Norman MacLean (1902–1990)

Ambientato nel Montana, il romanzo narra la storia di due fratelli, Norman e Paul, figli di saggio e severo pastore presbiteriano amante della pesca con la mosca, vissuta e tramandata ai propri ragazzi come metafora di vita. Seppur educati con gli stessi principi morali, i due fratelli, crescono con personalità profondamente diverse, quasi inconciliabili. Norman – il maggiore – è riflessivo e legato alla famiglia; Paul invece è scapestrato e questa diversità sarà la causa dei loro differenti destini anche se lungo il fiume i fratelli tornano sempre a sentirsi un tutt’uno.
Il fiume che scorre e sulle cui rive si recano a pescare, in un certo modo sembra forgiare le loro esistenze. L’acqua diventa al tempo stesso una metafora e un luogo di incontro, di riflessione nella comune ricerca della misteriosa grazia di cui parla il Vangelo. E’ il fiume in cui pescavano i Maclean da bambini con il padre e dove hanno continuato da adulti, il fiume che passa attraverso le loro esistenze e le unisce cancellando le distanze, continuando a tenerli coesi al di là di ogni vicenda e differenza.
Il romanzo ha davvero un tono mistico, che induce alla riflessione sul culto della bellezza e purezza della natura, che nella visione religiosa si pongono quali uniche vie possibili per la salvezza dal peccato.
Da questa bellissima opera Robert Redford ha tratto e diretto l’omonimo film, interpretato in modo intenso da Sheffer e Brad Pitt che esalta i paesaggi incontaminati del Montana.… (altro)