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Opere di Joe J. Heydecker

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Informazioni generali

Nome legale
Heydecker, Joseph Julius
Data di nascita
1916-02-13
Data di morte
1997-03-17
Sesso
male
Nazionalità
Germany
Attività lavorative
photographer
journalist
writer

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Recensioni

Uomini donne e bambini, macilenti, coperti di stracci, affamati, moribondi o gia' cadaveri sui marciapiedi. Altri uomini donne e bambini ben vestiti ancora in forze perche' da poco forzatamente trapiantiti nel ghetto di Varsavia, che presto diventeranno anche loro i fantasmi di una umanita' ormai lontana. La citta' ebraica, il ghetto nazista di Varsavia, l'anticamera della morte per tutti i suoi occupanti, il soldato tedesco li immortala, questa volta non per propaganda ma per testimonianza. Di questi volti umani sono rimaste solo le ceneri dei Krematori, quelle poche foto e quelle poche parole di quel soldato, che, illegalmente e a rischio della propria vita, percorreva le strade del ghetto per far conoscere quella brutale verita' che la sua nazione tentava di nascondere al mondo intero. Volti che dobbiamo ricordare. (fonte: Libreria Universitaria)… (altro)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | 2 altre recensioni | May 5, 2020 |
Il 16 ttobre 1940 il governatore tedesco dichiarò il distretto cittadino al centro di Varsavia "zona di abitazione pr ebrei ": per 400.000 persone, il ghetto, di soli quadrati, diventò una trappola mortale e una disumana prigionia. Nei diciotto mesi successivi la fame e le malattie provocarono fra glia abitanti centomila vittime. Coloro che sopravvissero furonono deportati, a partire dal 1942, nel campo di sterminio di Treblinka, salvo quelli che furono assassinati dagli occupanti tedeschi durante l'insurrezione del ghetto (gennaio-maggio 1943). Joe J. Heydecker fu un soldato tedesco dall'inizio del 1941 fino alla fine del 1944, in servizio a Varsavia, sotto una uniforme che odiava, agli ordini di assassini che aborriva. Nel febbraio del 1941 scattò le foto chevengono pubblicate in questo volume: "Io fotografavo per fissare la vergogna -in un certo senso per conservare il grido che avrei voluto risuonasse nel mondo. Le foto che conservano ancora oggi lo stesso significato del giorno lontano in cui furono scattate, cioè il mio timore che in futuro nessuno voglia più ammettere che tutto questo è veramente accaduto.".… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 2 altre recensioni | Jul 12, 2013 |

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