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Louann Brizendine

Autore di Il cervello delle donne

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Sull'Autore

Louann Brizendine, M.D. received a degree in Neurobiology at the University of California at Berkeley, graduated from Yale University School of Medicine and did her internship and residency at Harvard Medical School. She is currently a neuropsychiatrist at the University of California at San mostra altro Francisco who specializes in the relationship dynamics that result from the neurobiology of male and female brains. She founded the Women's Mood and Hormone Clinic in 1994 and serves as the clinic's director. She has written two books: The Female Brain and The Male Brain. (Bowker Author Biography) mostra meno

Opere di Louann Brizendine

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Taking Sides: Clashing Views in Gender (2006) — Collaboratore, alcune edizioni55 copie

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Informazioni generali

Nome canonico
Brizendine, Louann
Data di nascita
1952-12-30
Sesso
female
Nazionalità
USA
Luogo di residenza
Sausalito, California, USA
Breve biografia
Louann Brizendine, M.D. is a practicing clinician at UCSF, best-selling author, public speaker and media commentator.

She completed her degree in Neurobiology at UC Berkeley, graduated from Yale School of Medicine and did her internship and residency at Harvard Medical School. She has also served on both the faculties of Harvard University and University of California at San Francisco. Now at UCSF, Dr. Brizendine pursues active clinical, teaching, writing and research activities, where she founded the Women’s Mood and Hormone Clinic in 1994 and continues to serve as the clnic’s director. Her New York Times best-selling first book, “The Female Brain,” has been translated into 30 languages and its follow-up, “The Male Brain,” ..well, is trailing behind in only 16 languages! She is working on launching a Mom's Program in 2014 at UCSF for early detection/prevention of anxiety/depression in pregnant and postpartum women. Save a mom, Save a child.

http://drlouann.ning.com/page/6351196...

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La passione per la bibliomania di questo blogger è continuamente alimentata dalla quantità di libri che ha accumulato nella sua vita. Libri che conserva, colleziona e si sforza di aggiornare anche in maniera virtuale, in questo blog che cura da diversi anni ormai. Non sono solo libri suoi, ma anche libri appartenenti alla famiglia. In particolare alla sua compagna, con la quale ha condiviso gran parte della sue esperienze di vita e di cultura. Va detto però che non sempre, nel corso degli anni, abbiamo condiviso allo stesso modo i piaceri che possono provenire dalla lettura di un libro. Anzi, i momenti di "conflitto" sono stati anche diversi.

Questo fatto mi ha portato a pensare che il cervello delle donne sia molto diverso da quello dell’uomo. Per questa ragione mi ha incuriosito una notizia apparsa sulla stampa qualche tempo fa circa la pubblicazione da parte di una psichiatra americana di un libro sul cervello degli uomini. In esso la studiosa Louann Brizendine afferma che il cervello dei maschi è fatto per pensare al sesso, molto più spesso di quello delle donne a causa di un mix ormonale e dell’influenza della cultura sulla crescita.

Secondo lei il maschio è per “default”, per così dire, per nascita, un pò "guardone”. Il suo cervello per sua natura è più occupato dal sesso. Non ho ancora avuto modo di leggere questo libro ma mi ha incuriosito conoscere qualcosa sul funzionamento del cervello delle donne. Guarda caso, la stessa psichiatra scrittrice ha pubblicato qualche anno fa un altro libro sul “suo” cervello, intendo quello a cui appartiene la sua categoria umana: quello delle donne.

L’ho cercato e me lo sono letto, anche pensando al cervello di mia moglie, compagna in questa patologia che è la lettura. Mi limiterò qui a parlare soltanto di questo libro, riservandomi di fare la stessa cosa non appena avrò letto quello sul cervello di noi uomini.

Mi ha colpito in questo studio un brano per il modo in cui la scrittrice cerca di sintetizzare le sue impressioni sulla differenza di approccio che le donne e gli uomini hanno nei confronti del sesso. Lo riporto integralmente in inglese per non privare il lettore del gusto e della coloritura che la scrittrice riesce a sintetizzare delle differenze in poche frasi:

“Just as women have an eight-lane superhighway for processing emotion while men have a small country road, men have a Chicago’s O’Hare Airport as a hub for processing thoughts about sex whereas women have the airfield nearby that lands small and private planes. That probably explains why eight-five percent of twenty to thirty year old males think about sex every fifty two seconds and women think about it once a day or up to every three or four seconds and woman think about it once a day or up to every three or four hours on their most fertile days. This makes for interesting interactions between the sexes”.

"Come le donne hanno una autostrada a otto corsie per elaborare le emozioni, gli uomini posseggono una piccola strada di campagna. Gli uomini hanno, invece, uno spazio grande quanto quello dell'aeroporto "O' Hare" di Chicago per la elaborazione dei pensieri sul sesso, mentre le donne hanno un campicello per piccoli arerei privati. Ciò spiega, forse, perché l'ottantacinque per cento degli uomini di età tra i venti e i trenta anni pensa al sesso ogni tre/quattro secondi, una donna una volta al giorno, e ogni tre/quattro ore nel giorni di fertilità. Tutto questo fa una interessante differenza tra i due sessi".

Non sono mai stato all’aeroporto di Chicago, ma posso comprendere l’immagine che la psichiatra usa per stabilire il traffico di pensieri che passano per la mente degli uomini circa il sesso. Statisticamente ogni 52 secondi noi maschietti pensiamo a quella “cosa”, mentre la nostra metà del cielo soltanto una volta al giorno. Una cosa davvero spiazzante per i maschietti, anche se mi resta la curiosità di sapere come la esimia psichiatra abbia accertato una "cosa" del genere. Sicuramente avrà trascorso molto del suo tempo di ricerca tra l’aeroporto di Chicago e la camera da letto …

Sia come sia, resta il fatto certo che gli uomini e le donne fanno l’esperienza del mondo in maniera molto diversa a causa dei propri ormoni sessuali. Ma, visto che parliamo di cervello, vediamo come effettivamente stanno le cose “in loco”. Brizendine nel suo libro fa notare il fatto che il cervello degli uomini è più grande del 9% di quello delle loro compagne. Ecco perché in passato si parlava di superiorità maschile.

In effetti il numero delle cellule cerebrali è identico, anche se le cellule delle donne sono messe in maniera molto più ristretta. Nell’area dedicata all’udito e alla parola, il cervello femminile contiene 11 % in più di quello degli uomini. E questo è un fatto su cui non si discute. Come pure è un fatto che l’ippocampo femminile è molto più grande di quello maschile. Il che vuol dire più memoria.

All’età di otto settimane, sia il feto maschile che quello femminile hanno lo stesso aspetto. Ma poco dopo quello maschile viene inondato di testosterone il quale elimina le cellule della comunicazione e fa crescere quelle del sesso e dell’aggressività. Dal punto di vista biochimico, dopo la prima parte della gravidanza, la differenza tra i due feti è marcata e alla nascita diventerà sostanziale.

Ad esempio, quando viene alla luce una bambina è portata subito a distinguere volti e voci, a stabilire un contatto visivo e a parlare molto prima del maschietto. I circuiti della parola sono molto meglio sviluppati del suo collega maschio e questo lo si può verificare sin nella età adulta. Se non sempre, aggiungo io, da maschio … La Brizendine del resto afferma che le donne sono in grado di produrre una media di 20.000 parole al giorno, al confronto della sole 7000 degli uomini. Un primato!

Man mano che il tempo passa, in pubertà, la ragazzina cambia modo di pensare e comportamento, a seconda del livello degli estrogeni, del progesterone, del cortisolo nel cervello. Gli altri importanti ormoni femminili sono la oxytocina e la dopamina. Questa realtà chimica trasferisce nel cervello femminile il piacere di chiacchierare, scambiarsi segreti, pettegolezzi, sperimentare nuovi gusti e idee.

Insomma, si sviluppa il senso della comunicazione e della presenza. In questi anni giovanili, e fino alla maturità, gli effetti ormonali si fanno sentire in maniera forte e portano i due cervelli, quello maschile e quello femminile, in due diverse direzioni. Quello maschile va verso l’autonomia e l’indipendenza, quello femminile verso la socialità e gli affetti.

L’autrice di questo interessante libro che, tolte le molte sezioni dedicate alle appendici e alle note, non supera le 200 pagine, è convinta che la differenza tra il cervello maschile e quello femminile sia essenzialmente ormonale e quindi biologica. Il testosterone nei maschi fa dei maschi uomini molto competitivi ed impegnati. Mentre gli estrogeni nel cervello femminile indirizzano le donne ai legami socializzanti ed emotivi. Esse sentono sempre forte la necessità di esternare e comunicare e sono sempre meno portate all’isolamento ed alla riflessione. E’ importante, perciò, a suo parere, conoscere come le forze fisiologiche e genetiche del cervello funzionano.

Le donne possono intervenire su questo loro comportamento usando terapie di estrogeni in forma di pillole in maniera da rimpiazzare gli ormoni e avere maggior controllo sulla loro esperienza della realtà di ogni giorno. Non è un caso che l’autrice propone in appendice varie terapie ormonali che fanno al caso in esame. Ella è convinta che le donne potranno così operare intervenendo direttamente sul modo di vivere e gestire il proprio cervello, così come hanno fatto con la pillola contracettiva.

Quali sono le conclusioni da tirare dopo di avere ultimata la lettura di questo libro? Tra il marito e la moglie di chi legge è meglio non mettere più ormoni sessuali di quanto non ne abbia già messo madre natura… Buona lettura!
… (altro)
 
Segnalato
AntonioGallo | 34 altre recensioni | Nov 30, 2023 |

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