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Ioanna Karystiani

Autore di L' isola dei gelsomini

20 opere 181 membri 5 recensioni

Sull'Autore

Fonte dell'immagine: Aggelioforos

Opere di Ioanna Karystiani

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Informazioni generali

Nome canonico
Karystiani, Ioanna
Altri nomi
Καρυστιάνη, Ιωάννα
Karistiani, Ioanna
Data di nascita
1952-09-08
Sesso
female
Nazionalità
Greece
Nazione (per mappa)
Greece
Luogo di nascita
Chania, Crete, Greece
Luogo di residenza
Chania, Crete, Greece (birth)
Athens, Greece
Attività lavorative
screenwriter
Relazioni
Voulgaris, Pantelis (husband)

Utenti

Recensioni

Incipit:
"Forse era per le esalazioni - con l'umidità il grano marcisce e durante lo stivamento si fanno sciocchezze - o forse per la salamoia, a Savas Saltaferro venne il bruciore di stomaco, ma no gli andava di lasciare solo Niceforo nella stiva, costrinse il giovane Filiocco e Stelios, entrambi con spalle e bicipiti forti, prendetelo che lo mettiamo a prua, questione di dieci minuti.
Con la sigaretta tra le dita, avvolto nell'incerata per l'umidità, vegliò la salma per tutta la notte.
Solcavano l'oceano, l'Atlantico neanche un sussurro. Gli lanciava le cicche, fa' un tiro anche tu, insaziabile divoratore di uomini, era stato impossibile toccare la tera, da Caripiso a Paramaribo tre giorni e tre notti di navigazione, e Niceforo non ce l'aveva fatta per una specie di broncopolmonite."

Inizia con una morte in mare questo libro dove i morti in mare sono tantissimi. E' la storia di una tragedia d'amore sullo sfondo della storia dell'isola di Andros, dai primi anni del '900 fino a dopo la guerra civile greca.
La storia di un amore frustato, che non si spegnerà mai, tra Orsa, figlia di Savas e di Mina, con Spiros Maltabès. Mina si oppone al matrimonio, fa sposare la figlia Orsa con il più ricco Nikos Vatozukis. In questo modo crea le condizioni che porteranno all'infelicità e alla morte finale di Orsa. Ad aggravare ulteriormente la situazione contribuirà il matrimonio tra Moscha, sorella di Orsa, proprio con Spiros.
L'interesse del libro, oltre che nella storia tragica di questo amore, sta nella descrizione di un ambiente, quello degli isolani di Andros: gli uomini si dedicano al mare, fonte di morte, ma anche di ricchezza. Alcuni, infatti, diventano armatori e capitani, navigano in tutti gli oceani, tornando alle loro famiglie pochi mesi all'anno.
Nelle storie dei rapporti tra uomini e donne, non c'è solo il mancato matrimonio tra Orsa e Spiros, e la loro infelicità. Si evidenziano matrimoni falliti, prima di tutto quello dei genitori di Orsa, il cui padre, come tanti altri marinai, si era fatto una famiglia parallela in Argentina. Ma anche il matrimonio della sorella Moscha, in fondo, è un ripiego. Poi ci sono i matrimoni finiti per la morte dei mariti, in seguito agli innumerevoli naufragi, oppure nel corso della guerra.
Interessante ruolo ha il soffitto della casa in cui vivono, oltre ai genitori (Mina e Savas), le due coppie "infelici" Orsa-Nikos e Moscha-Spiros. Attraverso il sottile soffitto, Orsa ascolta tutto quello che fanno e dicono Moscha e Spiros e questo contribuirà a mantenere vivo un amore mai spento, che la porterà alla consunzione, dopo la notizia della morte da eroe di Spiros durante la guerra.
Il rapporto tra le due sorelle diventa conflittuale ed aspro, allorché Moscha viene a sapere della storia d'amore della sorella con il marito. Ma poi tutto si scioglie e Moscha recupera l'affetto per Orsa, debole e malata; capisce che sono state travolte da un destino più forte di loro. Fatum fugi non potest.
In qualche circostanza ci sono delle notazioni sugli italiani, descritti come inetti alla guerra e razziatori di colombe e di gatti.
Nel complesso il libro è interessante e la storia avvincente, anche se la forma per frasi giustapposte con virgole, senza distinguere il discorso diretto, a volte richiede una rilettura. Inoltre, i personaggi sono molto numerosi e bisogna fare attenzione ai tanti nomi.
Un appunto va fatto sul titolo. Non capisco perché è stato scelto per la versione italiana "L'isola dei gelsomini", fiori che appaiono qualche volta nella storia, ma che non sono per nulla una caratteristica di Andros, e non l'originale "La piccola Inghilterra", che identifica meglio Andros, per i legami di affari, relativi ai rapporti marittimi, con la Gran Bretagna e che diviene il nome della nave di Spiros, sulla quale troverà la morte eroica durante al guerra.

Finale:
"Orsa comunque morì tra le braccia della sorella il pomeriggio di venerdì 16 aprile 1948, a trentanove anni e i ragazzini, a sciami si accalcavano nella piazza principale della città dove osti e pasticceri, di comune accordo, avevano sostituito le vecchie sedie con duecentocinquanta moderne poltroncine verdi".
… (altro)
 
Segnalato
ren47 | 1 altra recensione | Jul 31, 2011 |

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