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Julius Caesar

Autore di La guerra gallica

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Sull'Autore

Born into a noble family that had fallen from influence, Gaius Julius Caesar secured his future by allying himself early in his life with the popular general and senator, Gaius Marius. Although Caesar's refusal to divorce his wife Cordelia led him to flee Rome for a period, the political and mostra altro military campaigns he conducted upon his return both renewed and increased his prominence. With Senators Crassus and Pompey, he formed the First Triumvirate in 60 and 59 B.C., and for the next 10 years served as governor of several Roman provinces. His decision to assume the position of Roman consul led to war, to an encounter in Egypt with Cleopatra, and ultimately to his position as dictator of Rome. His increasing popularity and power, brought about by the numerous reforms he initiated, led to his assassination by a group of conspirators who feared he would try to make himself king. Caesar left posterity his accounts of his campaigns in Gaul (modern France) and against his rival Pompey. Although the campaigns were self-serving in the extreme, they nevertheless provide an immensely valuable historical source for the last years of the Republic. His works mirror his character. He was an individual of outstanding genius and versatility: a brilliant soldier, a stylist whose lucidity reflects his clarity of vision, an inspiring leader, and a personality of hypnotically attractive charm. But the verdict of antiquity rests upon his single, altogether Roman, flaw-he could not bear to be the second man in the state. To preserve his position, he made war on his political enemies and brought down the Republic. Then, as he was incapable of restoring the republican regime, which had furnished his political contemporaries with a sense of freedom, power, and self-respect, he was stabbed to death by his own friends. (Bowker Author Biography) mostra meno
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Serie

Opere di Julius Caesar

La guerra gallica (0044) — Autore — 4,304 copie
La guerra civile (0045) 329 copie
De bello gallico (1886) — Autore — 312 copie
Civil Wars [bilingual Latin English] (1914) — Autore — 253 copie
Der Gallische Krieg (1996) — Autore — 66 copie
De bello Gallico [bilingual Latin German] (2010) — Autore — 54 copie
Caesar's Gallic War (1903) 25 copie
The civil war book 3 (1993) 16 copie
Boy who dreams (2012) 12 copie
Opera omnia. Vol. 2 (2007) 5 copie
Opera Omnia vol. 1 (2007) 5 copie
De bello Gallico / Der Gallische Krieg (2010) — Autore — 4 copie
Sämtliche Werke. (2004) 4 copie
César (1997) 4 copie
Commentarii 4 copie
Guerre d'Alexandrie (1954) 3 copie
Opere (1973) 2 copie
Tout César (2020) 2 copie
Veldtocht in Gallië (1959) 2 copie
Caesar (1832) 2 copie
Caesar's Helvetian War (1926) 2 copie
A polgárháború (2003) 2 copie
GUERRA GALICA (1994) 2 copie
The Civil War 2 copie
The Alexandrian War (2015) 2 copie
Corpus Caesarianum (2003) 2 copie
Guerre d'Espagne (1999) 1 copia
La catedral 1 copia
Sierra grande (2016) 1 copia
CICLO DA LUA 1 copia
Quae extant. 1 copia
asterix 1 copia
Civil War: 50-48 BC (1994) 1 copia
Vercingétorix de César (1994) 1 copia
COMENTARIOS 1 copia
Le guerre (2010) 1 copia
Moji ratovi (2013) 1 copia
Le Guerre 1 copia
Julius Caesar The Gallic Wars Marbled Slipcase (1955) — Autore — 1 copia
The African Wars (2016) 1 copia
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The Spanish Wars (2016) 1 copia
Caesar: Der Gallische Krieg (1992) — Autore — 1 copia
Der gallische Krieg. (1996) — Autore — 1 copia
Zápisky o vojne v Galii (2008) 1 copia
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Opere correlate

The Penguin Book of War (1999) — Collaboratore — 451 copie
Men at War: The Best War Stories of All Time (1942) — Collaboratore — 286 copie
The Mammoth Book of True War Stories (1992) — Collaboratore — 87 copie
Roman Readings (1958) 67 copie
Springs of Roman Wisdom (1975) — Collaboratore — 29 copie
Caesar’s Gallic War (1904)alcune edizioni11 copie
Latijns leesboek [I. Hoofdwerk] (1920) — Collaboratore — 2 copie

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Informazioni generali

Nome canonico
Giulio Cesare
Nome legale
Iulius Caesar, Caius
Altri nomi
Julius Caesar, Gaius
Data di nascita
0100-07-13 a.C.
Data di morte
0044-03-15 a.C.
Sesso
male
Nazionalità
Roman Republic
Nazione (per mappa)
Italia
Luogo di nascita
Subura, Rome
Luogo di morte
Curia of Pompey, Rome
Causa della morte
assassination
Luogo di residenza
Rome, Italy
Attività lavorative
geschiedschrijver

Utenti

Discussioni

Julius Caesar in Ancient History (Febbraio 2013)

Recensioni

Ce l’ho fatta! L’ho letto tutto. Credo al terzo tentativo. L’ho fatto con una bella rincorsa, con qualche trucco e con molta determinazione; ma ce l’ho fatta. Capolavoro di storia, di racconto, di esposizione e di stile. Capolavoro senza tempo, studiato e ristudiato si libri di scuola: “Gallia est omnis divisa in partes tres, quorum unam incolunt Belgae, aliam Aquitanixm tertium qui impsum lingua Caltae, nostra Galli appellantur”. La grandezza di Cesare non è solo nel coraggio che ha avuto nel trasformare Roma nella capitale di un grande impero; o di estendere i confini fino ai limiti dell’immaginabile e di farlo senza risparmiarsi. Prima di lui solo Alessandro Magno aveva pensato ad un processo di espansione di questa portata. Ma nessuno, da soldato, aveva avuto il coraggio di raccontare tutto in un libro; Cesare passa alla storia non solo per quello che ha fatto, ma per averlo raccontato, per essere stato storico e cartografo delle grandi conquiste di Roma. È una lettura necessaria e sono finalmente riuscito a portarla fino in fondo.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | 46 altre recensioni | Sep 14, 2020 |
Il classico – con riferimento sia allo status del titolo, sia al periodo storico – ispira comunque una certa reverenza: se poi vi si innesta la frequentazione scolastica, anche se addolcita dal ricordo di parafrasi goliardiche, la reverenza suddetta si trasforma in diffidenza, micidiale reazione che ha fatto la sfortuna di numerosi libri. In questo caso, si aggiunge in più la maliziosa (ma vera) considerazione che la storia viene scritta sempre dai vincitori e quindi l’approccio al ‘De bello gallico’ non si rivela certo dei più facili: però la versione dei Galli non la sapremo mai, a far da contrappeso possono sempre servire le meravigliose avventure di Asterix, e questa è un’opera che merita assolutamente di essere letta. La sua fortuna, proprio dal punto di vista letterario, è che si tratti di ‘commentarii’, ovvero del racconto in breve differita dei fatti in qualcosa che sta a mezza via tra il diario e il rapporto da redarre per il senato: cronaca veloce, ficcante, non troppo meditata che – proprio per questo – finisce per trascinare il lettore a destra e a manca per un territorio vastissimo e, dal punto di vista romano, quasi sconosciuto. Le legioni di Cesare vanno dalle Alpi alla Britannia e dall’Atlantico alla Germania in un ossessivo rintuzzare l’agitazione di questa o quella fra le infinite tribù galliche o germaniche: un ritmo quasi concitato che si nota ancor di più quando si giunge all’ottavo libro, aggiunto postumo da Aulo Irzio senza riuscire a mantenere la stessa tensione narrativa. Il volume è un manuale di tattica militare – la rapidità e la sorpresa sono il credo di Cesare – ma anche una dettagliata testimonianza dell’ingegneria bellica romana (torri, terrapieni, valli ma anche un ‘genio pontieri’ che lascia a bocca aperta i nemici) e pure un tentativo di descrivere con la maggior fedeltà possibile gli usi dei vari popoli e le caratteristiche delle terre da loro abitate. In più, si racconta di come Cesare non fosse un comandante da ‘carne da cannone’, ma ci tenesse moltissimo ai propri uomini, specie i reparti più esperti, cercando di evitar loro rischi inutili: in compenso, però, chiedeva loro sacrifici ai limiti dell’umana resistenza tra marce forzate, condizioni climatiche sfavorevoli e, spesso e volentieri, battaglie e assedi contro un avversario forse un po’ disorganizzato ma fiero e ferocemente combattivo. I Galli vengono raffigurati come di grande valore sul campo di battaglia ma scarsi in tattica e, soprattutto, con una notevole tendenza a tradire la parola data, tanto che i Romani (Cesare ci tiene a mostrarsi magnanino col nemico) devono ritessere ogni poco la tela di alleanze che il primo capetto locale finisce presto per far saltare: l’arrivo in scena di Vercingetorige muta in parte questo quadro, ma anche il condottiero arverno - ispiratore di una tattica di ‘terra bruciata’ che, sulle prime, dà buoni frutti – deve fare i conti con questa incostanza. Tra Gergovia e Alesia si raggiunge l’acme dello scontro tra i due popoli: confronti all’arma bianca e cadaveri su cadaveri, fra i quali si contano innumerevoli le vittime civili, a testimonianza che la storia dell’umanità si è sempre scritta in buona parte con il sangue. Però la narrazione cesariana è precisa, nel limite del possibile non nasconde le difficoltà ed è, ovviamente, fondamentale per la nostra conoscenza dei fatti di quel periodo. Il tutto in uno stile, mirabile nella sua limpidezza e concisione, ulteriormente sottolineato dal colpo di genio del racconto in terza persona.… (altro)
 
Segnalato
catcarlo | 46 altre recensioni | Oct 8, 2014 |
 
Segnalato
giap | Aug 8, 2008 |
 
Segnalato
ScarpaOderzo | Apr 26, 2020 |

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