Alan Bullock (1914–2004)

Il titolo inganna. Infatti, lo studio sulla tirannide è, in realtà, un’accurata biografia di Hitler. A futura memoria, questo libro mi ha accompagnato nel mio viaggio in Brasile. Un inciso. Torniamo al libro. La vita di Hitler viene ripercorsa, partendo dal modesto soldato tedesco impiegato con funzioni banali nella prima guerra mondiale fino alla fine. Il libro è successivo rispetto alle “memorie del terzo reich” di Albert Speer ed aggiunge nuovi elementi di conoscenza. Non è la solita brodaglia di generiche accuse, ma la precisa ricostruzione della vita dell’uomo che ha portato il mondo al baratro; ma ha dimostrato di essere un politico abilissimo. Ha interpretato il disagio della nazione tedesca, gli umori della gente e la debolezza degli avversari politici per trasformare la sua follia in un disegno politico nazionale. Quando si parla del nazismo tornano sempre le immagini di forni crematori e stipati treni della morte. E come la strada che ha portato alla costruzione di un muro per dividere una citta rimane sullo sfondo, perché prevale l’immagine del muro stesso, così il percorso per cui si è arrivati a quel delirio non passa mai in evidenza. Questo libro, invece, inverte in maniera intelligente i piani di osservazione.… (altro)

Si parla ormai di prescrizione dei crimini nazisti, ma la storia del nazionalsocialismo e del suo capo carismatico continua a proporsi come oggetto di particolare attenzione e studio. Perché l'evento Hitler venga interpretato correttamente, perché si possa capire l'origine del suo potere, perché si riesca a determinare il meccanismo d'azione che ha mosso il nazionalsocialismo occorre esaminare le caratteristiche peculiari al Fuhrer, la sua fisionomia individuale in stretta connessione con la psicologia e la fisionomia collettive e sociali del popolo tedesco. Questo èil metodo con cui lo stesso Bullock ha condotto la sua analisi, anche se la sua biografia vuoi essere (e ne ha tutto l'aspetto esteriore) la semplice, lineare ricostruzione di una tra le più straordinarie e inquietanti carriere della storia moderna. Sia chiaro -avverte lo scrittore - questo non è uno studio sulla forma di governo e sulla società durante il regime nazista, né, tanto meno, una storia della Germania. Hitler aveva pienamente sfruttato la facoltà, davvero eccezionale, di saper captare, assorbire e rifletterei moti e i sentimenti delle masse. Hitler era la Germania nazionalsocialista. E di questo mostruoso organismo proteiforme, la cui fisionomia collettiva si sovrappone integrandosi alla fisionomia individuale del tiranno, il biografo ha saputo dare l'immagine reale attraverso il resoconto circostanziato dell'assunzione di potere da parte di uno solo.… (altro)