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Jason Lutes

Autore di Berlin. La città delle pietre

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Comprende i nomi: Jason Lute, Jason Lutes, Jason Lutes

Serie

Opere di Jason Lutes

Houdini: The Handcuff King (2007) 407 copie
Berlin (2018) 360 copie
Jar of Fools (1997) 299 copie
Berlin: City of Light (2018) 78 copie
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Funnel World 1 copia
Wedgehead 1 copia
Bingo Baby 1 copia

Opere correlate

An Anthology of Graphic Fiction, Cartoons, and True Stories (2000) — Collaboratore — 362 copie
The Best American Comics 2008 (2008) — Collaboratore — 296 copie
The Best American Comics 2009 (2009) — Collaboratore — 179 copie
The Big Book of Hoaxes (1996) — Illustratore — 162 copie
The Big Book of Losers (1997) — Illustratore — 125 copie
The Narrative Corpse: A Chain-Story by 69 Artists (1995) — Collaboratore — 26 copie

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Recensioni

Finalmente il terzo e ultimo volume di Berlin, la capitale tedesca a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale raccontata da Jason Lutes. Il terzo volume è migliore del secondo, almeno prova a portare a compimento il tracciato narrativo complessivo, ci sono ancora una volta diversi spunti interessanti, ma non trovo onestamente molto di più. Un lavoro gradevole, ma lontano anni luce da quel capolavoro di cui si scrive. Le storie che si intersecano nel libro, come detto, sono interessanti, la donna che si finge uomo, la resistenza comunista all’ascesa nazista, i primi segnali dell’odio verso gli ebrei. Ma esiste un grande dubitativo sull’effettiva portata del lavoro nel suo complesso.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | 34 altre recensioni | Jan 6, 2021 |
Non c’è molto da aggiungere rispetto alla precedente recensione. Questo è, sicuramente, il limite per i giudizi sui lavori in prosecuzione. E, a mio avviso, anche il lavoro di Lutes che non riesce mai a decollare veramente. Per carità, come detto, la sostanza c’è e si vede. Ma non c’è molto altro. Il rischio è il rigore del racconto si trasformi in noia. Rischio serio. Aspettiamo, chissà quando, il terzo volume, augurandoci di essere contraddetti e di dover fare ammissione di colpa. Comunque, a volte, basta poco per significare le distanze tra un grande lavoro ed un onesto lavoro.

Recensione del 22 settembre 2020
La rilettura del secondo volume di Berlin conferma l’impressione che pochi giorni fa mi ha lasciato il primo tomo “La città delle pietre”. Una serie di grandi spunti ma raccontati in modo piatto. La Germania è molle, flaccida, il pagamento dei danni di guerra ha lasciato piaghe profonde che iniziano a marcire e nell’infezione si intravvedono i germi del nazismo. Berlino è divisa tra la voglia di chiudere con una stagione con la musica, il jazz, aprendosi al mondo; e di chiudersi in sé stessa, con il comunismo, o con il nazismo. Tra i due mali prevarrà il secondo, il pessimo per definizione. Il volume si chiude con il successo al Bundestag del partito nazional socialista, che passa da dodici a centosette deputati. Ma è l’effetto di una causa che viene da lontano, l’antisemitismo, la paura, il desiderio di ordine e di sicurezza. E Berlino va così verso la pagina più buia della sua storia.
… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | 15 altre recensioni | Apr 2, 2020 |
A dir poco bellissimo. Del periodo successivo c’è una letteratura di una vastità incredibile. Ma di come si è arrivati all’ascesa di Hitler se ne è sempre parlato poco. Eppure occorre analizzare la causa, per comprenderne l’effetto. Peccato per questi volumi cui non seguono gli altri. Non sono usciti, non sono stati editi in Italia. Mistero dell’editoria fumettistica italiana, anche perché questo volume è andato esaurito. Dopo Weimar, con un Paese in difficoltà che me ne ricorda un altro, quasi un secolo fa, grande attenzione alle iniziative dei comunisti. D’altronde Stalin era ad un passo e l’epurazione dei leninisti, compreso Trotski, era appena iniziata. Ma per gli ebrei il clima cominciava a farsi pesante; per l’iniziativa di qualche teppista che, però, confluiva in un piccolo partito: il movimento nazionalsocialista. La storia bisognerebbe prima viverla e poi ripeterla: per vedere l’effetto che fa.

Recensione del 14 giugno 2011
Nel primo volume della serie (ventiquattro capitoli) la storia di Berlino viene raccontata con tavole e vite sovrapposte. Siamo tra la prima e la seconda guerra mondiale. Berlino vive la crisi della Germania, ha in sé i semi della follia nazista. L’elegia della Luxemburg, con i tentativi del partito comunista di emulare la conquista di Lenin della odiata Russia, contrasta con l’evoluzione dell’odio contro gli ebrei. Che ancora non si nascondono, ma vivono le proprie paure per un futuro che sembra sempre più incerto. Ottima l’ambientazione e la ricostruzione storica; ma Berlino, almeno nel primo volume, non riesce mai a decollare; il racconto non deve solo avere un valore assoluto, ma deve anche riuscire ad intrigare il lettore. E Lutes lo fa con risultati alterni. Certo siamo in presenza di un lavoro più che pregevole. Ma ben lontano dallo straordinario raggiunto da questa serie. Così e, se vi pare.

Recensione del 05 settembre 2020
Rileggo Berlin per la terza volta; ne ero stato entusiasta nel 2008; freddo nel 2011. Sono passati quasi dieci anni dall’ultima lettura, e l’impressione è che con il tempo la valutazione si raffredda. È un fumetto di ambientazione, racconta una città, Berlino, ed una nazione con i fermenti che avrebbero inciso sulla storia mondiale negli anni successivi con esiti drammatici. Venivano lanciati i semi della morte e del dolore. È la fine degli anni Venti del secolo scorso, la Germania continua a soffrire per la sconfitta nella prima guerra mondiale, i danni di guerra da risarcire ai Paesi europei incide sulla vita delle persone, sulla loro quotidianità. E questo fumetto racconta proprio quello, la normalità di un periodo, di uomini e donne comuni, stretti tra le loro ambizioni e le loro esigenze. Ma gli manca quella scintilla che rende la lettura un piacere, la storia serrata. L’estrema piattezza del racconto incide sulla qualità effettiva del libro. Poi tra qualche anno, casomai, la lettura di Berlin riprenderà ad entusiasmarmi.
… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | 34 altre recensioni | Mar 27, 2019 |

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