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Sto caricando le informazioni... The Eye of the World (The Wheel of Time, Book 1) (edizione 1990)di Robert Jordan (Autore)
Informazioni sull'operaL'occhio del mondo di Robert Jordan
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Piacevole, ma senza nessuna sorpresa o guizzo veramente degno di nota. Un fantasy molto classico per chi è appassionato del genere, qualche scena un po' forzata (Moiraine che racconta la vicenda di Mantrehem in una situazione a rischio di rissa o linciaggio è abbastanza meh) e come al solito un po' troppe pagine. I personaggi sono tuttavia molti, e l'autore è riuscito a incuriosirmi sulla strada che ciascuno di loro prenderà, per cui mano a mano che si rendono prestabili/disponibili in biblioteca li leggerò. Il primo (lungo) capitolo di una saga che si preannuncia monumentale. E' un fantasy dall' impostazione classica e non manca nessuno degli archetipi del genere: la lotta tra bene e male, inconsapevoli prescelti e naturalmente un viaggio pieno di pericoli per salvare il mondo. Nulla di nuovo quindi, ma il richiamo alla tradizione funziona e ne esce fuori una vicenda interessante e molto immersiva. Quel che impreziosisce l'opera e la rende unica nel suo genere è però l'ambientazione, curata fin nei minimi dettagli. Il mondo descritto dall'autore ha una propria storia ed una propria mitologia, entrambe articolate ed originali. Per ora è tutto solamente accennato, ma quel poco basta per accendere il nostro interesse e creare un'atmosfera coinvolgente e convincente. Leggendo si intuiscono la vastità e la profondità di questa saga, ma è anche altrettanto chiaro che siamo appena all'inizio, con personaggi che ancora devono svilupparsi a dovere e una miriade di spiegazioni che gettano le basi per i volumi successivi. Ecco forse questa estrema prolissità è l'unico difetto che trovo al libro; non perde mai la scorrevolezza, anche grazie ai molti cambi di ritmo e di scena, ma le informazioni da assimilare sono tante e ne risulta una lettura lunga ed impegnativa, forse un po' troppo. In ogni caso siamo alle prese con un romanzo poderoso ed imponente, che non può mancare di lasciare il segno. Appartiene alle SerieÈ contenuto inThe Wheel of Time, Boxed Set I, Books 1-3: The Eye of the World, The Great Hunt, The Dragon Reborn di Robert Jordan The Wheel of Time Books 1-10 di Robert Jordan (indirettamente) The Wheel of Time Books 1-8 di Robert Jordan (indirettamente) ContieneHa l'adattamentoHa come guida di riferimento/manualePremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
In the Third Age, an age of prophecy when the world and time themselves hang in the balance, the Dark One, imprisoned by the Creator, is stirring in Shayol Ghul. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Se fosse uscito oggi, probabilmente staremmo a dire che è una specie di fanfiction de Il Signore degli Anelli. Sì, sono fissata con Tolkien e se come me ricordate parecchi passaggi a memoria sappiate che ve li ritroverete pari pari anche ne L’occhio del mondo. Credo che tutti i momenti che ho apprezzato di più siano stati in realtà opera di Tolkien e questo non ha contribuito ad aumentare la mia simpatia nei confronti di Jordan.
Quando leggo un fantasy classico, infatti, sono consapevole di avere un’altissima probabilità di ritrovarmi con elementi di tolkieniana memoria (e sono davvero in grado di apprezzarli), ma mi piacerebbe anche veder emergere lo stile personale dell’autore, che qui secondo me manca. Ne L’occhio del mondo non ho trovato altro che una storia, intesa nella sua accezione più semplice, cioè una serie di eventi che cercano di reggere la baracca per settecento pagine.
Settecento. Pagine.
Parliamone.
Credo che avrei retto meglio la vacuità di Jordan per un numero più ragionevole di pagine. Sono una lettrice tenace e coriacea, ma sono comunque un essere umano dotato di un quantitativo di pazienza limitato: non puoi pretendere che mi interessi a una storia che rimane sempre allo stesso punto per pagine, pagine, pagine e ancora pagine. Alla fine non c’è nemmeno una vera e propria evoluzione dei personaggi: Rand ha le stesse paranoie di quando è partito, Mat è sempre il solito scemo, Perrin è sempre il solito tipo solido e via dicendo. Capisco che Jordan aveva bisogno di materiale per quattordici volumi, ma io non sono una fan della roba prolissa – e se vuoi scriverne, vedi di avere un buon motivo, maledizione.
Ho messo comunque il secondo nella LdLdL. Masochismo? È possibile, ma non vorrei perdermi qualcosa di bello qualora ci voglia un po’ di fatica a raggiungerlo… (quindi car* fan, spero che il vostro amore per Jordan si basi su solide fondamenta… mi seccherebbe leggere altre settecento pagine insipide…). ( )