Kurt Busiek

I vendicatori, gli avengers, sono alcuni dei super eroi dell’universo Marvel; i fondatori sono Thor, Ant Man, Iron man ed Hulk. Ma con il tempo la squadra è destinata ad aumentare di numero, fino a diventare ingestibile. In questo bel capitolo, ambientato in uno scenario medievale, il gruppo è alle prese con Morgana, l’incantatrice, e con lo squadrone supremo, un gruppo di super eroi che proviene da un’altra dimensione. L’eccessivo numero dei vendicatori li porta a diventare ridicoli, pasticcioni, ed è, quindi, necessario un coordinamento per ridurre il numero dei membri. Il livello del disegno è clamoroso, non a caso praticamente il meglio della Marvel, e le storie sono incredibilmente fitte di vignette e dialoghi serrati, con una sovrapposizione di voci che dà vita ad una sorta di racconto corale. Ma i vendicatori sono soprattutto un omaggio estetico al mondo dei super eroi ed alla loro potenzialità narrativa che in questo caso viene esaltata proprio nel processo aggregativo che modifica le caratteristiche dei singoli personaggi. La lettura, comunque, è abbastanza impegnativa proprio per la densità dei dialoghi.

Recensione del 24 settembre 2007
I disegni, anzi direi la grafica, è di altissimo livello. I quadri d’insieme sono stupefacenti; decine di supereroi zoomati in vignette di pochi centimetri; una densità di logica e potenza inaudita. La storia è simpatica, ma è una storia fantastica. Nel senso che è tutta surreale, la più surreale ambientazione del surreale universo Marvel. Ed ecco il mio limite, che non mi consente equilibrio nel giudizio. Perché a me piacciono le storie degli uomini e delle donne, non dei super. E’ un mio limite, e una mia caratteristica, non lo devo dire io. Ma, inevitabilmente, condiziona il mio grado di apprezzamento dei fumetti. Per altri questo può essere un gran bel fumetto; per me no.… (altro)

Il rapporto tra le marvels, le meraviglie, e l’uomo comune, è fatto di eccessi. La paura dell’eccezionale, da una parte, l’ammirazione delle diversità, dall’altro; sentimenti contrastanti che denotano puntualmente la difficoltà dell’uomo di valutare le cose per quelle che sono, cercando sempre soluzioni di giudizio esterne, per non dire estreme. Nell’albo l’era degli eroi disegnato splendidamente da Alex Ross, con tecniche innovative anche per i super eroi più americani di tutti i tempi e sceneggiato da Kurt Busiek, il tema è quello proprio della paura della gente per tutto ciò che non è spiegabile. Paura che proviene dalla diffidenza e dalla vigliaccheria, e così la strana situazione dell’uomo ragno che salva la gente ma si trova sempre a subire assurdi attacchi mediatici si trasforma in un generale clima di tensione contro le marvels, fortemente alimentato da una stampa sempre alla ricerca dell’ennesima paura da infondere nella gente. E il protagonista, proprio nel libro dei supereroi ed in una sorta di contrappasso, diventa un uomo normale, normalissimo, Phil Sheldon, un fotografo privo però degli speciali poteri di Ken Parker, che racconta con gli occhi dei fatti gli umori della gente, vergognandosi della vigliaccheria che domina l’uomo quando diventa branco.… (altro)