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Giulio Giorello (1945–2020)

Autore di Di nessuna chiesa. La libertà del laico

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Sull'Autore

Comprende il nome: Giulio Giorello

Fonte dell'immagine: Prof. Giulio Giorello http://it.wikipedia.org/wiki/File:Giorello4.jpg

Opere di Giulio Giorello

La filosofia di Topolino (2013) 12 copie
Filosofia della scienza (1992) 8 copie
La libertà della vita (2006) 5 copie
La danza della parola (2019) 4 copie
Goethe scienziato (1998) — A cura di — 3 copie
Errore (2019) 3 copie
L'automa spirituale. Menti, cervelli e computer (1991) — A cura di — 2 copie
Immagine e realtà. Annuario di itinerari filosofici 2 (1999) — Collaboratore — 1 copia

Opere correlate

Aidoru (1996) — Collaboratore, alcune edizioni5,860 copie
Rat-Man. Superstorie di un supernessuno! (2006) — Introduzione — 5 copie

Etichette

Informazioni generali

Data di nascita
1945-05-14
Data di morte
2020-06-15
Sesso
male
Nazionalità
Italy
Luogo di nascita
Milan, Italy
Causa della morte
COVID-19 (complicazioni)
Luogo di residenza
Milano, Italy
Attività lavorative
professor
Organizzazioni
University of Milan, Italy

Utenti

Recensioni

La libertà del laico è un concetto che si riferisce alla possibilità per ogni individuo di esprimere le proprie opinioni e di agire in base alle proprie convinzioni, senza subire pressioni o imposizioni da parte di organizzazioni religiose o altre istituzioni che cercano di imporre un determinato credo o stile di vita.

In questo senso, il laicismo si oppone al concetto di teocrazia, in cui il potere politico e quello religioso sono strettamente interconnessi e la religione viene utilizzata per giustificare le decisioni politiche.

La libertà del laico è un principio fondamentale della democrazia moderna, che garantisce a ogni cittadino il diritto di esprimere le proprie opinioni, di praticare la propria religione o di non praticarla affatto, senza subire discriminazioni o limitazioni di sorta.

Tuttavia, è importante sottolineare che la libertà del laico non significa che le religioni siano escluse dalla società o dalla vita pubblica. Al contrario, ogni individuo ha il diritto di esprimere la propria fede e di partecipare alle attività religiose, ma senza che ciò costituisca un obbligo per gli altri o una forma di discriminazione.

Inoltre, la separazione tra Stato e Chiesa è un altro principio fondamentale del laicismo, che garantisce l'indipendenza delle istituzioni politiche rispetto a quelle religiose e impedisce l'imposizione di un determinato credo a tutta la società.

La libertà del laico è un tema complesso e controverso, che coinvolge molti aspetti della vita sociale, politica e culturale. In molti paesi del mondo, la questione della laicità è oggetto di intensi dibattiti e conflitti tra differenti posizioni ideologiche e religiose.

In alcuni casi, la laicità è vista come una minaccia alla tradizione religiosa e alla coesione sociale, mentre in altri viene considerata come una garanzia di libertà e di pluralismo culturale.

Ad esempio, nei paesi a maggioranza musulmana, la laicità è spesso vista con sospetto, poiché viene associata all'occidentalizzazione e alla perdita di identità culturale. In questi contesti, la religione svolge spesso un ruolo centrale nella vita pubblica e politica, e la separazione tra Stato e Chiesa viene vista come una minaccia all'ordine sociale e alla coesione nazionale.

Al contrario, in molti paesi occidentali, la laicità è vista come un valore fondamentale della democrazia, che garantisce la libertà di pensiero e di espressione e impedisce l'imposizione di un determinato credo religioso a tutta la società.

Tuttavia, anche nei paesi occidentali, la questione della laicità è spesso al centro di dibattiti e controversie, soprattutto quando si tratta di temi etici come l'aborto, la eutanasia, il matrimonio omosessuale o la libertà di espressione.

In ogni caso, la libertà del laico rappresenta un principio fondamentale della democrazia moderna, che garantisce a ogni individuo il diritto di esprimere le proprie opinioni e di vivere in base alle proprie convinzioni, senza subire pressioni o imposizioni da parte di organizzazioni religiose o altre istituzioni che cercano di imporre un determinato credo o stile di vita.
… (altro)
 
Segnalato
AntonioGallo | 2 altre recensioni | May 13, 2023 |
Splendide queste poche pagine dedicate a Pascal ed alla sua filosofia basata sulla sintesi tra ragione e passione. Lessi i pensieri di Pascal qualche anno fa e, al solito, la memoria è rada, poco densa. E, quindi, queste pagine dedicate al filosofo francese, con la consueta formula basata sulla sovrapposizione di note critiche e passaggi degli scritti originali aiuta la memoria. Molti passaggi di Pascal sono celeberrimi, l’uomo visto come una canna al vento nella sua fragilità, ma con il potere del proprio pensiero. La filosofia di Pascal è potente perché, a differenza di Cartesio, sovrappone alla potenza della razionalità la capacità di indagare sul senso di Dio avvalendosi della forza dell’amore. Anche i ragionamenti di Pascal sui concetti di infinito, grande e piccolo, pur recuperando concettualmente dal pensiero del mio conterraneo Zenone, hanno una valenza enorme. Al solito ottime le chiose di Ferraris per un piccolo grande volume.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | Aug 12, 2019 |
La quarta di copertina di questo libro afferma "Questo volume è rivolto a studenti universitari, a insegnanti e a tutti coloro che ritengono che le teorie scientifiche non siano semplici "ricette di cucina" (Croce) ma tentativi audaci e coraggiosi di interpretare e cambiare il mondo. Mah. Secondo me è adatto solo a studenti universitari (di filosofia). Io ho una formazione scientifica e non certo filosofica, e ho preso questo libro pensando che come dice il suo titolo fosse una introduzione alla filosofia della scienza, e quindi spiegasse i concetti di base. Mi sono trovato invece di fronte a un gruppo di saggi (i "capitoli" del libro); gli ultimi tre, di Roberto Festa, Matteo Motterlini e Giulio Giorello, sono riuscito a seguirli abbastanza, ma il primo (di Giorello e Motterlini) presupponeva una quantità tale di conoscenze pregresse da farmi sentire uno buttato in mezzo a una piscina per vedere se imparava a nuotare da zero, e gli altri tre (di Michele Di Francesco, Bernardino Sassoli e Maria Spranzi) li ho piantati dopo poche pagine senza alcun rimpianto. Alla fine della lettura ho in effetti un'idea più chiara del significato degli slogan su falsificabilità e paradigmi che sentiamo sempre raccontati (anche se più che Kuhn sono Lakatos e Feyerabend a essere contrapposti a Popper); ma ho il sospetto di aver fatto molta più fatica di quanto sarebbe stato effettivamente necessario.… (altro)
 
Segnalato
.mau. | 1 altra recensione | Jan 12, 2018 |
ottimo il contributo di Giulio Giorello per farsi una idea del concetto di "falsificazione" e inquadrare la figura di Popper, oltre che riferire delle diverse epistemologie del '900, quali Khun e Feyerabend. La scelta dei testi non sempre è efficace ed è molto deludente la postfazione di Ferraris, che confonde le idee anziché chiarirle.
 
Segnalato
anamorfo | Aug 7, 2017 |

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