Jim Baggott

Partendo dal big bang Jim Baggott ricostruisce la creazione giungendo all’uomo. Una storia lunga miliardi di anni, in poco più di 400 pagine; ma pagine dense, anzi densissime. Ma partiamo dall’inizio; come fu l’inizio? Bene anche un divulgatore attento e scrupoloso come Baggott depone le armi; non si sa, solo congetture: l’universo emerge dal nulla in una fluttuazione quantistica; oppure è una delle tante possibili bolle spazio tempo; o il risultato del collasso di un universo precedente; l’origine è ignota, una divinità venerata dal mondo intero, sotto diversi nomi; dopo c’è la scienza. Il testo di Baggott è complesso, ostica la lettura, l’autore porta a sostegno delle sue argomentazioni teorie scientifiche, fotoni, quanti, formule chimiche, derivate, integrali; che non spiegano tutto; ma molto. Il problema è affrontare una materia complessa e multidisciplinare da profani, il berilio, la teoria quantistica, il bosone di Higgs stanno al lettore medio come me come Einstein a Grillo. Eppure il libro appassiona, il mistero dietro l’ignoranza ogni tanto si dirada e si vede la luce della conoscenza. Leggere questo libro è necessario; comprenderlo fino in fondo un’utopia.… (altro)

Una grande panoramica sulla storia del nostro universo, dall'esplosione primordiale alla coscienza umana, in base a ciò che ne sappiamo finora grazie alla scienza. Baggott si impegna in questa sintesi di ampio respiro ma di facile lettura ed espone le vicende del nostro universo in tono discorsivo, iniziando dagli eventi più lontani e di grande scala e focalizzandosi progressivamente su ciò che è più vicino a noi esseri umani, fino ad arrivare a ciò di cui ci importa di più, e cioè noi stessi.
La visione scientifica della storia dell'universo ha largamente soppiantato quelle della mitologia, della filosofia e della religione, e questa è stata una grande conquista intellettuale. Ma l'autore si premura (correttamente) di sottolineare i limiti e le mancanze delle spiegazioni fornite dalla scienza, e di citare i numerosi scienziati che hanno contribuito a questa grande e non finita impresa di conoscenza dell'universo.
Forse l'argomento è troppo ampio, ma le spiegazioni che dà sono necessariamente succinte e non sempre efficaci, e inoltre si tratta di cose che a grandi linee già conoscevo. Inoltre la traduzione non è ben fatta: contiene veramente troppi anglicismi e calchi fastidiosi e frettolosi (e da un editore come Adelphi non me lo sarei aspettato). Sarà per questo che ho trovato questo libro un po' deludente, una sorta di De rerum natura contemporaneo, ma del tutto privo di poesia e di profondità filosofica.… (altro)