Ariana Franklin (1933–2011)
Autore di La signora dell'arte della morte
Sull'Autore
Ariana Franklin is a pen name used by Diana Norman. She is a British author and journalist writing historical fiction and non-fiction. She was born in Devon, England. She is married to the film critic Barry Norman. (Bowker Author Biography)
Fonte dell'immagine: Mary Jane Russell
Serie
Opere di Ariana Franklin
At First Sight 2 copie
Relikvie mrtvých 1 copia
Labyrintem smrti 1 copia
Diana Norman [pseudonym note] 1 copia
The House of Special Purpose 1 copia
High Stakes 1 copia
Autobiography 1 copia
The siege winter 1 copia
Opere correlate
Etichette
Informazioni generali
- Nome legale
- Norman, Diana
- Altri nomi
- Franklin, Ariana
Narracott, Mary Diana (birth name) - Data di nascita
- 1933-08-25
- Data di morte
- 2011-01-27
- Sesso
- female
- Nazionalità
- UK
- Luogo di nascita
- London, England, UK
- Luogo di morte
- Datchworth, Hertfordshire, England, UK
- Luogo di residenza
- Torquay, Devon, England, UK
Hertfordshire, England, UK
London, England, UK - Attività lavorative
- author
journalist (freelance)
magistrate
historical novelist
biographer - Relazioni
- Norman, Barry (husband)
- Premi e riconoscimenti
- CWA Dagger in the Library (2010)
Ellis Peters Historical Dagger (2007) - Agente
- Helen Heller Agency
- Breve biografia
- Ariana Franklin was the pen name of British writer Diana Norman. A former newspaper journalist, she wrote several critically acclaimed biographies and historical novels under her own name. She used the pen name for more recent historical thrillers.
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Discussioni
Group Read (January) - A MURDEROUS PROCESSION in The 11 in 11 Category Challenge (Gennaio 2011)
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- Opere correlate
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- ISBN
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E' innegabile che mi abbia appassionato, dato che l'ho divorato e che ogni volta che iniziavo a leggerlo non riuscivo a smettere; è altrettanto vero però che al di là dell'aver saputo suscitare in me tutta questa curiosità non gli trovo altri pregi.
Il primo e più grande problema è uno che riscontro spesso nei romanzi storici: perchè darsi la pena di costruire un' ambientazione particolare, magari anche a costo di lunghe ricerche, se poi i personaggi sembrano uomini e donne di oggi finiti lì per sbaglio? Ecco, qui siamo nel XII secolo e la protagonista è più emancipata di tante donne moderne, per non parlare del fatto che le sue nozioni di medicina sono secoli avanti rispetto ai tempi: queste esagerazioni non solo minano la credibilità della storia, ma trasformano la protagonista in una Mary Sue con cui sarà difficile empatizzare, anche perchè ormai nel 2021 il cliché della "donna diversa dalle altre" lo trovo superato e vagamente irritante; in tema di cliché non dimentichiamo l'immancabile sottotrama romance, di cui non si sentiva il bisogno e che allunga il brodo di una vicenda già troppo tirata per le lunghe.
Per il resto la soluzione del mistero è logica ma non particolarmente brillante ed anche la scrittura non è degna di nota, scorrevole e tanto basta.
Insomma a fine lettura mi sono ritrovata insoddisfatta e senza la minima voglia di leggere il successivo, eppure mentre leggevo me lo sono proprio goduto. Mah. Stranezze che capitano a noi lettori.… (altro)