Un confronto sul destino del cristianesimo, sui rapporti tra religione e libertà, tra morale e scienza, tra diritti e doveri. In gioco è cosa si intende per liberalismo, se la democrazia liberale abbia un fondamento relativistico e pluralistico (Antiseri) o presupponga un'etica comune con valori assoluti della tradizione cristiana (Pera). Questioni che nella contemporaneità segnata dalla secolarizzazione, con la religione relegata per lo più a fenomeno privato ed estraneo al dibattito pubblico e soccombente al dominio della scienza, assumono particolare importanza. Il vecchio continente sta affrontando un complesso processo di integrazione economica e normativa, ma sembra dimenticare le sue radici cristiane, fondamentali – lo ricorda Agostino nella Città di Dio – per costruire le basi stesse di una convivenza sociale. Ma può esistere un'Europa senza cristianesimo?
Dario Antiseri è uno dei filosofi italiani più conosciuti e tradotti all'estero. Tra le sue pubblicazioni: Tra l'assurdo e la speranza. Siamo tutti fideisti? (Scholé, 2021) ed Epistemologia ed ermeneutica. Il metodo della scienza dopo Popper e Gadamer (Scholé, 2022).
Marcello Pera, accademico e filosofo, già presidente del Senato, ha recentemente pubblicato Critica della ragion secolare. La modernità e il cristianesimo di Kant (Le lettere, 2019) e Lo sguardo della Caduta. Agostino e la superbia del secolarismo (Morcelliana, 2022).
-----
Sommario
Caro Marcello 5
Caro Dario 7
Dario Antiseri
Un'Europa scristianizzata è ancora Europa?
Domande a Marcello Pera
Qualche domanda come premessa 13
1. I fallimenti di una ragione autosufficiente e lo spazio della fede 17
1.1. Lo sguardo della Caduta, 17 - 1.2. Perché chiedere aiuto ad Agostino, 22 - 1.3. “Soddisfare il tempo” o “soddisfare l'eternità”?, 25 - 1.4. La “stoltezza” della ragione autosufficiente, 27 - 1.5. Perché
l'uomo rimane un essere religioso, 29 - 1.6. Pascal:
«Nulla, in base alla pura ragione, è per sé giusto, tutto muta col tempo», 32 - 1.7. Kierkegaard: «Il lato
terribile, la perdizione, l'annientamento, abita con
ogni uomo porta a porta», 34 - 1.8. La “grande domanda”: un “problema” o una “invocazione”?, 36
Sommario
2. Il liberalismo di Agostino e l'Europa di oggi 41
2.1. Il liberalismo tra lo “sguardo agostiniano” e lo
“sguardo liberale”, 41 - 2.2. Joseph Ratzinger: pensiero cristiano e cultura liberal-democratica, 44 - 2.3.
Salvador De Madariaga: «L'Europa è socratica nella
sua mente e cristiana nella sua volontà», 46 - 2.4.
Un'Europa scristianizzata è ancora Europa?, 48 -
2.5. Antonio Rosmini: «Chi non è padrone di sé, è
facilmente occupabile», 50
3. Scienza e Scrittura in Agostino e Galileo 53
3.1. Agostino e il problema dei rapporti tra conoscenza e fede cristiana, 53 - 3.2. Galileo e la demarcazione tra “asserzioni di fatto” e “asserzioni di
fede”, 54 - 3.3. Agostino e Galileo: anche quando
dicono la stessa cosa non intendono la stessa cosa,
58 - 3.4. La “rivoluzione scientifica” quale sorgente
della “rivoluzione religiosa”, 61 - 3.5. L'“empietà”
è frutto della scienza o di visioni filosofiche sempre più lontane dalla scienza?, 63 - 3.6. I criteri di
accettabilità delle asserzioni di fatto subiscono una
metamorfosi nei testi sacri?, 65
Marcello Pera
Agostino, Locke e il crollo dell'Europa cristiana
1. La Carta dell'Europa 69
2. L'argomento di Agostino e lo Stato ben ordinato 81
3. L'Unione europea e le radici cristiane 97
4. L'argomento di Locke e lo Stato liberale 109
Sommario
5. La miccia del relativismo e la deflagrazione del laicismo 117
6. Relativismo, cristianesimo, scienza 133
Indice dei nomi
Avevamo fondato un circolo chiamato "Europa" e leggevamo una rivista che portava appunto quel nome. Il nostro riferimento era un politico che è ancora sulla scena. L'uomo politico italiano che sfida l'immortalità: Giulio Andreotti.
Sulle pagine di una rivista di destra (la destra di allora!) il famoso-famigerato "Il Borghese"diretto da Mario Tedeschi e Gianna Preda apparve una collana di libri nella quale questo prezioso saggio dello spagnolo Salvador de Madariaga trovò degno spazio.
Un saggio che ho letto e riletto nel corso degli anni e che trovo sempre attuale ed insuperato.A distanza di oltre cinquanta anni devo dire che quell'Europa che sognavamo è ancora da venire.E' vero che in poco più di un'ora ci arrivo comodamente. Io la prima volta, col treno ci impiegai 40 ore!. E' vero tutto questo, ma io la vera Europa non la vedo ancora. Almeno quella di cui parlava de Madariaga nel suo bellissimo libro ... La conferma oggi, di una Europa senza senz'anima, mi conferma, anche in presenza di una Unione solo di nome e di interessi, una vera Europa ancora non esiste ... ( )