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Non farti fottere: Come il supermercato del…
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Non farti fottere: Come il supermercato del porno online ti ruba fantasia, desiderio e dati personali (edizione 2024)

di Lilli Gruber (Autore)

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Utente:AntonioGallo
Titolo:Non farti fottere: Come il supermercato del porno online ti ruba fantasia, desiderio e dati personali
Autori:Lilli Gruber (Autore)
Info:Rizzoli (2024), 171 pagine
Collezioni:Evil, Words, Society, Parole, Culture, Life, Bibliomania
Voto:****
Etichette:Nessuno

Informazioni sull'opera

Non farti fottere. Come il supermercato del porno online ti ruba fantasia, desiderio e dati personali di Lilli Gruber

Aggiunto di recente daAntonioGallo, ddejaco

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"Un diffuso apprezzamento per la pornografia è il modo che la natura usa per avvertirci che siamo a rischio di estinzione".
Con questa citazione la più famosa intellettuale sexy della realtà culturale, sociale e politica italiana contemporanea ha scritto questo libro molto interessante. Non mi poteva sfuggire, anche se sono, ormai, un dinosauro dichiarato.
Il sesso "tira" sempre. Il sesso, lo sappiamo tutti, gioca un ruolo centrale nella vita degli esseri umani. In nome del sesso ogni civiltà realizza i suoi riti, costruisce le sue difese, imbastisce i suoi rituali.
Così accade dalla notte dei tempi, a partire dalla foglia di fico che Adamo usò per coprire ciò che non sapeva, prima di "conoscere" Eva. Così accade oggi, di notte e di giorno, al nord come al sud, ad est come ovest.
"Muscoli" che nascondono il mistero della vita, una vita fatta di amore e di piacere, di dolcezze e di trasgressioni, di tradizione e di novità, in ogni forma d'arte umana. Inclusa la scrittura.
Dopo l'avvento dell'immagine in Rete, la parola "sesso" si colloca al primo posto nel mondo della comunicazione contemporanea. Lilli Gruber ha inserito la frase per avvertirci che siamo a rischio di estinzione. Si fa sesso si', ma lo si "strafa", senza alcuna moderazione.
Il suo libro intende sottolineare il grave impatto che il consumo eccessivo di pornografia può avere sulla società e sull'individuo. Questa citazione suggerisce che il crescente interesse diventato pornografia potrebbe essere un segnale di allarme riguardo a problemi più profondi che minacciano la stabilità e la continuità della società stessa.
Ad esempio, il rischio di estinzione. Attraverso questa frase, sembra voler evidenziare che il consumo smodato di pornografia non solo può influenzare negativamente la sfera sessuale e relazionale delle persone, ma potrebbe anche riflettere disfunzioni sociali più ampie che richiedono attenzione e riflessione.
Un invito a considerare il fenomeno della pornografia online in modo critico, mettendo in luce le implicazioni negative che può avere sulla società e sulla percezione dell'erotismo, del desiderio e della creatività. Pensieri legittimi, opinioni condivisibili.
In gioventù ebbi modo di conoscere un vecchio gentiluomo della borghesia meridionale di origini svizzere, trapiantato dalle nostre parti e diventato poi noto imprenditore tessile. Con lui ero solito intrattenermi a ragionare e discutere di fatti della cronaca quotidiana e degli episodi della sua lunga esperienza di vita.
Era quasi centenario e di cose da raccontare ne aveva e come! I suoi ricordi si allungavano fin dentro quella grande realtà che furono il settecento e l'ottocento. Non mancavano i riferimenti letterari alla letteratura sia francese che inglese. Nella storia letteraria hanno fatto spesso anche scandalo.
Lui conosceva le storie di "Molly Flanders" e il sesso descritto da John Sexton, fino alla moderna "Lady Chatterly". Un mondo ancora sconosciuto a me giovane sbarbatello ignorante.
Era un piacere sentirlo raccontare mentre fumava dei pestilenziali sigari che si faceva comprare a Napoli al Rettifilo, in una antica tabaccheria nei pressi della piazza così detta dei "quattro palazzi", all'incrocio con via Duomo.
Tra un tiro ed una sbuffata di sigaro, ogni tanto i suoi ricordi cadevano anche sulle donne e su quello che con esse si poteva fare, o che lui aveva fatto, ma non me lo diceva.
Non c'era nulla di osceno o di pruriginoso in ciò che raccontava. Anzi, aveva tutta l'intenzione di smitizzare il tutto, a me che mi apprestavo a fare le prime esperienze ed affrontare i primi incontri.
Mi metteva sull'avviso, il vecchio gentiluomo, dicendomi di stare attento. Perché, in fondo, il sesso non era altro che "lo sfregamento di due muscoli". Quanto meno, egli sosteneva, di due distinte e particolari zone muscolari erogene riferita alle parti sessuali sia dell'uomo che della donna.
Sfregando, sfregando, potevi rimanere … "fregato". Questo era il suo avviso, col relativo invito a considerare l'atto sessuale non altro che una cosa del genere. Se, poi soggiungeva, c'era anche qualcosa d'altro che supportava lo "sfregamento", tanto meglio.
Capisco, oggi, che si riferiva a parole come amore, passione, successione e conoscenza. Ma non ne faceva parola. Lui insisteva sulla concretezza della realtà. Ti lasciava libero di scegliere nell'atto biblico della "conoscenza".
Potevi stare al sicuro. Ma sempre relativamente e con grande cautela. Non c'erano cinismi religiosi o sociali in quelle sue parole. Per lui era la realtà. Era un "gioco" che, come tale, poteva essere sia "mortale" che "vitale". Si "giocava" con la vita.
Ecco, questo mi è venuto in mente quando mi è capitato tra le mani questo libro della seducente Gruber. L'ho letto in versione Kindle e confesso che mi sono lasciato "fottere".
Non è che quello che scrive la Lilli mi abbia deluso. Mi ha deluso quello che avrebbe potuto dire e non ha scritto. Nel suo appello conclusivo manca l'essenziale. Manca l'aspetto "vitale" e "mortale" allo stesso tempo. Quello di cui parlava il mio vecchio amico.
È vero, non si tratta di "rivoluzione", lei lo chiama "buon sesso ", il mio amico l'avrebbe chiamato "buon senso" e forse, anglofono com'era, avrebbe detto "common sense".
Quando Adamo "conobbe" Eva, dopo la disubbidienza, si assicurò almeno la discendenza, la continuità del suo essere umano, unica strada che conduce alla "virtute e canoscenza " distinguendoci dai "bruti".
Posso tirare le somme di quanto ho letto e scritto? Il sesso "tira" e tirerà sempre. Tirerà anche la vendita di questo libro. Per tutti: scrittori, lettori, editori e recensori. Anche per Lilli.
Buono o cattivo, proprio o improprio, naturale o innaturale, nessuno può farne a meno, almeno fino a quando la "cosa" può "tirare". Checchè ne dicano i censori e i moralisti. In quei "luoghi", meglio forse chiamarle "zone erogene" dove i "muscoli" si incontrano e si sfregano, c'è l'origine del mondo.
In quel famoso quadro della "cosa" di Courbet c'è la perfetta descrizione anatomica dell'organo genitale femminile, senza artifizi o inganni. Sfido chiunque a pensare che questa sia una gratuita immagine pornografica.
Realismo ed audacia caratterizzano il quadro. Niente di osceno o di perverso. Tutto dipende da come si guardano le cose. Anzi la "cosa". Se proprio ci tenete andate al link e godetevi il quadro di Courbet. E non fatevi "fottere" dal porno … ( )
  AntonioGallo | May 10, 2024 |
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Titolo canonico
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Descrizione del libro
Per generazioni di ragazzi, il porno è ormai la principale forma di educazione sessuale. Fin da bambini può capitare inatteso sui loro device con un pop-up e ben presto cominciano a cercarlo e a nutrirsene, scambiando per realtà quella che è solo fiction, a volte estrema. Per gli adulti è una forma di intrattenimento come un'altra, magari usata per dare un po' di pepe alla vita di coppia. Risultato: la macchina del porno macina miliardi, grazie a siti che sono tra i più visitati al mondo. Ma si tratta davvero di un mercato qualunque? Questo libro ricco di dati, notizie e interviste ai protagonisti spiega perché no, non lo è. Racconta chi sono davvero i discreti padroni degli aggregatori pornografici. Indaga i percorsi professionali, i meccanismi economici, le implicazioni sociali di un fenomeno cresciuto fino a raggiungere dimensioni colossali. Denuncia le storie di sfruttamento e violenza. Fa chiarezza sui temi più problematici, come l'uso e l'abuso dell'intelligenza artificiale e la compravendita dei nostri dati personali.
Senza falsi pudori né pregiudizi, Lilli Gruber mostra in queste pagine come sia il porno a usare noi, e non viceversa. Per invertire la rotta occorre aprire un dibattito, spezzare il silenzio delle istituzioni e chiedere innanzitutto un'educazione sentimentale e sessuale per i nostri figli e misure per la trasparenza delle pratiche economiche del settore. E impegnarci per recuperare i beni preziosi che la peggiore pornografia online ci ha rubato: l'erotismo, il desiderio e la creatività.
Riassunto haiku
Generazioni
Crescono con il porno, ormai
Realtà distorta

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