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Sto caricando le informazioni... Kafka on the Shore (originale 2005; edizione 2006)di Haruki Murakami (Autore)
Informazioni sull'operaKafka sulla spiaggia di Haruki Murakami (2005)
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Sono riuscita ad arrivare alla fine solo grazie ad una buona dose di caparbietà e di rispetto verso i miei compagni di lettura del gdl, ma se avessi dato retta all'istinto avrei mollato ben prima della metà. Ho ben chiaro cos'è che non sopporto di questo scrittore, e sono molte cose, le stesse che mi avevano portato ad abbandonare a metà Norvegian Wood, e che vanno ben aldilà della comprensione dei significati del testo, che forse, anche se contorti, sono l'unica cosa abbastanza apprezzabile. Ora vorrei capire, e lo chiedo a tutti quelli che lo amano, cos'è che piace così tanto, e lo chiedo seriamente, senza polemica né ironia. Bene, riprendo fiato e dedico a questo libro una bella recensione! Anzitutto va ricordato che è un libro giapponese e i giapponesi non concepiscono alcuna volgarità nel parlare di mangiare, bere, evacuare, urinare e fare sesso, perché per loro queste funzioni umane sono assolutamente naturali; abbandonate quindi qualsiasi atteggiamento schizzinoso e puritano su questi argomenti. In secondo luogo i giapponesi non considerano la propria morte come una catastrofe individuale e un disastro emotivo per i propri cari. Per loro la morte è la naturale conclusione di una vita che lascia negli amici e parenti solo ricordi e rimpianti; considerano quindi il suicidio un modo normale e corretto di porre fine a una vita disonorevole o divenuta insopportabile. Infine, per quasi tutti loro è impensabile comunicare con gli altri senza gentilezza e rispetto; chi viola questa regola è senz'altro un incivile. Ricordando (e superando) queste differenze culturali, immergetevi in questo incantevole romanzo e fatevi affascinare dai suoi splendidi personaggi, partecipate alle loro vicissitudini, condividete i loro desideri e pensieri, sognate con i loro sogni e meravigliatevi come loro delle magie a cui assistono. Sarete travolti dall'empatia e dall'amore per loro, tanto da non poter fare a meno di provare un gran dispiacere ad abbandonarli ed esserne abbandonati nel libro e alla sua conclusione. Esemplare lo stile dell'autore, semplice ma capace di profondità inattese, geniale nei dialoghi, accurato nelle descrizioni degli ambienti e delle azioni, dal ritmo pacato e tuttavia coinvolgente… Rinuncio a ulteriori analisi perché l'insieme dell'opera è un vero capolavoro che rimane a lungo stampato nella memoria. Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Taka-matsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. "Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell'assurdo". Dopo Dance Dance Dance ho da poco terminato questo altro capolavoro di Murakami, Kafka sulla spiaggia. Stupendo, onirico, filosofico... vorrei poter citare mille passaggi del romanzo, ma lo spazio non me lo permette. Posso solo dire una cosa: leggere Murakami è sempre trasformante. E non aggiungo altro.
The weird, stately urgency of Murakami's novels comes from their preoccupation with . . . internal problems; you can imagine each as a drama acted out within a single psyche. In each, a self lies in pieces and must be put back together; a life that is stalled must be kick-started and relaunched into the bruising but necessary process of change. Reconciling us to that necessity is something stories have done for humanity since time immemorial. Dreams do it, too. But while anyone can tell a story that resembles a dream, it's the rare artist, like this one, who can make us feel that we are dreaming it ourselves. Maar net zoals in de rest van Murakami’s omvangrijke oeuvre blijft het niet bij het wegloop-realisme van de hoofdpersoon. Onverklaarbare wendingen, bovennatuurlijke verschijnselen, irreële toevalligheden en onwaarschijnlijke personages roepen bij de nuchtere lezer al snel de vraag op waarom hij in godsnaam maar blijft dóórlezen. Kafka Tamura se va de casa el día en que cumple quince años. La razón, si es que la hay, son las malas relaciones con su padre, un escultor famoso convencido de que su hijo habrá de repetir el aciago sino del Edipo de la tragedia clásica, y la sensación de vacío producida por la ausencia de su madre y su hermana, a quienes apenas recuerda porque también se marcharon de casa cuando era muy pequeño. El azar, o el destino, le llevarán al sur del país, a Takamatsu, donde encontrará refugio en una peculiar biblioteca y conocerá a una misteriosa mujer mayor, tan mayor que podría ser su madre, llamada Saeki. Si sobre la vida de Kafka se cierne la tragedia –en el sentido clásico–, sobre la de Satoru Nakata ya se ha abatido –en el sentido real–: de niño, durante la segunda guerra mundial, sufrió un extraño accidente que lo marcaría de por vida. En una excursión escolar por el bosque, él y sus compañeros cayeron en coma; pero sólo Nakata salió con secuelas, sumido en una especie de olvido de sí, con dificultades para expresarse y comunicarse... salvo con los gatos. A los sesenta años, pobre y solitario, abandona Tokio tras un oscuro incidente y emprende un viaje que le llevará a la biblioteca de Takamatsu. Vidas y destinos se van entretejiendo en un curso inexorable que no atiende a razones ni voluntades. Pero a veces hasta los oráculos se equivocan. ”Hurra!” ”Et stort verk, men likevel lekende lett lesning.” Premi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. "Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell'assurdo". Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)895.635Literature Literature of other languages Asian (east and south east) languages Japanese Japanese fiction 1945–2000Classificazione LCVotoMedia:
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Tamura decide di scappare di casa il giorno del suo quindicesimo compleanno. Il ragazzo, abbandonato dalla madre e dalla sorella in tenera età, ha vissuto col padre, uno scultore dalla personalità complessa e oscura. Tamura, in verità, vuole fuggire dall’orribile profezia dagli echi edipici che gli è stata fatta proprio dal genitore: “Un giorno tu mi ucciderai e giacerai con tua madre e tua sorella”. Il ragazzo, che ha scelto come secondo nome Kafka, lascia Tokyo e si dirige verso Shikoku, isola nel Sud del Giappone, senza sapere esattamente cosa fare.
Storia parallela a questa vicenda è quella di Satoru Nakata, un sessantaquattrenne alquanto svampito, che vive di un misero sussidio governativo e si guadagna qualche soldo in più ritrovando i gatti smarriti e restituendoli ai legittimi proprietari. Il signor Nakata è analfabeta, ma parla bene la lingua dei gatti.
Numerosi fatti si intrecciano, tanti quelli visionari, troppi i surreali. L'alternarsi della narrazione da parte di Kafka in prima e seconda persona al presente, quella di Nakata in terza e al passato creano un certo disagio nella lettura, resa ancora più pesante dall'eccesso di irrealtà e dalla mescolanza di episodi horror. fantascientifici, erotici. Murakami è un despota che ti obbliga ad accettare una quantità esasperante di allucinazioni, ti costringe dentro un miscuglio di elementi inaccettabili, sorprendenti e impossibili, stabilendo che nulla vi sia di certo nel mondo, che non vi sia confine tra realtà e sogno.
Estremamente difficile farsi coinvolgere da questo romanzo che non mi ha regalato alcuna emozione ma noia e stanchezza. ( )