E. C. Bentley (1875–1956)

Un libro di alti e bassi, con alcune buone trovate alternate a scelte discutibili.
Mi è piaciuto il tono scanzonato ed il fatto che parta con un'impostazione da giallo classico per poi sovvertirne la regola fondamentale, ossia l'infallibilità del detective: qui Philip Trent non ne azzecca una e deve essere guidato passo passo alla soluzione, con un doppio colpo di scena ben congegnato.
Il finale quindi è apprezzabile, ma lo svolgimento lascia molto a desiderare perché è piatto e troppo schematico, non stimola mai la curiosità del lettore. Il difetto peggiore però è la presenza ingombrante della love story tra il protagonista e la moglie della vittima: uno sviluppo di trama superfluo, che non si adatta alla leggerezza e all'ironia del romanzo e che finisce per occupare un posto troppo preponderante nell'intreccio, a discapito del mistero (che già di suo non era esattamente brillante).
Che dire dunque in conclusione? Giallo discreto, che si fa leggere ma non lascia il segno.… (altro)