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Giorgio Bocca (1920–2011)

Autore di Il provinciale: settant'anni di vita italiana

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Sull'Autore

Comprende i nomi: Giorgio Bocca, Giorgio Bocca

Opere di Giorgio Bocca

Palmiro Togliatti (1973) 44 copie
Piccolo Cesare (2002) 39 copie
Metropolis (1993) 30 copie
Il filo nero (1995) 21 copie
Il padrone in redazione (1989) 20 copie
L'Italia l'è malada (2005) 14 copie
Il viaggiatore spaesato (1996) 13 copie
Italiani strana gente (1997) 12 copie
Basso impero (2003) 12 copie
Annus horribilis (2010) 11 copie
Palmiro Togliatti, v. 1 (1992) 8 copie
Palmiro Togliatti, v. 2 (1992) 7 copie
Il secolo sbagliato (1999) 6 copie
Mussolini socialfascista (1983) 6 copie
I signori dello sciopero (1980) 4 copie
Voglio scendere! (1998) 4 copie
L'antitaliano 3 copie
Cadillac Allante (1986) 2 copie
Cavallero (1968) 1 copia

Opere correlate

Inciucio (2005) — Prefazione — 40 copie
Il volto della classe dirigente (1921) — Introduzione, alcune edizioni14 copie

Etichette

Informazioni generali

Nome canonico
Bocca, Giorgio
Data di nascita
1920
Data di morte
2011-12-25
Luogo di sepoltura
La Salle, Italy
Sesso
male
Nazionalità
Italia
Nazione (per mappa)
Italia
Luogo di nascita
Cuneo, Italia
Luogo di morte
Milano, Italia
Attività lavorative
Writer
journalist
partisan

Utenti

Recensioni

Uno sguardo retrospettivo sugli ultimi cinquant'anni di storia italiana e sul carattere degli italiani dal punto di vista dell'"eterno fascismo" presente in Italia, secondo Bocca, prima e dopo la parabola del fascismo storico.
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | Jun 14, 2021 |
Un libro che esce cinque anni dopo la morte del suo autore. Il libro inedito che finalmente viene dato alle stampe? L'impressione è che si tratti di una furbesca operazione editoriale: delle 121 pagine solo le prime 76 riguardano la vicenda della banda Cavallero, la seconda parte è dedicata ai gangster di Milano, che con Cavallero c'entrano come i cavoli a merenda. Una cucitura di testi, una presa in giro del lettore e della memoria dell'incolpevole Giorgio Bocca.
Da Feltrinelli non me lo sarei aspettato.… (altro)
 
Segnalato
Silenziodoro | Jul 16, 2017 |
“Ma come può un italiano separarsi dall’italianità, come dissociarsi dagli italiani se la nostra anormalità è la nostra costituzione fisica e mentale.”

In questo saggio, Giorgio Bocca, con la consueta lucidità e precisione cui era uso nei suoi libri, parla dell’Italia, degli italiani, e della classe politica sopravvissuta al ciclone di mani pulite. E non ne parla, purtroppo, per sottolineare il risultato rivoluzionario di quella grande stagione ma, con profondo dispiacere, per ammettere il fallimento di quella che si rivelò a suo tempo come un’occasione persa per fare finalmente un po’ di pulizia nel sistema Italia e constatando che il grande apparato di corruzione che gestiva la finanza italiana rimase praticamente intatto; dichiarando infine di non capire gli italiani, strana gente, che sembra si trovino meglio quando c’è il torbido e l’intrallazzo a governarli, ma senza arrivare a dare risposte che non siano quelle legate ai vari miti della cialtroneria italiana, come indicato anche dalla riflessione del titolo.
Mito confermato, tanto per finire, dal giornalista stesso nella sua cronaca all’indomani di una delle imprese/stronzate leghiste che imperversavano all’epoca, vedi la cerimonia alle sorgenti del Po e simili, definendo Bossi un “fregnacciaro”, epiteto che rispecchiava perfettamente la personalità del leader leghista di allora…
… (altro)
 
Segnalato
barocco | May 29, 2017 |
La ricostruzione della breve e intensa vicenda storica di Salò porta Giorgio Bocca a concludere « che il fascismo, anche nel suo momento crepuscolare, fa parte della storia patria», e che «non è vero, come ha sostenuto per proprio. comodo la prima storiografia di sinistra, che il fascismo è stato null'altro che strumento della reazione agraria e industriale, mazziere dei padroni; è stato anche questo, certamente, ma se è vissuto come regime e se è riuscito a sopravvivere nei venti mesi di Salò, è perché ha avuto anche dei consensi popolari, perché popolare non significa sempre progressista e socialista. Vi sono stati degli italiani che hanno partecipato con sincero consenso al fascismo di regime anche senza appartenere alle classi agiate, e ce ne sono stati che hanno seguito Mussolini a Salò anche se avevano tutto da perdere e niente da guadagnare ».
Visti in questa luce gli avvenimenti, spesso disperatamente infami, della repubblica di Mussolini trovano il loro coerente senso storico nei legami con gli sviluppi precedenti del regime, nella tragedia comune al resto d'Italia, nel ruolo giuocato a fianco di Hitler.
… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | Sep 12, 2014 |

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