René Goscinny (1926–1977)

Una delle ultime avventure firmate da Goscinny si rivela essere una delle più brillanti e variate fra quelle ambientate in Armorica. Dopo un breve prologo tra Roma e il Midi, arriva infatti al villaggio un oste che ha comprato da un congedato il regalo fatto da Cesare a quest’ultimo, ovvero il villaggio stesso.
La vicenda si diverte a punzecchiare le piccole comunità di provincia – il rifiuto di ciò che non si conosce che irrompe dall’esterno – oltre che a mettere in risalto la rivalità fra le due mogli come motore della sfida del nuovo arrivato al posto di Abraracourcix. In più Asterix si impegna in un duello al gladio che cita Cyrano e Zorro assieme mentre la chiassosità risulta più contenuta del solito, tanto è vero che i cazzottoni arrivano solo alla fine.
Ho trovato l’insieme assai più divertente ora che da piccolo, quando non l’avevo mai troppo apprezzata.… (altro)

La speculazione edilizia e le lotte salariali con in aggiunta una robusta dose di ecologismo (che peraltro fa capolino spesso nella serie): sarà forse un Asterix meno scatenato del solito, ma con legami all'attualità più accentuati seppur meno evidenti.
Ne esce un'avventura che forse appaga più i grandi che i piccini, ma che comunque è costruita con cura ed equilibrio riducendo le macchiette e inanellando la consueta serie di belle trovate: la presentazione del progetto da parte di Cesare (che ovviamente parla in terza persona), la caratterizzazione degli schiavi di varie nazionalità, il gallo (bel senso di animale) travolto dal saltare del normale ciclo di vita, le richieste della commissione sindacale di Aquarium.… (altro)

Non poteva e non doveva mancare in una raccolta come quella proposta da Repubblica una selezione delle storie di Lucky Luke, il pistolero di Goscinny e Morris. Un sodalizio, quello tra i due autori belgi, che ha dato vita ad un solitario, quanto delizioso, cavaliere che alla fine di ogni episodio canta: “I’m a poor lonesane cowboy and a long way from home”, anticipando il “so long” di un altro grande protagonista del western a nuvole, Ken Parker. In questo albo vengono proposte sei storie che definire deliziose è poco. In risalto la saga della famiglia Dalton, quattro irriducibili furfanti, puntualmente messi in scacco da Lucky Luke. E la coppia Goscinny – Morris riesce a rendere un western da sballo, dal ridere, grandi ed immortali.

Recensione del 27 gennaio 2009
Scuola franco belga, roba seria. E si vede tutta. Lucky Like è un cavaliere del west, in un fumetto molto caricaturale ambientato tra banditi ed indiani. L’amico è un cavallo, che si parcheggia tipo automobile. Detto questo, grandi risate, grandi invenzioni, un fumetto davvero divertente. Sia nelle storie lunghe che in quelle brevi. I coprotagonisti sono sempre spassosi e degni del protagonista. La classe c’è; e si vede tutta. D'altronde dalle stesse teste, dalle stesse matite è nato Asterix. Il mondo non è solo un caso.… (altro)

Il villaggio dei galli dove vive un druido che prepara la lozione magica nel cui paiolo Oberix cadde e di cui tutti si cibano quando si tratta di picchiare quei conquistatori che appartengono a S.P.Q.R., acronimo celeberrimo di sono pazzi questi romani, fa parte della storia del fumetto. Anzi rappresenta la storia del fumetto. E come rileggi le storie di Asterix ed Obelix, quando veramente non riesci a trattenere le lacrime per le risate e la piccola felicità che ti danno storie così gradevoli, ben ne comprendi le ragioni. Tutto in Asterix è fatto per il lettore, giovane o diversamente giovane che sia. In questo albo vengono proposte sei storie, una più esilarante dell’altra. Partiamo dall’ultima, una storia illustrata da Uderzo, i due eroi erano già orfani di Goscinny, “come fu che Obelix cadde da piccolo nel paiolo del druido”, una chicca deliziosa in cui un piccolo bambino acquista la forza che lo contraddistinguerà per tutta la vita, spinto dalla sua golosità. Ma tutte le storie sono davvero incantevoli, dall’adozione di un bambino sperduto, al viaggio in India per salvare con la pioggia assicurata dallo stonato bardo Assuranceturix il re e la bellissima figlia, alle rivendicazioni femminili delle donne del villaggio, tra cinghiali, pirati e romani, viva Asterix e Obelix.

Recensione del 29 settembre 2008
Non si è un mito per caso. Ed è il caso di Asterix, il fumetto di maggior successo nella patria delle bande desineé. Francesi fino in fondo ed allora evviva i galli, genitori e portatori del Dna di Lutetia. Sono pazzi questi romani, imbelli imbecilli, da prendere a testate, insegna Zidane. Fumetto francese fino al midollo. Ma se così vive la Francia, egalitè, fraternitè, solidarietè. L’invenzione è stupenda. Un villaggio con un fluido magico che rende imbattibili gli abitanti. Obelix, sempre alla ricerca di cinghiali, nella pentola della pozione cì caduto da bambino. Non ha bisogno della pozione magica. I romani per lui sono il gioco, il divertimento. In un’ambientazione storica di fantasia, ma sempre, sempre, irresistibile. E poi i pirati con la erre moscia, che hanno come incubo i galli, ben sapendo che quando li incontreranno, periodo ipotetico del primo grado, la loro nave affonderà. Concludo ripetendo, non si è leggenda per caso. Mai.… (altro)