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Sto caricando le informazioni... Le cose che non ho detto (originale 2008; edizione 2009)di Nafisi Azar
Informazioni sull'operaLe cose che non ho detto di Azar Nafisi (2008)
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Azar Nefisi è la figlia di Nezhat Nefisi, il sindaco di Tehran all’epoca dello Scià. Quando l’Iran si chiamava Persia e la religione musulmana era parte integrante della cultura di un popolo, ma non era la religione di Stato. In parte il libro ripercorre la storia di Marjane Satrapi, l’autrice della splendida Persepolis. Forse la Nefisi sconta la presunzione che deriva dall’appartenenza ad una delle famiglie più potente della regione, con tutte le conseguenze che ne discendono. E’ un libro di ricordi, che ha al centro il continuo scontro dell’autrice con la madre, donna alla ricerca perenne di un equilibrio. Il libro si fa leggere perché è scritto bene. Ma questo probabilmente è più un merito della traduttrice dell’edizione italiana che dell’autrice: che dimostra, in quasi tutti i passaggi, di aver occupato con orgoglio il territorio delle banalità di moda. Anche la speranza in Khomeini, tutto sommato, rappresenta l’incapacità di vedere il nuovo, al di là di vecchi schemi. E’ evidente, comunque, che un libro del genere fruisce, e alla grande, dell’interesse che il lettore incolto ha nel capire alcuni passaggi della rivoluzione dell’Ayatollah, della guerra tar Iran ed Iraq, quando Saddam veniva visto come uno strenuo difensore delle libertà individuali. ( ) nessuna recensione | aggiungi una recensione
Elenchi di rilievo
Innamorarsi a Teheran, guardare i Fratelli Marx a Teheran, leggere Lolita a Teheran... Cos©Ơ iniziava una lista di cose segrete che Azar Nafisi aveva stilato nel suo diario e che si rimproverava di aver taciuto a tutti. Molte delle altre, a tanti anni di distanza, ha deciso di raccontarle in questo libro. Che ©· un ritratto del padre, sindaco di Teheran all'epoca dello sci© , e della madre, fra le prime donne entrate al Parlamento iraniano. © la storia dei tradimenti di lui, del mondo fantastico in cui lei a poco a poco trasforma la realt© insopportabile che la circonda, e della forzata, dolorosa connivenza dell'autrice con il padre. Ma anche e soprattutto la rivelazione di come a volte le dittature sembrino riprodurre i silenzi, i ricatti, le doppie verit© su cui si regge il primo, e pi©£ perfetto, sistema totalitario: la famiglia. Chi conosce Nafisi sa gi© cosa trover© , qui, in ogni pagina: l'emozione di leggere sempre qualcosa di autentico e temerario. Qualcosa che arriva dalle strade e dai giardini di Teheran come dalle pagine di Firdusi o dei grandi cantastorie persiani. E ci riguarda molto da vicino. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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