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Canne al vento (Italian Edition) di Grazia…
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Canne al vento (Italian Edition) (originale 1913; edizione 2022)

di Grazia Deledda (Autore)

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiCitazioni
3851066,813 (3.66)18
Efix ©· un servo, un contadino sardo aggrappato con amore all'ultimo poderetto posseduto dalle tre sorelle Pintor, nobili e di pochissimi mezzi, chiuse in uno sdegnoso isolamento, lontane dalla nuova societ© rozza e impertinente dei mercanti e degli usurai. Oppresso dall'immenso rimorso per un antico delitto, Efix vive una vita santa alla ricerca dell'espiazione suprema e sar© lui a tentare di lenire il disastro finanziario procurato dal ritorno dello sbandato nipote Giacinto. Protagonista di questo che ©· il pi©£ celebre romanzo di Grazia Deledda, pubblicato nel 1913, Efix assurge cos©Ơ a immagine dell'umana sofferenza, sempre uguale e sempre immobile nel tempo, rimanendo nella memoria del lettore come uno dei pi©£ potenti personaggi della narrativa novecentesca… (altro)
Utente:mboada12
Titolo:Canne al vento (Italian Edition)
Autori:Grazia Deledda (Autore)
Info:Independently published (2022), 193 páginas
Collezioni:Novel·la
Voto:
Etichette:Novel·la, Italià

Informazioni sull'opera

Canne al vento di Grazia Deledda (1913)

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Mi sembrava piuttosto brutto, da lettrice, non aver letto niente dell'unica donna italiana ad aver vinto il Nobel per la letteratura (1926). Quindi, alla fine, mi sono decisa a prenderlo in biblioteca: neanche io so perché ci ho impiegato così tanto tempo (in realtà lo so... aggiungo indiscriminatamente troppi libri nella lista dei desideri).

Comunque, devo dire che Grazia Deledda si è aggiudicata i miei favori e penso proprio che leggerò qualcos'altro di suo. Devo anche spezzare una lancia a favore dell'edizione Garzanti che ho sottomano: è ricca di note esplicative davvero ben fatte e interessanti su tutti gli aspetti della cultura sarda (e non solo) che potrebbero risultare oscuri.

Ho trovato anche particolarmente bella la copertina con la Libecciata di Fattori: Canne al vento, infatti, ha nel vento (visto come sorte) e nei suoi effetti sulle canne il suo tema centrale. Basta solo l'immagine che il titolo riesce ad evocare a dipingere nella nostra testa un quadro dei macchiaioli. L'ho trovata un'immagine bellissima, di grande effetto e fortemente poetica.

A metà strada, per così dire, tra il verismo e il decadentismo, Canne al vento stempera l'estremo realismo del primo con una dimensione magico-onirica propria del secondo. È allo stesso tempo un romanzo sulla situazione sarda di inizio secolo e un affresco sulla condizione umana di fronte alle avversità. ( )
  lasiepedimore | Sep 12, 2023 |
In quest o libro ho trovato MERAVIGLIOSE le descrizioni del paesaggio, pennellate di colore e di atmosfera. ( )
  Claudy73 | Nov 10, 2021 |
Un libro cupo, dominato da un fatalismo che ricorda quello delle tragedie greche.
La trama vera e propria è inconsistente: è la storia delle tre dame Pintor, nobili decadute, del loro debosciato nipote e soprattutto la storia di un servo, Efix, i cui destini sono indissolubilmente legati a quelli delle sue padrone, verso le quali dimostrerà una devozione quasi religiosa.
E' proprio Efix il personaggio principale dell'opera ed il più complesso, umile ma allo stesso tempo dotato di una grandiosità dolorosa. L'altra vera protagonista è la Sardegna, in particolare i territori impervi della Barbagia: terre dalla bellezza selvaggia e indomabile, dove la spiritualità va a braccetto con la superstizione.
Lo stile rispecchia quello dell'ambientazione ed è semplice ed aspro, i dialoghi sono sempre bruschi e la prosa si lascia andare a punte di lirismo solo quando serve per descrivere la poesia di qualche scorcio naturale.
Un romanzo breve ma molto intenso, di cui forse si potrà dimenticare la trama ma non certo l'atmosfera. ( )
  Lilirose_ | Sep 4, 2018 |
Che storia molle e priva di eventi!
C'è questo servo, Efix, che segue come un cagnolino le sorti delle sue nobili (e povere e vecchie) padrone, rose da un orgoglio smisurato in un villaggio sperduto della Sardegna. Fra descrizioni pesanti e infinite e spesso ridondanti e noiose arriva un nipote, figlio della sorella fuggita da questa casa soffocante per il defunto padre dispotico (disonore! Vergogna! Grande vergogna la fuga, ancor più grande vergogna il matrimonio con un semplice commerciante!). Ma Giacinto, il nipote, ha il vizio del gioco, e dopo debiti contratti con cambiali false fugge a Nuoro. Alle zie resta solo da pagare. Perdono l'ultimo podere loro rimasto, ma la zia più giovane riceve una proposta di matrimonio da un ricco cugino, che orgogliosamente rifiuta per via di languidi sguardi ambigui col nipote. Per non portare il rifiuto della sua padrona, di cui Efix era ambasciatore, il servo decide di andare a cercare Giacinto, per dirgli di sposare una ragazza che ha fatto innamorare, per liberare la zia; poi va a fare il mendicante per espiare antiche colpe. Ma infine torna dalle sue padrone, e felice muore poco tempo dopo, avendo visto le cose ormai sistemate, e i matrimoni previsti combinati nella maniera più opportuna.

Il titolo si riferisce all'impotenza dell'uomo di fronte al volere divino, che dispiega gli avvenimenti secondo un piano nascosto cui gli uomini non devono opporsi ma solo piegarsi.
Noioso, lento, passato ma di un passato narrato senza stimolare alcun interesse. Solo qualche antica figura di paese può essere più interessante e caratteristica, come l'usuraia Kallina, che tutti cercano e tutti disprezzano. Nel complesso, non è una brutta storia, ma è narrata come a me non piace leggere, per non dire che avrei riassunto in meno della metà delle pagine l'intera vicenda. ( )
  QPhoenix | Apr 30, 2013 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Grazia Deleddaautore primariotutte le edizionicalcolato
Goetz, BrunoÜbersetzerautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hindermann, FedericoPostfazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
Incipit
Tutto il giorno Efix, il servo delle dame Pintor, aveva lavorato a rinforzare l'argine primitivo da lui stesso costruito un po' per volta a furia d'anni e di fatica, giù in fondo al poderetto lungo il fiume: e al cader della sera contemplava la sua opera dall'alto, seduto davanti alla capanna sotto il ciglione glauco di canne a mezza costa sulla bianca Collina dei Colombi.
Citazioni
«Ma perchè questo, Efix, dimmi, tu che hai girato il mondo: è da per tutto così? Perchè la sorte ci stronca così, come canne?»
«Sì,» egli disse allora, «siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perchè! Siamo canne, e la sorte è il vento.»
«Sì, va bene: ma perchè questa sorte?»
«E il vento, perchè? Dio solo lo sa.»
«Sia fatta allora la sua volontà.» ella disse chinando la testa sul petto.
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

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Efix ©· un servo, un contadino sardo aggrappato con amore all'ultimo poderetto posseduto dalle tre sorelle Pintor, nobili e di pochissimi mezzi, chiuse in uno sdegnoso isolamento, lontane dalla nuova societ© rozza e impertinente dei mercanti e degli usurai. Oppresso dall'immenso rimorso per un antico delitto, Efix vive una vita santa alla ricerca dell'espiazione suprema e sar© lui a tentare di lenire il disastro finanziario procurato dal ritorno dello sbandato nipote Giacinto. Protagonista di questo che ©· il pi©£ celebre romanzo di Grazia Deledda, pubblicato nel 1913, Efix assurge cos©Ơ a immagine dell'umana sofferenza, sempre uguale e sempre immobile nel tempo, rimanendo nella memoria del lettore come uno dei pi©£ potenti personaggi della narrativa novecentesca

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