I giovani hanno il diritto biologico di godere dei tempi in cui vivono. Se sei davvero fortunato, la tua smania ormonale è simultanea all'affermarsi della nuova era : il bisogno tipicamente adolescenziale di meraviglia e fede, in altre parole, coincide con il periodo di oggettiva abbondanza. I primi anni del post punk (fra il 1978 e il 1983) furono prorpio questo : una fortuna. Mi ci sono avvicinato altre volte, ma non ho più trovato l'euforia di quel momento. Di sicuro, non sono più stato altrettanto concentrato sul presente. ( )

Non l'ultima stagione punk, quanto un suo ribaltamento. Il punk come premessa che azzerando i rapporti di forza tra industria ed artisti, ha consentito a questi ultimi di riconnettersi alle avanguardie storiche, della prima e della seconda ondata. Il post punk non come rifiuto della storia del rock dagli anni cinquanta al progressive, bensì al contrario come una stagione che si riconnette senza debito, del punk conserva solo l'energia, riporta il rock a quella condizione miracolosa e spiazzante dei suoi momenti storici più magici. Il post punk (1978 - 1984) ne è per ora l'ultimo, speriamo non per sempre.

N.B. La prima edizione in Italia è del 2006 per i tipi della casa editrice ISBN. Questa nuova edizione non presenta alcuna differenza per testi e traduzione. ( )