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Sull'Autore

Opere di Eric Frattini

Il labirinto d'acqua (2010) 43 copie
L'oro dell'inferno (2010) 19 copie
Quinto comandamento (2007) 10 copie
La CIA in Vaticano (2014) 7 copie
Guía básica del comic (1999) 3 copie
O labirinto de agua (2010) 2 copie
MI6 (Spanish Edition) (2007) 1 copia
MOSSAD (2021) 1 copia

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Informazioni generali

Nome canonico
Frattini, Eric
Data di nascita
1963
Luogo di nascita
Lima, Perù
Attività lavorative
Docente universitario
Giornalista
scrittore
Breve biografia
Eric Frattini nato a Lima nel 1963, è professore universitario, giornalista e scrittore eclettico, appassionato di storia e di politica. Insegna giornalismo all’Università di Madrid e interviene. periodicamente come esperto di politica estera alla tv spagnola.

Corrispondente dal Medio Oriente, analista politico e sceneggiatore televisivo, ha abitato per diversi anni in Polinesia, Paraguay, Libano, Cipro e Israele. Ha anche diretto numerosi documentari per le principali emittenti televisive spagnole, con le quali collabora assiduamente.

Utenti

Recensioni

Frattini, Eric (2010). L’oro dell’inferno (El Oro de Mefisto). Milano: Editrice Nord. 2011.

Penso che non avrei mai letto questo libro – anzi forse non ne sarei mai venuto a conoscenza – se non fosse stato per la recensione che ne ha fatto .mau. sul suo blog.

Il minimo che posso fare è mandarvi là.

Ho deciso di leggerlo perché il tema mi incuriosisce molto (sono abbastanza convinto delle responsabilità del Vaticano nella fuga di tanti criminali nazisti), non mi spiace leggere un romanzo piuttosto che un saggio (quando gli argomenti sono controversi, il romanzo consente maggiore libertà di formulare ipotesi ardite) e coccolo il mio anticlericalismo leggendo opere in cui i preti sono perfidi e fanatici (confesso, mi sono divertito persino leggendo Il Codice da Vinci).

La recensione di .mau. – che dopo aver letto il libro condivido appieno – dava un giudizio molto negativo su un aspetto specifico:

[…] tutte le schermaglie a base di citazioni di massime da parte di un protagonista, seguite dalle relative controcitazioni del suo interlocutore sono davvero pesanti, e mi hanno tolto il piacere della lettura.

Quando ho cominciato a leggere ho pensato: “che fanatico, .mau.”; anche perché all’inizio l’azione prevale sui dialoghi e le schermaglie si notano meno. Anzi, la prima massima che ho trovata l’ho addirittura condivisa su facebook. Era questa:

«[…] Ritengo che l’esercito, in questo caso le SS, richieda la disciplina per fare l’impensabile. La politica invece richiede l’abilità di far fare agli altri l’impensabile al posto nostro. In questo momento ci servono allo stesso modo sia la politica sia l’esercito.» [498; il riferimento è alle posizioni sul Kindle]

Ma ben presto il gioco si fa peso e tetro, come direbbe Guccini:

«Mio caro figliolo… perché trionfi il male, basta solo che i buoni non facciano niente e, in questo, la Germania e i tedeschi sono stati maestri. I buoni hanno lasciato la nazione in mano ai cattivi e quella concessione ha generato il male che alla fine ha distrutto tutti: buoni e cattivi. Qualcuno un giorno ha detto che una cattiva causa, e il Terzo Reich lo era, verrà difesa sempre con cattivi mezzi da uomini cattivi.»
«Sì, papà, ma Plutarco ha detto pure che l’omissione del bene non è meno riprovevole dell’attuazione del male. Chi non punisce il male, in un certo senso ordina che esso venga fatto; e noi due, nel momento in cui aiutiamo tutta questa gente a sfuggire alla giustizia, siamo già parte di quello stesso male che loro hanno generato.» [3744]

Magari cose nemmeno sbagliate, ma capirete che 444 pagine così possano venire a noia. Soltanto di rado Frattini cita l’autore della citazione.

August ripensò alle parole di Martin Lutero, quando affermava che l’umiltà degli ipocriti è il più grande e il più altero degli orgogli. [4851]

«’Si può amare senza essere felici; si può essere felici senza amare. Ma amare ed essere felici ha del prodigioso’, diceva il grande Balzac.» [6346]

In genere, però le massime sono spacciate come farina del sacco dei personaggi, che finiscono per parlare tutti allo stesso modo. E se queste schermaglie in punta di citazione dotta sono credibili per preti e prelati della curia vaticana, lo sono meno in bocca a un sergente delle SS o a un banchiere svizzero o a una spia americana.

[…] la violenza è l’ultima risorsa dell’incompetente. [5430]

[…] spesso la politica diventa l’arte di tradire gli interessi reali e legittimi, creandone altri immaginari e ingiusti. [5512]

Insomma, alla fine non si sfugge alla sensazione che Frattini abbia scritto il romanzo con un libro di storia alla sua destra (magari la sua stessa opera sui servizi segreti vaticani) e un tesauro di citazioni alla sua sinistra. E nel saccheggiare a piene mani dall’una e dall’altra parte abbia finito per soffocare la sua creatura.
… (altro)
 
Segnalato
Boris.Limpopo | 1 altra recensione | May 2, 2019 |
Deludente. Pieno di luoghi comuni e di inesattezze, quando non di errori. L'argomento è pure interessante, ma non trattato in questa forma, piena di pruderie e di facilonerie. Spiace per l'Editore, che ha un certo nome.
½
 
Segnalato
ddejaco | 3 altre recensioni | Jul 29, 2010 |
Pur se cita sempre le fonti da cui ha attinto le notizie riportate nell'opera, l'A. non scinde le notizie attinte da fonti storicamente attendibili da quelle altre, che sebbene siano frutto di narrazioni, magari contemporenee a quanto descritto, potrebbero essere state suggerite al cronista più da sentimenti di amore-odio verso il protagonista che da amore per la verità storica.
Narrando le vicende dei Borgia, ad es., l'A. mette sullo stesso piano episodi la cui veridicità è incontestabile perchè provata mediante riscontri obbiettivi con altri, che sebbene riportati da fonti coeve, appaiono essere stati redatti per scopi diversi dall'amore per la verità e sui quali, comunque, esistono ragionevoli dubbi circa fatto che realmente si siano verificati oppure circa il fatto che si siano svolti così come riportato.… (altro)
½
 
Segnalato
fortunae | 3 altre recensioni | Jul 5, 2010 |

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