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Han Kang

Autore di La vegetariana

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Sull'Autore

Han Kang was born on November 27, 1970 in Gwangju, South Korea. She studied Korean literature at Yonsei University. She teaches creative writing at the Seoul Institute of the Arts. She is an author. Her novels in English include The Vegetarian and Convalescence. Her works published in Korea include mostra altro A Convict's Love, Mongolian Mark, Fruits of My Woman, The Black Deer, Your Cold Hand, Breath Fighting, and Greek Lessons. She has received several awards including the Yi Sang Literary Prize, the Today's Young Artist Award, the Korean Literature Novel Award, and the 2016 Man Booker International Prize for The Vegetarian. (Bowker Author Biography) mostra meno

Comprende il nome: Kang Han

Opere di Han Kang

La vegetariana (2007) 3,419 copie
Atti umani (2014) 1,197 copie
The White Book (2016) 448 copie
Greek Lessons (2011) 216 copie
Europa (2019) 18 copie
Impossibles adieux (2021) 18 copie
Deine kalten Hände (2019) 17 copie
Convalescence (2013) 10 copie
Pars, le vent se lève (2010) 6 copie
There Comes a Boy (2014) 3 copie
Mongolian Spot (Korean) (2005) 2 copie
Beyaz Kitap (2021) 2 copie

Opere correlate

One Hundred Shadows (2010) — Introduzione, alcune edizioni86 copie
Granta 140: State of Mind (2017) — Collaboratore — 58 copie

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Informazioni generali

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Discussioni

The Vegetarian, by Han Kang- Group Read in 75 Books Challenge for 2017 (Gennaio 2018)

Recensioni

"Qualcosa si è bloccato all'altezza del plesso solare. Non so che cosa può essere. Adesso è perennemente conficcato lì. Lo sento sempre..."
(54)

"(In-hye) Non era più in grado di far fronte a tutto ciò che la sorella le ricordava. Non aveva saputo perdonarle di essersi involata da sola al di là di un confine che lei non era mai riuscita a varcare, non aveva saputo perdonare quella meravigliosa irresponsabilità che aveva permesso a Yeong-hye di liberarsi delle costrizioni sociali, lasciandola indietro, ancora prigioniera."
(141)
… (altro)
 
Segnalato
NewLibrary78 | 289 altre recensioni | Aug 15, 2023 |
Libro inquieto ed inquietante, particolarissimo, che in un crescendo di ferocia e disperazione ci racconta una storia di fuga dalla realtà e annullamento di sé.
Al centro di tutto c'è Yeong-hye, la "vegetariana" del titolo, ma in realtà di lei non sapremo nulla se non quello che ne percepiscono gli altri: ci verranno offerti tre punti di vista, ciascuno concentrato su un diverso momento del suo percorso e ciascuno a rappresentare un aspetto dell'esistenza da cui a poco a poco prenderà le distanze.
Si inizia col marito, un uomo arido e mediocre che sta a simboleggiare il convenzionalismo della società e che infatti sarà il primo a prendere le distanze dalla nostra protagonista non appena devierà dalla cosiddetta normalità.
Si prosegue col cognato, un artista debole e tormentato; in lui troviamo il lato emozionale e passionale della realtà, in tutti i suoi risvolti più eccessivi e brutali.
La conclusione è invece affidata alla sorella, la persona più vicina a Yeong-hye, quella che conosce tutti i traumi del suo passato e l'unica che può provare a capirla. Sono le pagine più intense dell'opera, in cui la tensione sale ma allo stesso tempo la scrittura si fa più astratta ed evocativa: si passa da scene crude di malattia e deperimento a momenti di introspezione filosofica. D'altronde qui viene messo in discussione il concetto stesso di io e di coscienza, è la vita umana in quanto tale che viene negata.
E' un romanzo che colpisce per la sua originalità, cupo e dal fascino conturbante, da cui sarà difficile staccarsi una volta iniziato.
… (altro)
½
 
Segnalato
Lilirose_ | 289 altre recensioni | Sep 11, 2022 |
«Ho fatto un sogno» dice Yeong-hye, e da quel sogno di sangue e di boschi scuri nasce il suo rifiuto radicale di mangiare, cucinare e servire carne, che la famiglia accoglie dapprima con costernazione e poi con fastidio e rabbia crescenti. È il primo stadio di un distacco in tre atti, un percorso di trascendenza distruttiva che infetta anche coloro che sono vicini alla protagonista, e dalle convenzioni si allarga al desiderio, per abbracciare infine l'ideale di un'estatica dissoluzione nell'indifferenza vegetale. La scrittura cristallina di Han Kang esplora la conturbante bellezza delle forme di rinuncia più estreme, accompagnando il lettore fra i crepacci che si aprono nell'ordinario quando si inceppa il principio di realtà – proprio come avviene nei sogni più pericolosi.… (altro)
 
Segnalato
kikka62 | 289 altre recensioni | Apr 25, 2020 |
Il titolo non deve trarre in inganno: "La vegetariana" non è un libro sul vegetarianesimo o sull'essere vegetariani, anche se la protagonista non mangia carne. Proprio dal suo improvviso rifiuto di mangiare carne ha inizio la storia, che si articola in tre momenti narrativi nei quali la protagonista è narrata attraverso gli occhi di altri tre personaggi, nel primo il suo ex marito, nel secondo il cognato e nel terzo la sorella. La protagonista dunque non racconta la vicenda in prima persona, ma è come "costruita" attraverso i ricordi e i racconti di chi ha avuto a che fare con lei.
Yeong-hye, la vegetariana, inizia a dare segni di instabilità mentale prima rifiutando di cibarsi di carne e poi rifiutando il cibo tout-court, verso una anoressia che presagisce a una volontà di dissolversi nel mondo vegetale. Alla fine del romanzo, la sua fine e il suo sacrificio assumeranno quasi un valore salvifico nei confronti della sorella, l'unica a restarle vicino fino all'ultimo.
I veri temi del romanzo sono, nell'ordine: la diversità e come i cosiddetti "normali" giudicano le minoranze e tutti coloro che non si conformano; i rapporti familiari, dove si annidano tremende sofferenze e crudeltà in grado di deprivare l'individuo della sua voglia di vivere.
"La vegetariana" è infatti a suo modo un libro molto crudo e duro, nel quale l'insensibilità verso il prossimo e l'egoismo di cui è capace ogni essere umano sono descritti senza mai andare sopra le righe e senza enfasi, quasi come se, anzi, ciò facesse parte della "normalità" della vita, con uno stile sempre sobrio, quasi algido.
In sostanza un libro che merita senz'altro di essere letto e che pare suggerire come l'unica possibilità per sfuggire alla crudeltà della vita siano il disfacimento e l'oblio, uniti alla follia.
… (altro)
 
Segnalato
glisquarcini | 289 altre recensioni | Jul 27, 2017 |

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