Edgar Cayce (1877–1945)

Libro che per me non è stato di facilissima lettura, ma che mi ha incuriosito parecchio. Ciò che secondo me emerge maggiormente è che sappiamo molto poco del nostro passato, e la maggior parte di ciò che sappiamo tende a rivelarsi grossolanamente impreciso (per non dire completamente errato) man mano che passano gli anni.

La seconda cosa, fortemente legata alla prima, è uno dei miei grandi dubbi: perchè la scienza non si decide a lasciarsi stimolare ed ispirare dalle conoscenze di chi ha rivelazioni spirituali di spessore?

Certo prima vanno verificate, per capire se e quanta veridicità abbiano. E ai tempi di Cayce non era possibile farlo seduta stante. Ad oggi però si può ragionevolmente dire che le parole di quell'uomo (in grado non solo di vedere vite passate e/o grossomodo eventi futuri, ma anche di diagnosticare malattie e guarigioni pur non essendo un medico) non possono più essere etichettate superficialmente e con scetticismo come se fossero ciarpame privo di qualsiasi fondamento.

Le "letture" su Atlantide (fatte sempre nei suoi stati di trance) sono molteplici: ricoprono un periodo che va dal 1923 al 1944. A più riprese Cayce affermava già che 10 milioni di anni fa l'uomo fosse già sulla terra e utilizzasse tecnologie molto avanzate, inimmaginabili per gli uomini viventi nel presente di Cayce stesso. E col tempo le letture successive sono bene o male sempre rimaste coerenti a ciò che avevano espresso le prime.

Leggendo questo libro ho ragione di credere che le sue "letture", possano davvero portare alla scoperta di elementi appartenuti ad Atlantide, testimoniando l'effettiva esistenza di quella civiltà. Del resto, fino a mezzo secolo fa si credeva che l'uomo fosse comparso soltanto recentemente sulla Terra (nell'ordine di qualche migliaio di anni). Poi nel 2002, in Africa, sono stati trovati resti di Homo Sapiens datati 6-7 milioni di anni fa. Il che va nella direzione delle rivelazioni di Cayce.

Inoltre, già solo nelle piramidi Egizie, sono state ritrovate porte enormi fatte di blocchi di pietra alti decine di metri. Porte con evidente struttura a saracinesca che scorre verso l'alto in un'intercapedine. E' ragionevolmente difficile credere che un essere umano possa far scorrere manualmente porte di simili dimensioni, così come è difficile credere che tale tecnologia sia opera degli egizi che costruirono tali piramidi: studiando a fondo la sfinge e le sue diverse ristrutturazioni, archeologi e scienziati hanno scoperto che risale ad epoche molto molto più antiche della civiltà alla quale si credeva che appartenesse.

C'erano quindi altri uomini, vissuti decisamente prima delle civiltà che comunemente si riteneva fossero le prime ad essere dotate di intelligenza? Uomini in grado di fare cose strabilianti e di avere conoscenze tali da mettere in discussione molte presunte verità sulla nostra evoluzione? Si inizia a presupporre ragionevolmente di si.

Mettendo insieme tutti i pezzi, è solo questione di tempo: gli indizi portano ormai ragionevolemente (ovvero scientificamente) a credere che Cayce parlasse a ragion veduta. Noi non siamo l'unica civiltà moderna, stiamo solo riscoprendo in modo diverso ciò che altre civiltà prima di noi avevano già scoperto. E presto o tardi le prove che Cayce ha citato (in modo tutt'altro che vago) sull'esistenza di Atlantide verranno scoperte e confutate dalla scienza, sfatando la credenza che la relega ad un mito e/o un'invenzione di pura fantasia.

Concludo dicendo che lo reputo un buon libro per chi crede in questo genere di rivelazioni (dette anche rivelazioni akashiche) e allo stesso tempo non ha un approccio da fanatico, ma anzi vuole avere con la scienza un confronto che porti poi a risultati visibili e tangibili. Ma soprattutto credibili.

PS: un grazie particolare a Mara: mi ha indirizzato verso questo volume e verso un uomo davvero unico, stimolandomi ora ulteriori curiosità riguardanti la sua vita e le potenzialità alle quali aveva accesso. In un futuro credo che approfondirò un universo che per ora conosco pochissimo, ma che può davvero arricchirmi nella mia ricerca del Vero.… (altro)