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Sto caricando le informazioni... Il deserto dei Tartari (1940)di Dino Buzzati
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romanzo interessante e gradevole che narra la storia di un giovane militare destinato a servizio in una remota fortezza su di un confine deserto e dimenticato, qui tra varie vicissitudini trascorrono gli anni : una metafora sul trascorrere del tempo, delle aspettative della vita, dei rapporti sociali, delle ambizioni e delle delusioni, delle ironie della vita e della morte. Uno stimolo alla riflessione, ben scritto, a tratti commovente, a tratti un po' lento. Cmq da leggere, direi . ( ) Come è riuscito Buzzati ad infondere tanta intensità ad un libro in cui desolazione e vane speranze sono i temi portanti? L' assoluta mancanza di avvenimenti lungi dall'essere un difetto diventa il fulcro della narrazione, un paradosso che potremmo definire kafkiano. Non c'è una trama quindi, ma neanche uno sviluppo psicologico dei personaggi: è un'epopea dell'attesa, un'allegoria esplicita in cui la Fortezza rappresenta l'esistenza umana ed in cui il vero protagonista non è il povero ufficiale Drogo ma il tempo, che scorre implacabile ed indifferente. Ci si muove in un luogo indefinito, a cui non si può dare una collocazione né geografica né temporale; il ritmo è lento, l'atmosfera grigia e soffocante: elementi che contribuiscono a creare in noi un senso di penosa ineluttabilità che ci accompagnerà durante tutta la lettura. E' un romanzo complesso, che da giovani può essere apprezzato per i suoi indubbi meriti formali, ma che a mio parere si riesce ad interiorizzare per davvero solo quando la fanciullezza è alle spalle ed è cominciata quella che l'autore definisce "fuga del tempo". Libro da leggere e rileggere in varie fasi della vita. Ai limiti del deserto, immersa in una sorta di stregata immobilità, sorge la Fortezza Bastiani. Lì, il tenente Giovanni Drogo consuma la propria esistenza nella vana attesa dell’invasione dei Tartari. In questa vicenda, nata dalla trasposizione in un mondo militare fantastico della monotona routine notturna nella redazione del «Corriere della Sera», si ritrovano tutti i temi della narrativa buzzatiana, ricca di allegorie magiche e surreali, cariche d’angoscia e di fascino, di simbologie che investono il senso dell’esistenza e delle azioni umane. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inHa l'adattamentoHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
Giovanni Drogo, un sottotenente, viene mandato in una lontana fortezza. A nord della fortezza c'©· il deserto da cui si attende un'invasione dei tartari. Ma l'invasione, sempre annunciata, non avviene e l'addestramento, i turni di guardia, l'organizzazione militare, appaiono cerimoniali senza senso. Quando Drogo torna in citt© per una promozione, si accorge di aver perso ogni contatto con il mondo e che ormai la sua unica ragione di vita ©· l'inutile attesa del nemico. Tornato alla fortezza, si ammala e proprio allora accade l'evento tanto aspettato: i tartari avanzano dal deserto. Nell'emozione e nella confusione del momento, senza che lui possa prendere parte ai preparativi di difesa, Drogo muore, dimenticato da tutti. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)853.912Literature Italian Italian fiction 1900- 20th Century 1900-1945Classificazione LCVotoMedia:
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