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Sull'Autore

Walter Louis Laqueur was born in Breslau, Germany on May 26, 1921. At the age of 17, he fled just a few days before Kristallnacht and found his way to Palestine, where he was known as Ze'ev. He worked briefly on a kibbutz before moving to Jerusalem, where he spent a year enrolled in the Hebrew mostra altro University and covered the Middle East as a journalist. In 1955, he moved to London, where he was a founder and editor of The Journal of Contemporary History and a founder of Survey, a foreign affairs journal. From 1965 to 1994 he was director of the Wiener Library for the Study of the Holocaust and Genocide, a leading archive in London. He became a scholar of the Holocaust, the collapse of the Soviet Union, European decline, the Middle East conflict, and global terrorism. He wrote numerous books including A History of Zionism, A History of Terrorism, The Terrible Secret, Putinism: Russia and Its Future with the West, and The Future of Terrorism: ISIS, Al Qaeda, and the Alt-Right written with Christopher Wall. His memoirs included Thursday's Child Has Far to Go; Worlds Ago; Best of Times, Worst of Times; and Reflections of a Veteran Pessimist. He was also the editor of The Holocaust Encyclopedia. He died on September 30, 2018 at the age of 97. (Bowker Author Biography) mostra meno

Serie

Opere di Walter Laqueur

Terrorism (1977) 80 copie
Un mondo di segreti (1985) 47 copie
A History of Terrorism (2001) 37 copie
Missing Years (1980) 15 copie
Literature and Politics in the Twentieth Century (1967) — A cura di — 10 copie
Europa desps de Hitler (1970) 9 copie
Germany Today (1985) 7 copie
A dictionary of politics (1973) 5 copie
The rebirth of Europe, (1970) 4 copie
Europa desps de Hitler (1985) 4 copie
Out of Ruins of Europe (1971) 3 copie

Opere correlate

Africa: A Foreign Affairs Reader (1964) — Collaboratore — 7 copie

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Recensioni

«Non sapevamo, e quando abbiamo saputo era ormai troppo tardi». Quante volte abbiamo sentito questa risposta quando abbiamo domandato perché‚ sei milioni di ebrei sono stati lasciati completamente soli nelle mani del mostro nazista! Questo libro dimostra che non era affatto vero che nessuno sapeva. Gli Alleati sapevano, i neutrali sapevano, gli ebrei dei paesi liberi sapevano. Ma nessuno voleva crederci, nessuno voleva parlarne. Chi sapeva non ha voluto alzare la propria voce, chi sapeva non ha voluto far nulla per chi soffocava nelle camere a gas. Si è preferito il silenzio alla denuncia, al soccorso, all'azione. Così Hitler ha potuto attuare indisturbato la sua «soluzione finale». E quanti uomini, quante donne, quanti bambini avrebbero potuto essere salvati se almeno fossero stati avvertiti in tempo dell'atroce destino a cui andavano incontro? (fonte: Giuntina)… (altro)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | 3 altre recensioni | Jun 1, 2020 |
Questo "Dizionario" rappresenta un risultato degli studi sul genocidio degli ultimi vent'anni e intende offrire con estremo rigore scientifico un'analisi globale delle persecuzioni naziste contro gli ebrei, concentrandosi sugli argomenti cruciali senza trascurare specifici avvenimenti politici, luoghi e individui (fonte: Google Books)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | May 1, 2020 |
Durante gli anni della Repubblica di Weimar ( 1918-1933) la Germania elaborò la prima cultura autenticamente moderna, le cui realizzazioni ebbero profondi e duraturi effetti in innumerevoli settori, dall' architettura al teatro e al cinema, dal pensiero sociale alla scienza. Fu il periodo dell'espressionismo e di Einstein, di Thomas Mann e di Bertolt Brecht, della psicoanalisi e del neomarxismo della musica atonale e della Bauhaus, di Max Reinhardt e di Marlene Dietrich: anni quindi di vitalità creativa senza precedenti, ricchi di contenuti ma tuttavia non privi di contraddizioni intrinseche e di ombre inquietanti. L'evoluzione della Repubblica di Weimar, infatti, rappresentò in un certo senso la parabola della prima società permissiva della storia, che, forse proprio in quanto tale, produsse essa stessa gli impulsi che ne avrebbero provocato la violenta dissoluzione. Le strutture dell'establishment accademico rimasero sempre, nel loro complesso, sostanzialmente ostili alla Repubblica e a tutto ciò che essa rappresentava. Parallelamente alla cultura d'avanguardia e, in senso lato, « di sinistra », ne andò quindi gradualmente emergendo un'altra, di ispirazione contraria, rivolta contro tutto ciò che si configurava come « modernismo », assimilato in pratica al «bolscevismo » e con esso poi completamente identificato; e fu questa seconda cultura, che si richiamava ai valori dell'irrazionalismo, del sentimento, della «fede », a polarizzare intorno a sé strati sempre più vasti di un'opinione pubblica che istintivamente avversava gli innovatori fermenti politici e culturali e auspicava
una società « ordinata » che esprimesse uno Stato « forte ». L'opera di Walter Laqueur costituisce la prima, penetrante indagine della « cultura di Weimar» nella sua globalità, intesa nel senso più ampio di vita sociale di quel complesso e turbinoso periodo. Ne risulta, in un'avvincente esposizione dove l'approccio critico ai problemi si unisce felicemente a un'elegante agilità narrativa, un panorama esauriente delle ideologie, delle tematiche e dei movimenti che sono alla radice della cultura contemporanea.
… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | May 19, 2014 |

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