Stefan Bollmann

Si.
Le donne che leggono sono pericolose. Sicuramente più di quelle che non leggono.
Fosse solo perché se stanno leggendo concentrate il sugo rischia di bruciare. Anzi no. Sicuramente brucia.
E poi non fu una certa denominata Eva che convinse quel pigro di Adamo a mangiare il frutto dell'albero della conoscenza? Si. Chiaro. Perché Eva lo sapeva che la conoscenza, la consapevolezza era indispensabile per vivere pienamente, ancora prima che il libro fosse inventato.
Se era per Adamo eravamo ancora su di una pianta ottusamente indolenti.
Le donne che leggono sono pericolose perché poi pensano. E poi fanno. Poi ci sono quelle doppiamente pericolose che oltre che leggere, scrivono. Ma questa é un'altra storia. E non é in questo libro.
Le donne che leggono sono pericolose perché sanno. E non gliela conti più su come piacerebbe a tanti. Non stanno più al loro posto. Fanno domande, cercano risposte. Si arrabbiano. Contestano. Mettono in discussione.
Questo piccolo gioiello di libro ripercorre la storia della lettura al femminile. Per immagini, con opere di svariati artisti nel corso delle epoche, con parole che sono, anche, commento alle immagini. Donne che sono state immortalate nell'atto di leggere. Da sole, nude, vestite, con delle amiche, con dei bambini. In giardino, sul divano, in un letto (che é il luogo privilegiato dalle donne per leggere, luogo dell'intimità ma anche dove si nasce(va) e si moriva), su una scomoda sedia, in poltrona... con sguardi concentrati, o spazianti nel mondo interiore, o di sfida.
Alla fine la foto di Marilyn Monroe che legge l'Ulisse di Joyce. Splendida in costume da bagno, la bocca corrucciata, concentrata...
Veramente proprio, ma proprio bello.… (altro)