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Sull'Autore

Giles MacDonogh is a historian and journalist. He contributes regularly to the Financial Times, The Times, The Guardian, and Evening Standard. He lives in London

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Informazioni generali

Data di nascita
1955-04-06
Sesso
male
Nazionalità
England
UK
Luogo di nascita
London, England, UK
Luogo di residenza
Cambridge, Cambridgeshire, England, UK
Paris, France
Istruzione
University of Oxford (Balliol College)
City of London School
Attività lavorative
journalist
translator
historian
Relazioni
Brazil, Candida (wife)
Breve biografia
Fluent in French and German

Utenti

Recensioni

Una ricostruzione dettagliata, mese per mese, dell'anno cruciale della Germania di Hitler e dell'Europa sotto Hitler. Interessantissimo e chiarificatore, quattro stelle.
Mezza stella invece per la traduzione quasi pessima e per lo sciatto lavoro editoriale, che ha lasciato ovunque decine di refusi e di errori di redazione.
 
Segnalato
winckelmann | 3 altre recensioni | Dec 21, 2023 |
Grazie alle severe virtù dei suoi cittadini e a una dinastia ambiziosa e capace, la Prussia, da modesto Stato ai confini orientali del Reich, divenne nel corso di un secolo -da Federico il Grande a Bismarck -la massima potenza dell'Europa continentale. Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre Berlino sua capitale, e capitale anche del Terzo Reich, giaceva inrovine, gli Alleati la cancellarono dalla carta del mondo, giudicandola «uno Stato fomentatore, sindai suoi primordi, del militarismo e della reazione in Germania». Quanta verità vi è in questo giudizio storico? Il nazismo fu davvero la più naturale evoluzione dello spirito bismarckiano o ne rappresentò, al contrario, una perversione? Insomma, la Prussia fu colpevole o capro espiatorio? Nel tentativo di rispondere a tali interrogativi e di scandagliare il carattere di un popolo che ha fatto la storia d'Europa, Giles MacDonogh ricostruisce la folgorante parabola di questo Stato dai primi del Settecento fino alla creazione dell'Impero nel 1871, per concentrarsi poi sul periodo «guglielmino» nel quale le qualità morali e civili vennero sempre più travolte dalla mania di grandezza e dalla corruzione dei costumi di una classe dirigente che ruotava intorno alla corte. Al tempo stesso l'autore introduce le figure dei maggiori protagonisti, da Federico II che estese i confini del paese e lo fece assurgere a potenza europea, a Guglielmo I che con rimpianto dovette accettare l'idea di un grande Reich che rischiava di disperdere i caratteri originari della sua patria, ai generali che, congiurando contro Hitler, sacrificarono la vita per cercare di salvare la Prussia. Da questo quadro appare chiaro come le tipiche virtù pre-imperiali (senso del dovere, disciplina, autocontrollo, rispetto della legge, onestà...) siano state in seguito snaturate,trasformate in obbedienza cieca e stolida, militarismo ottuso e feroce, intolleranza, deificazione dello Stato...Con Prussia, dunque, MacDonogh non solo offre un importante contributo sulla storia europea, ma soprattutto libera l'immagine di un popolo da un radicato pregiudizio - quello di essere stato all'origine del nazismo-, tracciandone finalmente un profilo completo e affascinante.… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | May 26, 2014 |

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