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Sto caricando le informazioni... Songs Of Innocence And Experience (edizione 2010)di William Blake
Informazioni sull'operaCanti dell'innocenza e dell'esperienza: che mostrano i due contrari stati della natura umana (1794) di William Blake
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Sarà il fascino del poeta anticonvenzionale (al quale va aggiunto quello del genio incompreso), ma William Blake mi ha stupita. Nonostante sia tra gli autori di letteratura inglese che ho studiato al liceo, non lo ricordavo affatto così affascinante. Sto invecchiando, ragazzi. Canti dell'Innocenza e dell'Esperienza ha due punti forti: la semplicità e l'innovazione. Per quanto riguarda la prima, posso assicurarvi che non troverete versi oscuri o criptici nelle poesie di Blake. Il che, insieme alla brevità dei componimenti, immagino abbia contribuito all'alto rating su Goodreads: infatti, è una raccolta che può essere apprezzata anche da chi non ama particolarmente la poesia o non è abituato a leggerne. L'innovazione è indubbia: i contemporanei consideravano Blake uno squinternato e solo i suoi amici compravano le sue opere (e solo per simpatia... i suoi lavori non piacevano praticamente a nessuno). E l'innovazione di Blake non si limitava soltanto alla poesia, ma anche alle incisioni che adornano i suoi componimenti: la sua tecnica, l'acquaforte a rilievo, fu apprezzata, come le sue opere, soltanto più tardi. Naturalmente, da un soggetto così originale non potevano che uscire poesie originali, che scandalizzavano i suoi contemporanei. Blake aveva idee bizzarre sulla religione, la schiavitù, l'uguaglianza: idee che oggi ci paiono, se non giuste, almeno condivisibili. La raccolta è divisa, come da titolo, in canti sull'Innocenza e canti sull'Esperienza, i due stadi contrari dell'anima umana. Blake non privilegia nessuno dei due stadi, perché entrambi fanno parte dell'essere umano ed è necessario passare attraverso entrambi per essere completi. Tanto per chiarire la sua contrarietà al pensiero prevalente fin dal titolo... nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inThe poems: Comprising Songs of innocence and of experience, together with Poetical sketches and some copyright poems not di William Blake ContieneHa ispiratoHa uno studioHa come commento al testoHa come guida per lo studente
Fiction.
Poetry.
HTML: Songs of Innocence and of Experience compiles two contrasting but directly related books of poetry by William Blake. Songs of Innocence honors and praises the natural world, the natural innocence of children and their close relationship to God. Songs of Experience contains much darker, disillusioned poems, which deal with serious, often political themes. It is believed that the disastrous end to the French Revolution produced this disillusionment in Blake. He does, however, maintain that true innocence is achieved only through experience. .Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiSongs of Innocence and of Experience in Folio Society Devotees Copertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)821.7Literature English English poetry 1800-1837, romantic periodClassificazione LCVotoMedia:
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Blake riassume in semplici, infantili parole la visione del mondo di un bambino quando, in riva al mare, prende la sabbia e fa scivolare i granelli tra le sue dita. Granello dopo granello esamina il suo mondo e lo fa scorrere fermandosi a guardare nella sua innocenza senza tempo. Oppure quando, in giardino, è steso a terra a giocare, coglie tra le sue mani un fiore e lo guarda incantato, sorridendo agli angeli che sono scesi giù in terra a salutarlo. Il granello di sabbia è come l’infinito di quel cielo diventato fiore, paradiso da cui proviene e sa di dover ritornare.
C’è una invisibile interconnessione tra quegli elementi celesti e terreni che forma un tutt’uno agli occhi del fanciullo in grado di cogliere e discernere la complessità dell’intera creazione, osservandone la parte più minuscola in natura. Un granello di sabbia, una foglia, un fiore, per cogliere l’intero ciclo della vita. Senza essere disturbato dalle diversità, dai contrasti, e dalla loro complessità. Solo un granello, un fiore, un cielo. E’ tutta l’intera storia della natura e della sua vita che scorre nelle sue mani e sotto i suoi occhi. Il battito di ali di una farfalla, il ronzio di un’ape, il vagare silenzioso di una formica…
To see a World in a Grain of Sand
And a Heaven in a Wild Flower,
Hold Infinity in the palm of your hand
And Eternity in an hour.
Vedere il mondo in un granello di sabbia
E un paradiso in un fiore selvaggio,
Tenere nel palmo della mano l’infinito
E l’eternità in un’ora.
Sapere, potere e voler cogliere l’attimo della creazione nella sua rivelazione, in serena contemplazione, costituisce forse l’essenza del’infinito. Tutto è connesso. Ma è tutto ancora da scoprire. Ed è detto in questi quattro magici versi del poema che, come una sinfonia, si muove verso la scoperta del mondo. Quei versi sono anche il prologo, la promessa che la scoperta non sarà vana, perché soltanto attraverso la visione delle semplici piccole cose della natura, si potranno dominare le grandi cose.
Non sarà mai troppo tardi riconquistare lo spirito della meraviglia con la quale tutti siamo nati, poveri o ricchi, bianchi o neri, ignoranti o intellettuali. Forse i poveri saranno più fortunati perché meno oberati dal fardello delle cose inutili. Quante volte i nostri figli e nipoti li abbiamo sentiti esclamare: “Guarda papà, vedi nonno, senti mamma: una coccinella! Una farfalla! Posso prendere quella pietra colorata, quel fiorellino rosso? Hai sentito quel cinguettìo…”.
Il candore genuino dell’innocenza sembra quasi fermare il tempo ed annullare lo spazio. L’infinito si presenta inaspettato nella sua semplicità. A World, a Heaven, The Eternity, per quel Bimbo, l’Uomo: figlio dell’Universo. ( )