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Sull'Autore

Fonte dell'immagine: Francois Fejto en 1991

Serie

Opere di François Fejtö

Il dopo Stalin 1953/1971 (1969) 45 copie
Revolution in Hungary: The 1956 Budapest Uprising (2006) — Collaboratore — 21 copie
Érzelmes utazás (1989) 5 copie
Heine: A Biography (1946) 3 copie
Magyarság, zsidóság (1997) 3 copie
Szép szóval (1992) 1 copia

Etichette

Informazioni generali

Nome legale
Fejtö, Ferenc
Altri nomi
Fischel, Ferencz
Data di nascita
1909-08-31
Data di morte
2008-06-02
Luogo di sepoltura
Cimetière national de Fiumei út, Budapest, Hongrie
Sesso
male
Nazionalità
Hungary
Nazione (per mappa)
France
Luogo di nascita
Nagykanizsa, Hungary
Luogo di morte
Paris, France
Luogo di residenza
Budapest, Hungary
Istruzione
Faculté de Budapest, Hongrie
Faculté de Pécs, Hongrie
Lycée des frères Piaristes, Budapest
Attività lavorative
Journaliste (Politique)
Politologue
Historien (Communisme)
Traducteur
Relazioni
Fejtö, Raphael (grandson)
Organizzazioni
Institut d'études politiques de Paris (Chargé de cours, 19 72 l 19 84)
Agence France Presse (Rédacteur en chef adjoint, 19 44 l 19 74)
Parti social-démocrate (Membre, 1934)
Szép Szó, Revue littéraire et politique, Hongrie (Co-fondateur, 19 35 l 19 38)
Népszava, Quotidien social-démocrate, Budapest (Rédacteur en chef, 20 06 l 20 08)
Commentaire, Revue (Membre du comité de patronage et de rédaction) (mostra tutto 10)
La Croix, Journal (Journaliste)
La Monde, Journal (Journaliste)
La Figaro, Journal (Journaliste)
Académie des sciences de Hongrie (Membre correspondant)
Premi e riconoscimenti
Chevalier de la Légion d'honneur (1998)
Officier de l'ordre du Mérite autrichien (1994)
Commandeur avec étoile de l'ordre du Mérite hongrois (1996)
Grand-croix de l'ordre du Mérite hongrois (2004)
Citoyen d'honneur de Nagykanizsa, Hongrie
Citoyen d'honneur de Budapest, Hongrie (1996) (mostra tutto 12)
Université de Pécs, Hongrie (Docteur honoris causa)
Université de Szeged, Hongrie (Docteur honoris causa)
Prix des Ambassadeurs (Pour l'ensemble de son oeuvre, 2000)
Prix de l'Assemblée nationale (Pour l'ensemble de son oeuvre, 1993)
Prix Europe (Pour l'ensemble de son oeuvre, 2002)
Prix Széchenyi (Pour l'ensemble de son oeuvre, 2003)
Breve biografia
François Fejtö (Prénommé Ferencz) nait le 31 août 1909 dans la petite ville de Nagykanizsa, dans le sud-est de la Hongrie, dans une famille juive convertie au catholicisme. Pendant les vacances à Fiume (aujourd'hui Rijeka), il croise ses cousins, qui sont croates, slovènes, italiens, autrichiens.
La langue parlée est l'allemand, que Ferencz apprend en même temps que le hongrois. La gouvernante, française, lui enseigne cette troisième langue.

Quand arrive à Fiume, en juillet 1914, la nouvelle de l'assassinat de l'archiduc François-Ferdinand, la famille se disperse.

A l'université de Pec, après la 1e guerre, il côtoient encore Allemands, Hongrois, Croates... mais en est exclu avant de passer son doctorat, à cause de ses liens avec le Parti communiste clandestin et jeté en prison par le régime Horthy en 1933, année de l'arrivée d'Hitler au pouvoir en Allemagne.

Avec son ami le poète Attila Jozsef, tous deux membres du Parti social-démocrate dès 1934, il fonde "Szép Szo", une revue politico-littéraire - connue pour ses prises de position antifascistes et antistaliniennes - qui publie Sartre, Maritain, Mounier en 1935.

Condamné à six mois de prison à Budapest, il entre en France le 15 août 1938 où il est traducteur et journaliste puis en 1946, collaborateur de l'Agence France-Presse avant d'exercer comme directeur du service de presse de la Légation de Hongrie dont il démissionne le 1er août 1949 pour divergence d’opinions avec le gouvernement de son pays.

Il obtient le statut de réfugié en 1950. Il est naturalisé Français en 1955.

François Fejtő a consacré l'essentiel de sa carrière à l'étude des régimes est-européens. C’est l’un des meilleurs spécialistes occidentaux de l’évolution du monde communiste. Son Histoire des démocraties populaires, parue en 1952, est traduite dans dix-sept langues et plusieurs fois rééditée. Il a été l’un des premiers à dénoncer les crimes du stalinisme au moment des grands procès de Moscou.

François Fejtő a aussi été un acteur de la vie politique en France et en Hongrie, en tant qu'analyste politique puis comme conseiller de Ferenc Gyurcsány. Il aura collaboré à de nombreux journaux et revues français, italiens, allemands, espagnols et japonais.

François Fejtö décéde le 2 juin 2008 à Paris. Il a reçu le prix de l’Assemblée nationale (1993) et le prix des Ambassadeurs (2000) pour l’ensemble de son œuvre. Chevalier de la Légion d’honneur en France, une journée de deuil national est décrétée en Hongrie pour son enterrement.

Utenti

Recensioni

Per i lettori di questo libro la contestazione nelle democrazie popolari, che oggi vengono chiamate repubbliche socialiste, non costituisce un fenomeno nuovo. Basta citare qualche data ( giugno 1953 Berlino Est; 1956 polonia e Ungheria; 1968 Cecoslovacchia; 1971 sommosse del Baltico ) per ricordare che i popoli dei paesi dell' Est hanno manifestato già più di una volta contro il loro governo, e il fatto che sia stata vietata qualsiasi opposizione non ha impedito a questa di farsi strada fino agli organi superiori dei partiti comunisti al potere e di provocare profonde crisi politiche e sociali che sono state superate solo grazie all' intervento della potenza tutelare.

INDICE
Capitolo I - Il nuovo corso
La direzione collettiva e la caduta di Berija
Una conferenza segreta del Cominform
Due esempi di intervento sovietico
Cecoslovacchia: direzione collettiva sotto il segno dello stalinismo
Il "nuovo corso" nelle altre democrazie popolari

Capitolo II - Sistemazione dei rapporti fra l' URSS e i paesi socialisti
Politica di distensione
Entra in scena la Cina
La riabilitazione di Tito e il socialismo jugoslavo
Le rpercussioni della riconciliazione
Il Patto di Varsavia
… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 1 altra recensione | Nov 12, 2015 |
Per i lettori di questo libro la contestazione nelle democrazie popolari, che oggi vengono chiamate repubbliche socialiste, non costituisce un fenomeno nuovo. Basta citare qualche data ( giugno 1953 Berlino Est; 1956 polonia e Ungheria; 1968 Cecoslovacchia; 1971 sommosse del Baltico ) per ricordare che i popoli dei paesi dell' Est hanno manifestato già più di una volta contro il loro governo, e il fatto che sia stata vietata qualsiasi opposizione non ha impedito a questa di farsi strada fino agli organi superiori dei partiti comunisti al potere e di provocare profonde crisi politiche e sociali che sono state superate solo grazie all' intervento della potenza tutelare.

INDICE
Parte Prima - L' Europa Orientale nelle mani dei tre Grandi
I Il compromesso di Jalta; II Un primo "test" : la Polonia; III Un secondo "test" : la Jugoslavia; IV Un paese ragionevole : la Cecoslovacchia; V La sorte dei tre satelliti della Germania; VI La conferenza della pace

Parte Seconda - Ricostruzione e Riforme democratiche ( 1945 - 1947 )
I Un sistema dualista; II Distruzioni belliche e primi passi verso la rinascita; III Le leggi agrarie; IV Nazionalizzazione e penetrazione sovietica; V I piani a breve scadenza; VI Il piano quinquennale jugoslavo
… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 1 altra recensione | Nov 12, 2015 |
In questo studio sulla fine dell'impero austro-ungarico e la dissoluzione di un'epoca, Fejt òribalta l'opinione diffusa tra gli storici che la fine della monarchia asburgica fosse dovuta soprattutto alle ostilità che opponevano i diversi popoli dell'impero. Con l'ausilio di molti documenti inediti, il celebre studioso dimostra che i conflitti nazionali non furono da soli determinanti, e che senza l'intervento dei vincitori della Grande Guerra, decisi a cancellare l'Austria-Ungheria dalla carta d'Europa, la corte di Vienna sarebbe probabilmente rimasta al potere. Diversa sarebbe stata anche la sorte dei paesi mitteleuropei, che nei decenni successivi furono catastroficamente annessi prima al Reich e poi all'Urss. Quadro vivissimo e amaro, velato di nostalgia, della fine di un mondo, questo saggio, osserva Sergio Romano, dopo il crollo dell'impero sovietico e il crescere dei problemi dell'Europa centro-orientale, costituisce per noi "qualcosa di più di una interpretazione del passato: è una guida alla lettura del futuro.… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 2 altre recensioni | Sep 22, 2014 |
Quest'opera è la celebre prima e unica storia completa delle democrazie popolari. Il volume riguarda l'era di Stalin dal 1945 al 1952. Tra gli argomenti: le nuove ondate di contestazione nei paesi dell'est, la conferenza di pace, la ricostruzione e le riforme democratiche, il piano Marshall, il Cominform, l'apogeo e il declino dello stalinismo.
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 1 altra recensione | Sep 12, 2012 |

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