Foto dell'autore

Stanislav Andreski (1919–2007)

Autore di Social sciences as sorcery

14 opere 154 membri 3 recensioni 2 preferito

Sull'Autore

Opere di Stanislav Andreski

Etichette

Informazioni generali

Data di nascita
1919-05-08
Data di morte
2007-09-26
Sesso
male
Nazionalità
Poland
UK

Utenti

Recensioni

Andreski è noto per il suo celebre Social Sciences as Sorcery, una critica devastante delle oscurità e delle vacuità imperanti nelle scienze sociali. Ma come molti altri critici, la pars costruens del suo discorso – quale è esemplificata nel presente volume – è meno convincente della pars destruens. Alcuni capitoli sono dedicati a questioni di definizioni, non particolarmente utili (la lezione di Popper sembra essere sfuggita all'autore); altri capitoli ospitano estese e intelligenti comparazioni tra sistemi politici, ma quasi sempre riferite a luoghi, come l'Europa dell'Est nel periodo tra le due guerre mondiali, di non particolare interesse per questo lettore. L'aspetto peggiore sono i capitoli in cui Andreski tenta un pronostico per il futuro, e finisce per prevedere una lotta sanguinosa in Sudafrica dopo la fine dell'apartheid, seguita da una partizione del paese tra bianchi e neri – una profezia che era già stata sostanzialmente sbugiardata all'uscita del volume – o, a p. 210, un ritorno del lavoro al settore secondario come risposta al deteriorarsi delle condizioni ecologiche (con abbassamento conseguente della produttività).
Il libro conserva comunque lo spirito caustico dell'autore, e contiene alcune osservazioni interessanti (come quella sull'inefficacia del Confucianesimo come oppio delle masse – la religione più efficace in questo senso sarebbe l'Induismo, con l'Islam e il Cristianesimo in posizione intermedia, p. 29). Di particolare valore, ancorché brevissimo, è un paragrafo sull'importanza della guerra per la coesione degli Stati e l'efficienza dei governi, p. 14 (il capitolo riproduce l'articolo «Evolution and War», Science Journal 7, 1971, pp. 89-92). Ma il capitolo più interessante è di gran lunga quello dedicato alle cause dell'inefficienza militare italiana (dovuta al contrasto con la Chiesa), che conviene però leggere nella sede originale del Journal of Strategic Studies, dove sono presenti anche interventi di altri studiosi che rispondono ad Andreski. L'articolo sembra immutato nel presente volume, con solo un poscritto in cui l'autore esamina le tesi di Rochat e Massobrio, esposte in Breve storia dell'esercito italiano, secondo cui l'inefficienza sarebbe dovuta all'uso dell'esercito per scopi di repressione interna, che l'avrebbero reso meno adatto a condurre guerre esterne. Andreski tenta prima un acrobatico tentativo di conciliare la sua e questa ipotesi (la repressione sarebbe dovuta in ultima analisi all'influenza della Chiesa sui ribelli da essa istigati), poi elenca una serie di controesempi (p.es. la Russia) alla tesi dei due italiani, che ne uscirebbe dunque smentita.
… (altro)
½
 
Segnalato
Achero | Mar 31, 2016 |

Potrebbero anche piacerti

Autori correlati

Statistiche

Opere
14
Utenti
154
Popolarità
#135,795
Voto
4.1
Recensioni
3
ISBN
39
Lingue
4
Preferito da
2

Grafici & Tabelle