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Federico Chabod (1901–1960)

Autore di L'Italia contemporanea (1918-1948)

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Il principe (1513) — Prefazione, alcune edizioni23,520 copie

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Informazioni generali

Data di nascita
1901-02-23
Data di morte
1960-07-14
Sesso
male
Nazionalità
Italia
Attività lavorative
storico

Utenti

Recensioni

Rilegato insieme a "Nuova critica della dottrina del Machiavelli e delle accuse fattegli" di Vincenzo De Vero
 
Segnalato
NonnaLuisa | Mar 25, 2024 |
Federico Chabod, uno dei massimi storici italiani del secolo scorso, ha tenuto delle lezioni alla Sorbona sulla storia contemporanea d’Italia. Partendo dalla fine della prima guerra mondiale, con un carattere di grande sintesi, Chabod ha ripercorso i fatti salienti dell’Italia, dall’inizio del dopoguerra, all’avvento del regime, al ventennio, passando dalla marcia su Roma alla dichiarazione dell’Impero, fino a giungere alla disastrosa Repubblica di Salò. Gli ultimi due capitoli sono dedicati agli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale con un’analisi dei risultati dei partiti politici in occasione delle consultazioni elettorali che hanno prima portato il nostro Paese a diventare una Repubblica e, poi, ad essere governato dalla Democrazia Cristiana. L’ottima introduzione di Leo Valiani aggiunge valore alla lettura di un volume che serve sicuramente da ripasso perché, come detto, ha un carattere di estrema sintesi.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | 2 altre recensioni | Nov 9, 2022 |
La storia del regime fascista viene ricostruita in queste lezioni di Federico Chabod alla Sorbona (1950) con indubbia imparzialità benchè l'autore non nasconda mai le sue convinzioni antifasciste. La disamina che Chabod fa dei motivi che assicurarono larghi consensi alla dittatura fascista e di quelli che di seguito glieli fecero perdere, è veramente incisiva nella sua obiettività e il disegno che traccia della Resistenza italiana si eleva sovra ogni intento celebrativo. Il senso politico della Resistenza consiste per Chabod nel passaggio dalla monarchia alla repubblica. E il fatto che nella Resistenza il volontariato faccia la sua comparsa non solo fra i ceti medi borghesi ma anche, e quasi come una novità, fra gli operai e i contadini "basterebbe a spiegare perchè la vita politica dell'Italia dopo il 1945 è diversa da quella dell'Italia di prima del '14". Il Nord costiuì la forza principale della lotta di liberazione; ma dopo la vittoria prevalsero le soluzioni politiche piu' moderate, non senza il peso degli orientamenti piu' scettici o piu' tradizionali emersi nel Sud. L'unità nazionale è uscita vittoriosa dalla terribile prova della guerra perduta; l'Italia è stata ricostruita grazie ai suoi lavoratori e amministratori e grazia alla congiuntura internazionale; lo Stato è "rimasto solidamente in piedi, malgrado una crisi senza precedenti" e il paese ha rivelato una "capacità di ripresa sorprendente"; ma i suoi tradizionali problemi economici e demografici rimangono, ancora oggi, in gran parte insoluti.… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 2 altre recensioni | Apr 8, 2015 |
Questo volume costituisce senza dubbio l'opera maggiore di Federico Chabod e la storia d'Itlia di più largo respiro europeo che possa contare la moderna storiografia.
«Rendersi, dunque, conto di quali forze ideali e morali,di quali interessi, di quali froze si componesse la vita dell'Italia unita: forze, iteressi, aspiazioni ceh avrebbero condizionato lo stesso procedere dipolmatico, così come sulla situazione internazionale dell'Italia avrebbero pesantemente gravato atteggiamenti, manifestazioni e agitazioni all'interno.»: tale il programma felicemente realizzato in quest'opera; una ricostruzione estesa e dettagliatissima dell'intera vita nazionale, morale e materiale, colta negli episodi culminati di questi anni formativi dello stato unitario la crisi delle alleanze risorgimentali e alla fine del potere temporale-, che determineranno in modo permanente la storia d'Italia nei decenni successivi.
Le pagine in cui Chabod esamina il clima che si instaua in Europa dopo la guerra franco prussiana del '70 sono già classiche, per la loro capacità di ricondurre ad un unico nodo un'inginità di elementi con pazienza inesausta di ricerca.
Quell'età che troppo mondanamente è stata chiaramente «belle epoque», acquista attraverso l'indagine di Chabod tutta la sua interiore, latente drammaticità, quale esploderà nell'apertura della crisi del 1914.
Gran luce getta poi quetso volume sulle figure eminenti che ne periodo considerato ebbero la responsabilitàdi condurre la scehrmaglia diplomatica e prendere decisioni cariche di avvenire.
Ne escono quei medaglioni ormai meritatamente celebri nella nostra storiografia - di Emilio Viconti Venosa, di Costantino Nigra, di Robilant, di Vittorio Emanuele II - nei quali rieccehggia la maestria di un Sainte Beuve.
L'opera di Chabod sembra di più nella sua personalissima, fresca e pur matura robustezza, e ad esser riconosciuta come uno dei risltati più maturi della moderna storiografia europea.
… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | Jan 14, 2015 |

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