Stuart MacBride

Mi dispiace ma non ci siamo: dopo aver "abbandonato" prematuramente i personaggi di Ash Anderson e Logan McRae, l'autore scrive questo nuovo romanzo calcando la penna sui toni dell'ironia, che in passato affioravano ma non sovrastavano l'intensità della trama, i colpi di scena, l'approfondimento della psicologia dei protagonisti.
Se aggiungiamo un finale alquanto sbrigativo e confuso ne viene fuori un libro che sinceramente non può soddisfare il lettore, specie quello che come me ha letto tutti i suoi precedenti lavori.… (altro)

Decisamente il peggior thriller di Mac Bride, che dopo aver abbandonato i personaggi di Logan McRae e di Ash Henderson, si avventura nella creazione di Lucy McVeigh, con risultati decisamente deludenti.
Una trama che poteva inizialmente diventare interessante affoga nella palude del parapsicologico, stile "Sesto Senso".
Aggiungiamo un titolo assurdo, una pessima traduzione e vari refusi tipografici, in pieno stile Newton Compton e il risultato è un libro che forse solo i seguaci di Mac Bride potranno leggere: a tutti gli altri consiglio migliori letture.… (altro)

Il recente protagonista Ash Henderson (questa è la terza avventura e viene preannunciato un seguito...) non raggiunge i vertici di Logan Mc Rae, che l'autore pare abbia definitivamente abbandonato.
E' una personalità diversa, più cupa anche a causa delle passate vicissitudini familiari, meno ironica, anche se in questo libro l'autore ha cercato di intenerirlo un po'.
La trama è anche accettabile, con il solito finale sbrigativo dei gialli moderni, ma non aiuta una traduzione pasticciata (capita spesso con Newton Compton), con dialoghi a volte poco comprensibili e parole assurde...(forse al traduttore andrebbe spiegato che "sterzo" e "volante" non sono la stessa cosa!).
Spero che il prossimo romanzo sia migliore.… (altro)