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Sull'Autore

John Foot is Chair of Italian in the Department of Italian at the University of Bristol, UK. His previous publications include Italy's Divided Memory (2009) and Pedalarel A History of Italian Cycling (2001).

Comprende il nome: John Foot

Opere di John Foot

Opere correlate

Roving Commissions 17 (1977) — Collaboratore — 2 copie

Etichette

Informazioni generali

Data di nascita
1964-11-08
Sesso
male
Nazionalità
UK
Relazioni
Foot, Paul (father)

Utenti

Recensioni

La conquista del potere da parte del fascismo, cento anni fa, si caratterizzò per l’uso di una violenza smodata e senza limiti. Pestaggi, uccisioni, linciaggi, devastazioni furono sistematici nel ‘biennio nero’ 1921-1922, ma continuarono con la stessa brutalità anche dopo la marcia su Roma fino ad annientare l’opposizione politica nel paese. Questa brutalità così efferata provocò uno shock fortissimo: i socialisti e i comunisti, che si erano sentiti fino a quel momento sul punto di scatenare la rivoluzione, non seppero reagire e difendersi. Ma l’effetto dirompente della violenza sul corpo della nazione venne sottovalutato anche dallo Stato liberale e dalle élites che, in un primo momento, avevano pensato di utilizzare i fascisti per liquidare il ‘pericolo rosso’. Se l’ascesa del fascismo fu efferata, altrettanto lo fu la sua caduta, con i venti mesi di guerra civile che portarono l’Italia sull’orlo del baratro. Per molto tempo gli storici si sono interrogati sul consenso al regime fascista e hanno dedicato poca attenzione all’uso della violenza da parte dei fascisti e al ruolo anche simbolico che questo ha avuto. John Foot, nel solco della migliore divulgazione inglese, ne ricostruisce la storia a partire da singole storie individuali, spesso dimenticate. (fonte: retro di copertina)… (altro)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | Dec 25, 2022 |
Quella raccontata in queste pagine è un'avventura appassionante, in cui lo sport si intreccia con altri aspetti della storia italiana (civile, sociale, politica). E' tanto emozionante, e a tratti addirittura esaltante, il racconto delle gesta, più o meno gloriose, a volte tragiche, di questi eroi su due ruote, quanto è malinconico assistere, a mano a mano che si avanza nella lettura, al totale stravolgimento che il ciclismo ha subito con il passare del tempo.
Una nota sullo stile con cui è scritto il libro: in diversi momenti l’autore riprende gli stessi aneddoti, le stesse vicende, ecc., ma spesso lo fa come se ne parlasse per la prima volta, dando come un senso di scollamento tra le diverse parti e i diversi capitoli del libro. E’ uno stile che ogni tanto può un po' infastidire, ma è poca cosa, per il resto è un libro che si legge davvero volentieri.… (altro)
 
Segnalato
iubalcochon | Dec 2, 2011 |

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