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J. R. Hale (1923–1999)

Autore di La civiltà del Rinascimento in Europa 1450-1620

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Sull'Autore

Opere di J. R. Hale

Renaissance (1965) 496 copie
Age of exploration (1966) 477 copie
Florence and the Medici (1997) 150 copie
Renaissance Exploration (1968) 29 copie

Opere correlate

Eight Great Comedies (1958) — Traduttore, alcune edizioni350 copie
Violence and civil disorder in Italian cities, 1200-1500 (1972) — Collaboratore — 8 copie

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I centocinquantanni che passano di solito sotto il nome di Rinascimento furono il lasso di tempo in cui il mondo occidentale si indirizzò sulla strada che ha portato ai giorni nostri. I più avveduti fra gli uomini che vissero in quel periodo sentiva di far parte di un’epoca speciale dopo il relativo immobilismo dei secoli medioevali: a parte l’appropriazione di qualche scoperta fiorita in precedenza, come la bussola, l’impressione era corretta, anche se, come in tutti i momenti innovativi, fu necessario fare i conti con i retaggi del passato. Il superamento delle vecchie idee non fu facile anche perché la parte della società esposta al cambiamento era essenzialmente un élite, mentre gran parte della popolazione – nelle campagne e negli strati ‘proletari’ delle città – veniva lambita solo marginalmente. La nuova fioritura delle arti e delle lettere stimolata anche dalla riscoperta dei classici, le scoperte geografiche e le invenzioni fondamentali come quella della stampa, una nuova attenzione scientifica orientata più sulla pratica che sulla teoria, l’esplosione dei commerci fino a una vera e propria idolatria per la mercatura: molteplici sfaccettature di un modo di pensare e di vivere rinnovato sempre più in profondità e che, pur prendendo il via soprattutto nell’Italia del Quattrocento, si diffuse ben presto nell’intero continente. Anzi, è proprio l’aumento degli interscambi commerciali e della mobilità legata agli interessi culturali (comunicazioni fra eruditi di vari Paesi, desiderio di visitare monumenti lontani, artisti chiamati a fornire la loro opera in corti lontane) – oltre, ovviamente, ai miglioramenti nella cartografia – a far percepire per la prima volta il concetto di Europa a persone i cui padri erano abituati a non guardare e ‘pensare’ oltre il proprio, limitato territorio. Con un rovescio della medaglia, però: i confini e le caratterizzazioni nazionali, a volte ai limiti del razzismo, si combinarono alle armi da fuoco sempre migliori e alla religione (sotto l’aspetto degli opposti estremismi di Riforma e Controriforma) iniziando a far scorrere il fiume di sangue che si è arrestato – seppure non del tutto – solo alla metà del Novecento. Lo storico inglese John Hale descrive questi processi storici – brutalmente banalizzati nelle frasi che precedono – in oltre seicento pagine riccamente illustrate (in bianco e nero, almeno nell’edizione Mondadori in mio possesso) e intessute di una miriade di documenti che comprendono anche brani letterari e memorialistica e provengono da ogni angolo d’Europa. Scritta negli anni Ottanta del secolo scorso – prima che l’autore fosse colpito dalla malattia che lo condurrà in pochi anni alla morte – l’opera scorre comunque con buon ritmo e per nulla ardua consentendo sia un ottimo ripasso, sia la scoperta di aspetti sconosciuti e inattesi.… (altro)
 
Segnalato
catcarlo | 7 altre recensioni | Dec 5, 2014 |

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