Paolo Di Stefano

In ventisette racconti interviste Paolo Di Stefano ripercorre la storia dell’editoria italiana degli ultimi anni; raccontata dai protagonisti, gli editori. Proprietari storici, quelli con i nomi che ricordano i libri, Feltrinelli, Sellerio, Donzelli, manager che sono passati negli anni dalla Mondadori all’Einaudi, o viceversa, e che spesso hanno creato una propria casa editrice; per passare a quelli, Calasso su tutti, che hanno vinto la scommessa e sono riusciti a fare di un sogno la propria realtà editoriale. La crisi dell’editoria italiana ha lasciato il segno, Mondadori, Rizzoli e GeME negli anni hanno fatto man bassa di marchi editoriali, Bollati Boringhieri, Einaudi, Frassinelli, Garzanti, Longanesi, Piemme, Sperlink & Kupfer. Per fortuna rimane un piccolo ma vivace numero di editori indipendenti, Laterza, Sellerio, Adelphi, Minimum fax a creare una sorta di alternativa culturale. In realtà questo gradevole libro di Di Stefano racconta di uomini e non di case editrici, storie di editori e di scrittori, rapporti difficili, interessi economici intorno a una grande passione, quella del libro. L’oggetto simbolo della cultura, dell’illuminismo, del sapere. Nel corso delle pagine si succedono storie, racconti, episodi; passano in carrellata i grandi nomi della letteratura del novecento, Pasolini, Gadda, Calvino, Manganelli, Roth, Hemingway, Grass, Saramago. Un lungo e intenso viaggio nell’editoria fatta dagli uomini che appassiona chi ama il libro come oggetto e come concetto. Bravo Di Stefano.… (altro)

C’era una trasmissione televisiva su RAI 3 che, quando capitava, vedevo volentieri. Si chiamava ‘Sconosciuti’ e i protagonisti erano persone qualsiasi, in genere una coppia, ma anche genitore-figlio o due amici, che si raccontavano per meno di mezz’ora. Raccontavano le loro vite, di persone qualsiasi, con i problemi, le gioie e i dolori della gente comune. Ho associato questo libro alla trasmissione, perché anche qui si parla di vite di persone comuni. La differenza è che la trasmissione guardava a persone di oggi, mentre il libro osserva e fa parlare persone la cui vita copre più di un secolo. Le storie private si intersecano con la Storia e le vite di tutti questi sconosciuti protagonisti del libro si intersecano anche, in qualche modo, con la vita e la famiglia dell’autore. Si incomincia, sempre attraverso il percorso e la lente delle vite ‘qualsiasi’, con la Grande Guerra, si procede con lo sbarco in Sicilia (c’è molta Sicilia nel libro, terra d’origine dell’autore), con i torturatori della repubblica di Salò (Villa Triste), con l’emigrazione, con Marcinelle, con il ’68, con la Uno bianca, e con alcune storie di cronaca nera o legate a fatti di costume. Tra tante storie, quella che in assoluto mi ha toccato di più è quella della recluta siciliana, morta di ‘nonnismo’. Una morte inspiegata e impunita come tante che costellano la storia recente, e non, del nostro paese. C’è, da parte dell’autore, capacità di raccontare con semplicità, raccogliendo le parole stesse, dette o scritte, dai protagonisti delle storie, o da chi è stato loro vicino.… (altro)