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Il deserto dei Tartari (1940)

di Dino Buzzati

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2,513585,895 (4.08)1 / 102
Giovanni Drogo, un sottotenente, viene mandato in una lontana fortezza. A nord della fortezza c'©· il deserto da cui si attende un'invasione dei tartari. Ma l'invasione, sempre annunciata, non avviene e l'addestramento, i turni di guardia, l'organizzazione militare, appaiono cerimoniali senza senso. Quando Drogo torna in citt© per una promozione, si accorge di aver perso ogni contatto con il mondo e che ormai la sua unica ragione di vita ©· l'inutile attesa del nemico. Tornato alla fortezza, si ammala e proprio allora accade l'evento tanto aspettato: i tartari avanzano dal deserto. Nell'emozione e nella confusione del momento, senza che lui possa prendere parte ai preparativi di difesa, Drogo muore, dimenticato da tutti.… (altro)
  1. 41
    La riva delle Sirti di Julien Gracq (iijjaallkkaa)
  2. 31
    Epepe di Ferenc Karinthy (owen1218)
  3. 20
    Blind Owl di Ṣādiq Hidāyat (chrisharpe)
  4. 10
    Il castello di Franz Kafka (chrisharpe)
  5. 10
    Aspettando i barbari di J. M. Coetzee (CGlanovsky)
    CGlanovsky: Frontier outpost of an unnamed state vaguely threatened by an ambiguous enemy living across a vast wasteland.
  6. 00
    Alamut di Vladimir Bartol (chrisharpe)
  7. 00
    Il processo di Franz Kafka (PatriAm)
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romanzo interessante e gradevole che narra la storia di un giovane militare destinato a servizio in una remota fortezza su di un confine deserto e dimenticato, qui tra varie vicissitudini trascorrono gli anni : una metafora sul trascorrere del tempo, delle aspettative della vita, dei rapporti sociali, delle ambizioni e delle delusioni, delle ironie della vita e della morte. Uno stimolo alla riflessione, ben scritto, a tratti commovente, a tratti un po' lento. Cmq da leggere, direi . ( )
  senio | Nov 2, 2023 |
Molto bello. Forse un po' lento nella stesura ma comunque scritto benissimo, con i tempi, le pause ed i dialoghi giusti.
Forse a metà si perde un po', mettendo il protagonista Drogo in secondo piano, ma nella totalità è un ottimo romanzo. ( )
  sbaldi59 | Aug 3, 2022 |
Come è riuscito Buzzati ad infondere tanta intensità ad un libro in cui desolazione e vane speranze sono i temi portanti?
L' assoluta mancanza di avvenimenti lungi dall'essere un difetto diventa il fulcro della narrazione, un paradosso che potremmo definire kafkiano.
Non c'è una trama quindi, ma neanche uno sviluppo psicologico dei personaggi: è un'epopea dell'attesa, un'allegoria esplicita in cui la Fortezza rappresenta l'esistenza umana ed in cui il vero protagonista non è il povero ufficiale Drogo ma il tempo, che scorre implacabile ed indifferente.
Ci si muove in un luogo indefinito, a cui non si può dare una collocazione né geografica né temporale; il ritmo è lento, l'atmosfera grigia e soffocante: elementi che contribuiscono a creare in noi un senso di penosa ineluttabilità che ci accompagnerà durante tutta la lettura.
E' un romanzo complesso, che da giovani può essere apprezzato per i suoi indubbi meriti formali, ma che a mio parere si riesce ad interiorizzare per davvero solo quando la fanciullezza è alle spalle ed è cominciata quella che l'autore definisce "fuga del tempo".
Libro da leggere e rileggere in varie fasi della vita. ( )
  Lilirose_ | Feb 15, 2022 |
853.914 BUZ
  ScarpaOderzo | Apr 13, 2020 |
Ai limiti del deserto, immersa in una sorta di stregata immobilità, sorge la Fortezza Bastiani. Lì, il tenente Giovanni Drogo consuma la propria esistenza nella vana attesa dell’invasione dei Tartari. In questa vicenda, nata dalla trasposizione in un mondo militare fantastico della monotona routine notturna nella redazione del «Corriere della Sera», si ritrovano tutti i temi della narrativa buzzatiana, ricca di allegorie magiche e surreali, cariche d’angoscia e di fascino, di simbologie che investono il senso dell’esistenza e delle azioni umane.
  kikka62 | Feb 19, 2020 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Buzzati, Dinoautore primariotutte le edizioniconfermato
Andrade, Homero Freitas deTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Arnaud, MichelTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
功, 脇翻訳autore secondarioalcune edizioniconfermato
Benítez, EstherTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Eckstein, PercyÜbersetzerautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hood, Stuart C.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Jokinen, Ulla-KaarinaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Lipsius, WendlaÜbersetzerautore secondarioalcune edizioniconfermato
Ouwendijk, D.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Periquito, MargaridaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sala, AlbericoIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Venuti, LawrenceTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
Incipit
Nominato ufficiale, Giovanni Drogo partì una mattina di settembre dalla città per raggiungere la Fortezza Bastiani, sua prima destinazione.
Citazioni
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese

Nessuno

Giovanni Drogo, un sottotenente, viene mandato in una lontana fortezza. A nord della fortezza c'©· il deserto da cui si attende un'invasione dei tartari. Ma l'invasione, sempre annunciata, non avviene e l'addestramento, i turni di guardia, l'organizzazione militare, appaiono cerimoniali senza senso. Quando Drogo torna in citt© per una promozione, si accorge di aver perso ogni contatto con il mondo e che ormai la sua unica ragione di vita ©· l'inutile attesa del nemico. Tornato alla fortezza, si ammala e proprio allora accade l'evento tanto aspettato: i tartari avanzano dal deserto. Nell'emozione e nella confusione del momento, senza che lui possa prendere parte ai preparativi di difesa, Drogo muore, dimenticato da tutti.

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Descrizione del libro
Nel giugno 1940, mentre Mussolini dichiarava guerra al mondo, usciva un romanzo del giovane giornalista Dino Buzzati in cui la guerra si attendeva, invano, nella speranza che desse un senso al destino degli ufficiali e dei soldati mandati a presidiare una fortezza al confine di uno stato imprecisato. Il deserto dei Tartari, disperata parabola sulla vanità dell'esistenza, rischiò così, per un paradosso della storia, di esser contrabbandato per libro guerrafondaio, tanto più che la prima traduzione europea, in tedesco, apparve nel 1942 nella Vienna nazista.
Ma fortunatamente il messaggio del romanzo era troppo netto per dar luogo a equivoci. La Fortezza Bastiani, affacciata su un deserto che secondo una leggenda era stato un tempo sede delle scorrerie delle orde dei Tartari, accoglie il tenente di prima nomina Giovanni Drogo come un incubo concentrazionario accoglie chi lo sogna: circondata dal nulla, al nulla votata nel susseguirsi immobile di giornate tutte uguali, essa diviene il luogo dell'attesa e dello scacco, segnato da un'aura di sommessa ma inscalfibile delusione che finisce per costituire un bastione contro sconfitte e tragedie ben peggiori.
Nonostante abbia ottenuto un trasferimento, Drogo resterà per tutta la vita nella fortezza, spiando i minimi indizi dell'avvicinarsi di un qualunque nemico (e basta anche il più labile e improbabile per farlo resistere altri anni nell'attesa). E quando finalmente il nemico si paleserà, con un esercito in armi, e cannoni, e tutto il necessario, lui sarà ormai troppo vecchio per combattere: verrà perciò spedito nelle retrovie, dove lo coglierà con dolcezza la morte naturale. Una morte liberatoria e consolante, per una vita che non ha voluto, né saputo, essere vita.
(piopas)
Riassunto haiku

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