Alberto Angela
Autore di Una giornata nell'antica Roma: vita quotidiana, segreti e curiosità
Sull'Autore
Alberto Angela is a global ambassador of Italian art, history, and culture. Born in Paris in 1962, he is a paleontologist, naturalist, and journalist, as well as an established author and television host of programs such as Meraviglie: La penisola dei tesori, which has more than six million viewers mostra altro per episode. He specializes in making history accessible and captivating to audiences in Italy and beyond. mostra meno
Fonte dell'immagine: http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Angela
Opere di Alberto Angela
I tre giorni di Pompei: 23-25 ottobre 79 d. C.: ora per ora, la più grande tragedia dell'antichità (2014) 64 copie
La straordinaria storia dell'uomo: Indizio per indizio un'investigazione sulle nostre origini (1989) — Autore — 33 copie
L'inferno su Roma. Il grande incendio che distrusse la città di Nerone. La trilogia di Nerone (Vol. 2) (2021) 9 copie
Alberto Angela racconta i Bronzi di Riace: l'avventura di due eroi restituiti dal mare (2014) 7 copie
Nerone. La rinascita di Roma e il tramonto di un imperatore. La trilogia di Nerone (Vol. 3) (2022) 6 copie
Pompeje : trzy ostatnie dni : 23-25 października 79 r. n.e.: godzina po godzinie, największa tragedia starożytności (2017) 1 copia
Ulisse-le Fughe 1 copia
Ulisse- i Diari 1 copia
Ulisse-Il Coraggio 1 copia
La Repubblica delle acque 1 copia
Rodan e Isadora TRA i Longobardi 1 copia
Bologna e l'orgoglio dei comuni 1 copia
TERESA ALLA CORTE DEI BORBONI 1 copia
Etichette
Informazioni generali
- Nome canonico
- Angela, Alberto
- Data di nascita
- 1962-04-08
- Sesso
- male
- Nazionalità
- Italia
- Luogo di nascita
- Paris, France
- Luogo di residenza
- Francia
Roma, Italia - Istruzione
- University La Sapienza, Rome
Harvard University
Columbia University
University of California, Los Angeles - Attività lavorative
- Paleontologo
Presentatore televisivo - Relazioni
- Angela, Piero (padre)
- Organizzazioni
- Italian institute of Human Palaeontology (Rome)
Centro Studi e Ricerche Ligabue (Venice) - Premi e riconoscimenti
- Honorary Neapolitan citizenship, 2018
America Award of the Italy-USA Foundation, 2017
Premio Flaiano for television, 2001
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- Voto
- 3.9
- Recensioni
- 26
- ISBN
- 97
- Lingue
- 13
Questa mia premessa serve per introdurvi un libro che, secondo me, vale il concetto che quando serve la narrazione di un accompagnatore esperto e competente non è possibile rinunciarvi. Se proprio l’idea non vi aggrada, nel caso specifico, compratevi “I tre giorni di Pompei”. Un libro che va letto prima di affrontare la visita di Pompei ed Ercolano, ma soprattutto che va riletto e goduto appieno dopo aver esplorato le domus, le terme, le strade emerse duemila anni dopo l’eruzione del Vesuvium/Somma che, badate bene, non era certo quello che vediamo oggi, ma un indecifrabile e verde cresta collinare avvolta in un boscoso paesaggio a monte della romana Pompei del 79 d.C. Riletto perché l’aver visto ciò che ci racconta ci consente una sorta di seconda visita in cui assaporare, comprendere, rivivere gli ultimi istanti di questa cosmopolita città della italica romanità.
“I tre giorni di Pompei” è scritto da Alberto Angela, autore che nel suo DNA ha certamente l’imprinting di una tradizione familiare vocata alla divulgazione storico scientifica. Non è un saggio. Non lo è perché la narrazione con cui ci presenta i personaggi e ci racconta la vita quotidiana nella Pompei romana, così come nelle località affacciate sul golfo di Napoli, è quasi televisiva. Questo libro però non è nemmeno un romanzo di fiction perché nel suo racconto fa a pezzetti ogni licenza cinematografica o narrativa che, nella maggior parte dei casi, a riproposto gli eventi dell’eruzione con un’enfasi od una spettacolarità non vere, falsando la realtà in favore degli effetti speciali. “I tre giorni di Pompei” è soprattutto un incredibile viaggio nel tempo.
Anche se in molti lo hanno classificato come un romanzo storico, preferisco definirlo come l’accesso ad una realtà virtuale aumentata che consente a chi legge di rivivere gli eventi prima e dopo l’eruzione, conoscere persone, mescolarsi nella vita di ogni giorno a romani d’alto rango, liberti, matrone ingioiellate, facoltosi commercianti, schiavi, garzoni, politici, gioiellieri, prostitute, panettieri, ricchi e poveri, giovani e vecchi, tintori, idraulici, artisti, poeti, pescatori dell’epoca romana. Ma, in fondo, nel perfetto stile documentaristico e narrativo che contraddistingue Angela c’è anche un’attenta, analitica ed approfondita indagine in cui mito, storia, vulcanologia, archeologia si mescolano per cercare di mostrarci cosa è veramente accaduto in quell’ottobre del 79 a.C. Ed è già dalla datazione che l’autore è alla ricerca della verità, fornendoci una scansione temporale degli eventi che volge all’autunno, sconfessando la storica tesi estiva, revisione confutata dalle tracce scoperte nella Pompei emersa dalla cenere e dai lapilli. Una nuova ipotesi ormai “certificata” rispetto a quella per anni estrapolata dalla lettera scritta da Plinio il Giovane a Tacito (documento fondamentale nel decifrare l’eruzione), mal interpretata pare per un probabile errore di trascrizione nella perpetuazione amanuense della stessa epistola.
Detto ciò, il libro scorre con buona fluidità, anche quando indugia o si concentra nei dettagli della quotidianità degli abitanti di Pompei, Ercolano, Stabia, grazie al fatto che l’autore sa riprendere l’attenzione di chi legge con aneddoti, collegamenti storici o con l’inserzione di informazioni scientifiche e deduzioni di natura archeologica, magari alleggerendoli con una comparazione dei tempi nostri. “I tre giorni di Pompei” sono quindi l’imperdibile occasione per erudirsi con una certa leggerezza su cosa significava vivere nell’epoca romana, ma soprattutto per stupirsi di come, in fondo, pur mutando le tecnologie disponibili, la sostanza era la stessa del mondo odierno e così i desideri e le aspirazioni, dalla politica allo status sociale, dal mondo del lavoro alla vita domestica e familiare. Pare davvero che nulla sia cambiato.
“Il 24 ottobre del 79 d.C. sembra un venerdì qualsiasi a Pompei, una città abitata da circa dodicimila persone che, come innumerevoli altre nell'Impero, lavorano, vanno alle terme, fanno l'amore. Ma alle 13 dal vicino Vesuvius si sprigiona una quantità di energia pari a cinquantamila bombe atomiche e, in meno di venti ore, sotto un diluvio ustionante di ceneri e gas, Pompei è soffocata da sei metri di pomici, mentre la vicina Ercolano viene sepolta sotto venti metri di fanghi compatti. Migliaia di uomini e donne cercano di scappare, invocano gli dèi, ma trovano una morte orribile”.
Così recita la sinossi posta sulla quarta di copertina dell’edizione BUR (Rizzoli), un’introduzione che però non svela ciò che la scrittura di Alberto Angela, che nelle prime pagine si fa accompagnare dalla ricca matrona Rectina alla scoperta del litorale vesuviano, ci mostra pagina dopo pagina: che Pompei era una importante e trafficata città di commerci, già però sulla via del declino e in parte in via di spopolamento per i precedenti terremoti che ne misero a dura prova la sofisticata ed articolata rete idrica; che la vivace Pompei disponeva di un’articolata struttura viaria, con tanto di strisce pedonali, dissuasori, sensi unici e zone pedonali, osterie ed alberghi, street food e gioiellerie alla moda; che la vicina Ercolano era una rinomata e sofisticata località balneare alquanto VIP con straordinarie ville in affaccio sul golfo.
Alberto Angela, terminato il conto alla rovescia che anticipa l’eruzione, tira una bella riga nera sulla versione cinematografica di un alto e conico Vesuvio con scoppi e tuoni, quella in cui fiumi di lava volgevano a valle travolgendo città e persone (il Vesuvio era ben altra cosa e la lava non arrivò mai a Pompei, così come ad Ercolano), ma ci riporta con garbo alla realtà dei fatti, senza dimenticare di raccontarci cosa accadde anche in località come Terzigno, Boscoreale, Miseno, Stabia.
Va da sé che il volume è corredato di alcune mappe di orientamento urbano, di due inserti patinati con immagini a colori di ricostruzioni o di reperti pompeiani e di Ercolano e di una ricca e dettagliata bibliografia per chi volesse approfondire il tema con maggiore rigore scientifico e storico. Come diceva Plinio il Vecchio “nessun libro è così da poco che non riesca utile da qualche parte” e questo “I tre giorni di Pompei” è un invito, uno strumento, un ricordo.… (altro)