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David John Cawdell Irving

Autore di La pista della volpe

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Sull'Autore

Fonte dell'immagine: David Irving taken in London By Allan warren - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=20363043

Opere di David John Cawdell Irving

La pista della volpe (1977) 333 copie
The Destruction of Dresden (1963) — Autore — 168 copie
La guerra di Hitler (1977) 157 copie
Il convoglio della morte (1968) 99 copie
Churchill's War (1987) 86 copie
The War Path (1978) 67 copie
Nuremberg: The Last Battle (1988) — Autore — 56 copie
Hitler's War Volume 2 (1977) 36 copie
Hitler's War Volume 1 (1977) 36 copie
The Mare's Nest (1964) 33 copie
The Night the Dams Burst (2011) 3 copie
Wojna Hitlera (1999) 1 copia

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Con le grandi dimostrazioni del 23 ottobre 1956 inizia la rivolta di Budapest: un'intera nazione si solleva contro il dominio sovietico e i funzionari scialbi e incompetenti che in meno di un decennio avevano trascinato il paese in un abisso di miseria. La fiammata dell'insurrezione durò lo spazio di pochi giorni. Con una brutalità che sconvolse tutto il mondo occidentale l'Unione Sovietica domò la rivolta. Per la prima volta David Irving racconta questa vicenda con passione di grande cronista e acuta visione di storico. L'autore si è recato in molte città del mondo alla ricerca di materiali e documenti originali. A Mosca, Monaco, Ginevra, Parigi, Londra, New York, Verona, Roma e Madrid ha incontrato i personaggi sopravvissuti; a Washington ha avuto accesso a documenti finora segreti che si riferiscono al ruolo avuto dalla CIA, da Radio Europa libera e dalla diplomazia americana. Nel Kansas ha analizzato l'archivio dell'allora presidente americano, Eisenhower. A Mosca ha intervistato il comandante delle truppe sovietiche di invasione. A Toronto ha rintracciato il comandante della polizia di Budapest, di recente amnistiato dopo la condanna all'ergastolo per la partecipazione ai fatti del 1956. Con il permesso ufficiale delle autorità ungheresi, Irving ha potuto mettersi in contatto con i testimoni oculàri e ottenere da loro documenti e materiali fotografici. Ha interrogato gli uomini che erano stati sequestrati, mandati in esilio, imprigionati e processati con il primo ministro Imre Nagy, condannato a morte, e altri membri della famiglia Nagy. Il risultato è lo struggente e grandioso affresco di una rivolta fallita. I ritratti dei rivoltosi sono sbalzati dal vivo, con fìnezza di interpretazione psicologica e ricchezza di riscontri obiettivi. Le fasi della rivolta nelle strade, nelle piazze e negli interni delle stanze del potere sono percorse fino alla catastrofe finale.… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | Oct 13, 2015 |
li 18 ottobre 1944 a Ulm, con fa cupa solennità di un funerale di Stato, il Terzo Reich rendeva gli estremi onori al feldmaresciallo Rommel. La versione ufficiale della sua morte parlava di « ricaduta » per Ie gravi ferite riportate pochi mesi prima in Francia, ma alcuni dei generali presenti erano a conoscenza del fatto che Rommel, la celebre «Volpe del deserto», era stato costretto al suicidio su ordine di Hitler per evitare l'infamante processo per alto tradimento davanti al Tribunale del popolo. Così, in un'atmosfera di funebre ambiguità, usciva di scena il più famoso dei comandanti militari della seconda guerra mondiale, l'uomo che anche in un conflitto sempre più basato sulla spietatezza e sulla semplice preponderanza dei mezzi seppe diventare una leggenda vivente e dimostrare che c'era ancora notevole spazio per lo spirito cavalleresco e per la genialità.
Ma, al di là delle versioni propagandistiche e ufficiali, quale giudizio si può dare di Erwin Rommel uomo e soldato? A questa affascinante domanda hanno sino a oggi cercato di dare una risposta moltissimi storici, ma, o perché animati da spirito di parte o perché fuorviati da una documentazione lacunosa, anziché risolvere il problema ne hanno moltiplicato gli interrogativi. Chi era realmente Erwin Rommel? Un geniale stratega o un semplice tattico? Un comandante che amava i suoi soldati o li sacrificava freddamente e senza alcuna pietà pur di soddisfare la propria ambizione? Il brillante condottiero di forze corazzate che inseguì l'VIII armata britannica sino alle porte del Cairo o il soldato sfiduciato che in Tunisia si limitò a proporre una ritirata dopo l'altra? Un ufficiale che aderì con convinzione al nazismo e sfruttò il favore del Führer per fare carriera o uno dei più decisi membri del complotto contro Hitler? Un generale che aveva della guerra una visione globale oppure che non sapeva guardare al di là del ristretto settore in cui si trovava a operare?
A queste e ad altre domande David Irving dà finalmente una ·risposta completa e precisa. Dopo lunghi anni spesi nell'inseguire « la pista della Volpe», dopo avere interrogato testimoni oculari, consultato centinaia di documenti negli archivi di tutto il mondo, scoperto preziosissimi diari inediti, ha infatti condensato il suo lavoro in un libro destinato a rimanere un documento storico prezioso per comprendere la figura del più celebre generale del nostro secolo. Scritto con uno stile che lo rende avvincente come un romanzo, ricco di un'esauriente documentazione, La pista della Volpe ricostruisce minuziosamente e in ogni suo aspetto la vita di Rommel, con i suoi trionfi e le sue grandi amarezze: la decorazione Pour le Mérite guadagnata sul fronte italiano nella prima guerra mondiale, il periodo d'attesa tra le due guerre, la brillante campagna in Francia alla testa della «Divisione Fantasma», la leggenda dell'Afrika Korps, la sconfitta di El Alamein, i giorni trascorsi nell'organizzare sulla costa francese le opere difensive contro lo sbarco alleato, il gioco sottile con cui fu coinvolto nel complotto contro Hitler, il suo tragico suicidio.
Un libro, quindi, che non è soltanto una biografia, ma offre anche un quadro illuminante di uno scorcio di storia del nostro secolo, svelando inquietanti verità sino a oggi tenute segrete.
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Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 5 altre recensioni | Feb 3, 2015 |
Il convoglio PQ.17, noto come il convoglio della morte, venne abbandonato in pasto ai sommergibili e agli aerei tedeschi lungo la rotta artica, nel luglio 1942.
David Irving è stato il primo storico militare ad affrontare seriamente l'argomento sul mistero del PQ.17, trovandosi spesso di fronte, ancora oggi, ostilità, reticenza e silenzio. La sua inchiesta non scopre "il" colpevole, non punta l'indice contro nessuno in particolare, il suo interesse esclusivo è solo quello di porre luce sui fatti. Per quanto riguarda il PQ.17 i fatti furono una catena di errori, difficilmente ripetibile, a tutti i livelli di comando.

Indice: I. La pietra al collo; II. "Il Salto del Cavallo"; III. "La vittima è il PQ.17"; IV. Decisioni e disastro; V. La parte migliore del valore; VI. Il dovere di evitare la distruzione; VII. La nuova terra; VIII. I primi a tornare dall'inferno; IX. Inchiesta.
… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 1 altra recensione | Jan 28, 2015 |
This book tells the Real History of the dramatic flight which Adolf Hitler s deputy Rudolf Hess made in 1941 to Scotland in an attempt to stop the war before the saturation bombing holocaust began. Intercepted before he could reach His Majesty the King, Hess vanished into the maw of the Secret Service, and was held as Winston Churchill s personal prisoner. British files relate how experts used truth drugs and hidden microphones to try to prise the secrets out of him. Taken to Nuremberg in 1945, Hess outwitted - and eventually outlived - his tormentors. He died mysteriously in 1987 after spending 46 years in jail.… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | Sep 19, 2014 |

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