 1995, pp. 585-603;
Latino ed educazione linguistica, United Press, Padova, 19952.
- www.loescher.it/mediaclassica -
• Studi di carattere generale sui problemi della didattica del Latino: S. Rocca, Avviamento
alla didattica del latino, Bozzi, Genova, 1979; N. Flocchini, Insegnare latino, La Nuova
Italia, Firenze, 1999; A. Giordano Rampioni, Manuale per l’insegnamento del latino nella
scuola del 2000. Dalla didattica alla didassi, Patron Editore, Bologna 19992.
• Per la Didattica Breve, cfr. F. Ciampolini, La didattica breve, Il Mulino, Bologna, 1993.
Per le sue applicazioni al latino: F. Piazzi (a cura di), La didattica breve del latino,
Cappelli, Bologna, 1993.
… (altro)
 
Segnalato
MareMagnum | May 19, 2006 |

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