Ellen Alpsten

Quando penso al Caterina imperatrice di Russia, la prima a venirmi in mente (o ad apparire nei motori di ricerca online) è Caterina II "La Grande", Caterina I è una figura di cui intuivo l'esistenza perché se c'era una II doveva esserci una I, ma non la ricordavo per nulla dai libri di storia.

Eppure la sua è la classica storia da romanzo: da lavandaia a imperatrice, per una combinazione di fortuna e sicuramente di temperamento. Mi è piaciuto come l'autrice abbia mostrato il carattere di questa donna: non è una fanciulla delicata che viene elevata suo malgrado, una "principessa nata dal lato sbagliato della barricata". Si tratta di una donna "dei bassifondi", analfabeta, che lavora, beve, si comporta in modo volgare, ma è acuta, piena di buon senso e sa afferrare le occasioni, se deve attirare l'attenzione di un uomo potente per guadagnarsi un posto accanto a lui. Pensate cosa avrebbe potuto fare con un'istruzione!

I difetti per me ci sono, per quanto capisco che sia un romanzo storico e non una biografia scritta da professori, ho trovato l'accento sulla vita romantica di Caterina eccessivo: le scene di sesso sono numerose, ma alcune restano gratuite e non funzionali alla trama, personaggi come le figlie (anche loro figure storiche di un certo spessore) sono trascurati. Il libro inoltre termina con la morte di Pietro il Grande, saltando gli anni (oltretutto pochi) in cui la donna resta da sola al timone del paese, come se con la fine della sua vita coniugale non ci fosse nulla di interessante da dire.

Ora devo, come sempre, cercarmi una bella biografia.… (altro)