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Yasushi Inoue (1907–1991)

Autore di Il fucile da caccia

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Sull'Autore

Inoue Yasushi is considered to be the last of the Japanese masters, heir to the traditions of classical Chinese and Japanese literature. This journalist-turned-novelist writes poetry, historical fiction set in China and old Japan, and novels of modern Japan. His first fiction was published in 1948, mostra altro and his choice of settings continues to reveal a superb feel for other times, places, and peoples. (Bowker Author Biography) mostra meno
Fonte dell'immagine: The Japan Foundation, Sydney

Serie

Opere di Yasushi Inoue

Il fucile da caccia (1949) 521 copie
Tun-Huang (1959) 255 copie
Vita di un falsario (1965) 123 copie
Der Tod des Teemeisters (1981) 114 copie
Bullfight (1949) 98 copie
Lou-lan (1968) 67 copie
Ricordi di mia madre (1975) 65 copie
Amore (1959) 50 copie
Roof Tile of Tempyo (1957) 49 copie
Confucius (1989) 49 copie
La Favorite (1991) 29 copie
Chateau de yodo (le) (1998) 25 copie
La paroi de glace (1963) 22 copie
Pluie d'orage (1966) 20 copie
Wind and waves (1967) 19 copie
Shirobamba (1993) 15 copie
Une voix dans la nuit (1967) 15 copie
Asunaro (1958) 13 copie
Journey Beyond Samarkand (1968) 13 copie
Schwarze Flut (2000) 12 copie
La montagna Hira (1980) 12 copie
Kôsaku (1995) 11 copie
La geste des Sanada (1991) 11 copie
Nuages garance (1997) 9 copie
Letters of Four Seasons (1980) 9 copie
Rêves de Russie (1974) 8 copie
Twee novellen (1950) 7 copie
Puşca de vânătoare (2004) 4 copie
流沙 下 (1982) 4 copie
あした来る人 (1981) 4 copie
盛装 3 copie
河口 3 copie
天平の甍 3 copie
流沙 上 (1982) 3 copie
魔の季節 3 copie
淀どの日記 (2007) 3 copie
星と祭 (1975) 3 copie
崖. 下 2 copie
崖. 上 2 copie
燭台 2 copie
若き怒涛 (1981) 2 copie
井上靖集 2 copie
氷壁 2 copie
真田軍記 (1958) 2 copie
姨捨 (1967) 2 copie
化石 (1969) 2 copie
北の海 (1980) 2 copie
月光 (1981) 2 copie
後白河院 (1975) 2 copie
花壇 2 copie
四角な船 (1977) 2 copie
射程 (1963) 2 copie
白い炎 (1978) 2 copie
地図にない島 (1979) 2 copie
紅花 (1980) 2 copie
本覺坊遺文 (1984) 2 copie
傾ける海 2 copie
黒い蝶 2 copie
幻の楼蘭・黒水城 (1980) 2 copie
La lotta dei tori (2015) 2 copie
楼蘭 2 copie
楊貴妃傳 2 copie
青衣の人 2 copie
群舞 2 copie
崑崙の玉 2 copie
断崖 2 copie
敦煌 2 copie
夏草冬濤 2 copie
波濤 2 copie
兵鼓 2 copie
道・ローマの宿 (1981) 2 copie
崖 (下) (文春文庫) (1979) 1 copia
Reise nach Samarkand (1998) 1 copia
Cupa de clestar (2011) 1 copia
崖 (上) (文春文庫) (1979) 1 copia

Opere correlate

The Oxford Book of Japanese Short Stories (1997) — Collaboratore — 229 copie
Modern Japanese Stories: An Anthology (1962) — Collaboratore — 161 copie
Sail Away: Stories of Escaping to Sea (2001) — Collaboratore — 25 copie

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Recensioni

La letteratura, come la cultura, giapponese richiedono tempo. Come la cerimonia del tè che rappresenta un esempio della ricerca della perfezione del popolo lontano. In Cina, paese di origine di una cerimonia complessa e ricercata, l’attenzione è alla ricerca della tradizione; in Giappone l’obiettivo è la perfezione. Inoue, una delle figure di maggior rilevanza della letteratura giapponese contemporanea, parte da una storia che si appartiene alla tradizione del paese del Sol Levante, quella del maestro Rikyu, un Chajin, condannato alla seppuka dal samurai Hideyoshi. Il racconto viene reso dal monaco Honkakubo, un allievo di Rikyu. Il tutto reso in una forma che rappresenta in maniera lineare il senso del racconto. Insomma siamo lontani anni luce dai banali successi della Yashimoto in cui un Paese dalla grande storia viene ridotto ad un profondo senso del nulla. Mentre può rendere il piacere, anche semplice, di un gesto all’apparenza normale, come sorseggiare una tazza di tè.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | 6 altre recensioni | May 23, 2017 |
E’ del 1949, questo breve romanzo. pubblicato in Italia per la prima volta nel 2004; arrivato nel 2006 all’ottava edizione. Non vanno trascurate date e numeri; sono segno che il romanzo (salutato con entusiasmo dalla critica al momento della prima pubblicazione) poi ha camminato sulle sue gambe. Non sempre succede.
La storia parte da una poesia: l’autore ha accettato la richiesta di una rivista di cacciatori, e solo dopo aver visto il suo contributo pubblicato si è reso conto dell’incongruenza. Non gli piacerà, ma forse non la leggeranno nemmeno, e questo è un bene, si era detto. Infine arriva una lettera. Ecco le proteste, meritate, si dice. Invece…
Invece il suo corrispondente gli racconta, con garbata eleganza, di essersi riconosciuto nella sua descrizione, non solo fisica, ma soprattutto psicologica.
“Posso dire di aver finalmente compreso lo straordinario potere intuitivo di quella speciale creatura che è un poeta”. E ben si intende che, come gli dirà poco dopo, di poesia fino a quel punto non aveva creduto di occuparsi.
Gli annuncia poi di avergli inviato tre lettere, quelle che avevano determinato lo stato d’animo che il poeta ha così bene rappresentato. Gli chiede di leggerle, se crede, e poi distruggerle. Di questa richiesta dice il motivo con disarmante sincerità: “l’uomo è una stupida creatura, che dopotutto aspira ad essere conosciuto da qualcuno”.
E in effetti le tre lettere, di tre donne che quasi in concomitanza gli hanno scritto in un momento cruciale della sua e della loro esistenza, rendono giustizia dell’impressione poetica per cui l’autore, vedendo quell’uomo salire un sentiero di montagna, lo aveva immaginato invece percorrere “il bianco alveo di un fiume”.
Questo breve riepilogo non dà, e non vuol dare, il fascino profondo di un libro bellissimo. Nulla della semplicità di un prosa nitida ed elegante, poetica senza compiacimenti, che è anche uno squarcio significativo di un mondo, quello giapponese, di cui sappiamo molto poco.
Nulla del processo misterioso per cui tutto si spiega, benché molto poco sia detto, nel confluire delle parti di verità di cui ogni corrispondente è portatore.
Nulla infine della sensazione di bellezza e compiutezza formale che dà la lettura delle varie voci che si alternano nelle quattro lettere e nella cornice narrativa che le include.
Questo romanzo lo ritengo uno dei migliori mai letti, un’esperienza da non perdere, assolutamente.
… (altro)
 
Segnalato
patri50 | 20 altre recensioni | Aug 1, 2012 |
contorta e cerebrale psicologia giapponese con qualche raro meraviglioso lampo di abbandono e sensualità.

Ma tornando alle antilopi, tempo fa un giornale riportava che in pieno deserto della Siria era stato trovato un ragazzo nudo che viveva insieme a un branco di antilopi. La sua fotografia era di una bellezza indescrivibile. Le linee fredde del profilo sotto i capelli scompigliati, il fascino di quelle gambe slanciate capaci di correre a cinquanta miglia all’ora! Ancora adesso, se ripenso a lui, sento il mio sangue pulsare. A definirlo basterebbero due aggettivi: intelligente, per il viso, e selvaggio, per il corpo.… (altro)
 
Segnalato
lupita68 | 20 altre recensioni | Jul 15, 2012 |

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