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Sto caricando le informazioni... Guerra e pace (originale 1869; edizione 2016)di Lev Nikolaevi♯ Tolstoj, Eraldo Affinati
Informazioni sull'operaGuerra e pace di Leo Tolstoy (1869)
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Io e Guerra e pace Era il 1982, ero alle medie, e la mia professoressa di italiano aveva questa strana pretesa: che leggessimo un tot di libri all’anno e che ci facessimo una scheda di lettura. A me leggere è sempre piaciuto, ma essere obbligato a fare una scheda di lettura no. Oggi per ogni libro che leggo faccio un comizio, che altro non è che una scheda di lettura, e lo faccio perché non ne sono obbligato. All’epoca accadeva il contrario, ero obbligato e non facevo le schede di lettura. L’unico modo per non fare una scheda di lettura era non leggere. E infatti alle medie lessi pochissimo. Ma non potevo dire che non leggevo e basta. Bisognava trovare una scusa. In biblioteca mi imbattei in questo tomo gigante, forse avevo sentito da qualcuno che era un caposaldo della letteratura mondiale, si parlava di guerre napoleoniche, argomento quanto mai noioso per un adolescente in seconda media. Bene. Inizio questo, è lunghissimo, la prof mi darà il tempo necessario, non lo finirò mai perché noiosissimo, ma intanto l’anno scolastico finirà. E così fu. Non credo di essere andato oltre pagina 100. Siamo a fine 2019, novembre o dicembre, non ricordo esattamente. Sul socialino si inizia a parlare di Guerra e pace, che è un romanzo bello, importante, che è così e cosà, che c’è una traduzione moderna di Emanuela Guercetti e cose così. Mi procuro l’edizione digitale da MLOL, la inizio, mi piace e prendo l’edizione cartacea. Era il 4 dicembre 2019. Dopo 10 mesi – o 38 anni, fate voi – nonostante la professoressa di italiano delle medie e nonostante il lockdown che mi ha inspiegabilmente bloccato la lettura, posso dire di essere arrivato alla fine. Ne è valsa la pena. Perché guerra e pace è difficile Paradossalmente non è la sua lunghezza la difficoltà di questo romanzo. Ho letto libri altrettanto lunghi senza grandi difficoltà e molto velocemente. (Un saluto al ciclo della Fondazione di Asimov.) Né lo è il suo stile, che la traduzione della Guercetti lo rende tutto sommato un romanzo moderno e attuale. Nemmeno i comizi dell’autore (ne parlo dopo) sono un problema, visto che in genere mi sono piaciuti. Nonostante questo, mi è sembrato non finisse mai. Ci sono le parti in francese, perché all’epoca il francese era la lingua internazionale che faceva cultura, e le parti in francese non sono tradotte nel testo e la traduzione non è a fine pagina, ma a fine libro. Molto scomoda. Ci sono una infinità di personaggi, storici e immaginari, e ogni personaggio ha una miriade di grafie diverse, vezzeggiativi, francesismi, varianti. L’edizione Einaudi mette all’inizio del primo volume un elenco di quelli principali. Dati i personaggi poi ci sono le relazioni fra di loro. Ho messo tutto su un foglio di carta e dopo il primo volume avevo un groviglio inestricabile di linee. Un immenso scarabocchio. Ci sono una infinità di luoghi geografici. Qualcuno li ha messi in una mappa, ma vi sfido a unire i puntini mentre leggete. Molto presto mi sono rassegnato a non sapere dove si svolgevano i fatti, a parte Mosca e Pietroburgo che sono luoghi facilmente rintracciabili su qualsiasi cartina. Sono descritti molti eventi storici e alcuni di questi necessitano di un ripasso, di chiarimenti. Le note non aiutano. Santa Wikipedia ha provveduto spesso alla mia ignoranza. San Barbero ha chiarito altri aspetti, cercate Napoleone e Guerra e pace assieme al nome di Barbero su YouTube. Sono conferenze lunghe, ma necessarie per capire meglio. Ci sono molti comizi esistenziali, filosofici e storici in mezzo al racconto di fantasia del romanzo. Personalmente non li ho trovati pesanti, ma a qualcuno questi comizi potrebbero apparire indigesti. Nonostante tutto questo il romanzo è moderno, avvincente, molto bello. Il romanzo “Non è romanzo, non poema, tanto meno cronaca storica.” così dice Toltoj nel poscritto che trovate nell’edizione di LiberLiber. In effetti è un miscuglio di tutto questo. Le parti storiche sono romanzate e inserite in un disegno di fantasia più ampio. Con la sensibilità odierna, comunque, lo possiamo tranquillamente catalogare nel romanzo storico. Il romanzo racconta le vicende di cinque famiglie di nobili russi (Bezùchov, Bolkónskij, Drubeckój, Kuràgin e la famiglia Rostov) fra il 1805 e il 1820. Sullo sfondo le guerre napoleoniche contro la Russia fino alla conquista di Mosca del 1812 e la conseguente ritirata. I Rostov, i Bolkónskij e i Bezùchov la fanno da padroni nel racconto e di queste famiglie si parla nell’epilogo del romanzo. La Guerra nel titolo sono appunto gli avvenimenti storici, descritti con molto realismo e in modo molto verosimile (l’autore è stato ufficiale nell’esercito). Tutti gli eventi storici appaiono come guidati da una necessità, da leggi storiche. I personaggi storici non hanno nessun grado di libertà: possono fare solo quello che poi fanno. La Pace nel titolo sono le vicende personali dei personaggi immaginari. La loro profondità ce li fa conoscere nell’intimo, la loro libertà è maggiore anche se si perde nelle necessità storiche. L’Epilogo parte seconda è di fatto un saggio storico filosofico: cosa muove gli uomini? Cosa è la storia? Gli uomini sono liberi o vincolati a necessità materiali? Una riflessione molto moderna, dove si intravedono sullo sfondo le riflessione filosofiche del tempo, dal marxismo nascente, alla rivoluzione darwiniana. Vi ho anche visto un possibile spunto per la psicostoria di Asimov, sarebbe bello sapere se Asimov avesse in mente (anche) Guerra e pace quando iniziò a scrivere della sua Fondazione. È inutile che qui vi dica altro, che non sono certo degno di fare un riassunto di queste riflessioni tolstoiane. Non mi resta che augurarvi buona lettura. (Io spero di rileggerlo una seconda volta.) "Guerra e pace"di Leone Tolstoi Biblioteca Moderna Mondadori, 3a edizione 1951 volume primo pagg 416 volume secondo pagg 444 volume terzo pagg 475 volume quarto pagg 413 totale pagg. 1748 (buttatti sulle pagine, dicono...) un'impresa titanica, e per me un percorso personale: i libri, del 1951, erano di mio nonno materno, che non ho mai conosciuto e che è morto nel 1952, non so nemmeno se ha finito di leggerlo, infatti il IV tomo è praticamente intonso (e ciò mi ha fatto molta impressione) Come commentare "Guerra e Pace"? Sinceramente non so: come ho detto nelle impressioni spicciole di lettura, c'è il mondo dentro. Quel che ho capito è che noi oggi lo leggiamo come un romanzo mentre Tolstoj voleva scrivere un saggio e le storie dei Besuchov, dei Rostov e dei Bolkonskj per lui sono state solo uno strumento per analisi storiche, politiche, filosofiche e morali Guerra e pace è considerato il libro-mattone per eccellenza, sinonimo di pesantezza e prolissità. Con questi pregiudizi in mente mi sono approcciata al romanzo con timore quasi reverenziale, ma quello che mi sono trovata davanti è stato un libro profondo, ma non difficile; imponente, ma non verboso. E' un'opera monumentale, densa di riflessioni sulla storia, sulla natura degli uomini e sul destino dei popoli, ma allo stesso tempo i personaggi sono vividi e le loro vicende appassionanti: seguiamo il principe Andrej sui campi di battaglia, facciamo nostri i dubbi di Pierre, palpitiamo insieme a Natasha al suo primo ballo. Guerra e pace è molto più di un romanzo e sarebbe riduttivo giudicarlo solo come tale: è un'epopea, un trattato di storia, ma soprattutto una dichiarazione d'amore viscerale alla Russia, ad un popolo grande nella sua semplicità, che col suo spirito indomito è riuscito nell'impresa che non è riuscita all'esercito dello zar, ossia sconfiggere Napoleone. Naturalmente su quasi 1500 pagine è normale ci siano cose che ho apprezzato meno di altre: ad esempio le riflessioni dell'autore non sempre le ho trovate condivisibili, e le 30 pagine finali dell'epilogo forse sono un po' troppo tecniche ed a mio modesto parere non aggiungono nulla all'opera, ma nel complesso è stata una lettura che mi ha arricchito e che lascerà il segno.
The title Tolstoy finally settled on was taken from the political theorist Pierre-Joseph Proudhorn's book La Guerre et L Paix (1861) a title which means what it says and no more. But when Tolstoy completed and published the final version of his novel Voyna i mir in 1869, the word mir carried a number of connotations and meanings, including a slightly obsolete one referring to society, mankind. In this case the word could mean, roughly speaking, humanity. Tolstoy's novel is concerned not merely with war and the cessation of war, it is about human beings, for whom war is a vast muddle, which is the curse of society. It is about the triumph of the human spirit in time of war; and the side that wins the war is the side that displays the stronger spirit. Natasha's dance and Andrey's sudden understanding of what matters are triumphant leaps of the human spirit; each results in an inner joy, a peace. The novel is not just a masterclass in fiction, Ms Li believes, but a remedy for distress. At the most difficult times in her life, she says, she has turned to it again and again, reassured by its “solidity” in the face of uncertainty. I had it on my desk for about a year, and now I've given up and put it back on the shelf. Tolstoy’s singular genius is to be able to take the torrent of conscious experience and master it. There are countless moments in the book where this happens ... Appartiene alle Collane Editoriali — 21 altro Modern Library Giant (G1) La nostra biblioteca Edipem (65-66-67) Os Grandes Romances Históricos (21-24) Penguin Clothbound Classics (2016) È contenuto inGreat Books of the Western World [64-volume set] di Robert Maynard Hutchins (indirettamente) Great Books Of The Western World - 54 Volume Set, Incl. 10 Vols of Great Ideas Program & 10 Volumes Gateway To Great Books di Robert Maynard Hutchins (indirettamente) GREAT BOOKS OF THE WESTERN WORLD--54 Volumes 27 volumes 1961-1987 GREAT IDEAS TODAY (Yearbooks) 10 volumes GATEWAY TO THE GREAT BOOKS 10 volumes GREAT IDEAS PROGRAM. Total 101 Volumes. di Robert Maynard Hutchins (indirettamente) I capolavori: Anna Karenina - Guerra e pace - La morte di Ivan Il'ič - Resurrezione - La sonata a Kreutzer e altri racconti di Lev Tolstoj International Collector's Library Classics 19 volumes: Crime & Punishment; Twenty Thousand Leagues Under the Sea; Mysterious Island; Magic Mountain; Around the World in 80 Days; Count of Monte Cristo; Camille; Quo Vadis; Hunchback of Notre Dame; Nana; Scaramouche; Pinocchio; Fernande; War and Peace; The Egyptian; From the Earth to the Moon; Candide; Treasure of Sierra Madre; Siddhartha/Steppenwolf di Jules Verne ContieneÈ rinarrato inHa l'adattamentoÈ riassunto inHa come supplementoHa come commento al testoHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
"Guerra e pace", certamente il capolavoro di Tolstoj, è, come ha scritto Ettore Lo Gatto, "la più grande opera della letteratura narrativa russa e una delle più grandi della letteratura europea del secolo XIX". Il romanzo racconta la storia di due famiglie aristocratiche, i Bolkonski e i Rostòv, in una Russia sconvolta dalla guerra e dall'invasione napoleonica. L'epopea del popolo russo, il rapporto fra personalità individuale e collettività , i grandi temi filosofici dell'Ottocento e l'interrogazione sul senso della Storia si fondono letterariamente in questa grandiosa narrazione tolstojana. Annotation Supplied by Informazioni Editoriali Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Sul primo punto, devo dire di essere una lettrice in cerca di personaggi ribelli: leggermi millequattrocento pagine di gente che si fa milioni di problemi nel cercare di aderire all’ideale che in quel momento le sembra il paradigma al quale aspirare mi ha fatto venire il latte alle ginocchia. Tra Pierre e Bolkonskij non so chi avrei strozzato più volentieri (e mi fa molto ridere il fatto che nell’introduzione alla mia edizione si affermi che Pierre è il personaggio che più di tutti attira le simpatie dellǝ lettorǝ).
Sulle idee di Tolstoj – manco a dirlo – ho trovato insopportabile, e a tratti addirittura ridicolo, il determinismo che permea Guerra e pace. Voglio dire, Pierre non ha sposato Hélène perché era scritto che doveva andare così; l’ha sposata perché è un coglione che dovrebbe smettere di usare il destino come scusa per giustificare qualunque bischerata gli capiti di fare.
In secondo luogo, la concezione delle donne di Tolstoj è terrificante. Lo so che è un romanzo dell’Ottocento e badabim e badabam, ma a volte la ragione non è sufficiente a farti passare il fastidio provato davanti a ciò che stai leggendo. Penso che il personaggio che ha attirato di più la mia simpatia sia Natasha: prima con la faccenda con Bolkonskij, che mi è sembrata molto surreale; poi con l’uomo che finisce per sposare – mamma mia, che tristezza.
Eppure, nonostante tutto questo, ho macinato pagine su pagine di Guerra e pace senza particolari difficoltà perché la capacità di Tolstoj di caratterizzare i suoi personaggi è tale da far passare in secondo piano ogni discrepanza e da farteli ricordare anche se sono una miriade. Quindi il mio consiglio è di leggerlo, senza paura per la mole (Tolstoj scorre come l’acqua) e senza temere i pippotti su Napoleone (che a una certa sembrano mattonate sulle dita dei piedi, ma poi finiscono, dai). ( )