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Sto caricando le informazioni... To Kill a Mockingbird (originale 1960; edizione 2002)di Harper Lee (Autore)
Informazioni sull'operaIl buio oltre la siepe di Harper Lee (Author) (1960)
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Paola si dà da fare e mi regala un libro che non avevo mai considerato, nonostante una buona notorietà. E a volte i casi non sono casi, leggo “Il buio oltre la siepe” a pochi giorni dalla morte di John Lewis, uno dei più grandi combattenti per i diritti dei neri d’America. La storia è ambientata in un piccolo paesino dell’Alabama ed è raccontata in prima persona dalla piccola Scout, figlia di Atticus Finch, un avvocato. È un libro di ambientazione, la piccola borghesia del Sud degli Stati Uniti ed il difficile rapporto con le persone di colore, da un lato, e le tensioni sociali dall’altro. La tata di Scout è Calpurnia, una governante di colore, e la contaminazione culturale, bello il racconto della messa gospel cui partecipa la piccola protagonista, è evidentemente la soluzione per elidere i conflitti. Ma sullo sfondo un processo, quello che lo Stato dell’Alabama intenta contro Tom Robinson, un uomo di colore, per il presunto stupro di una giovane ragazza bianca. Atticus viene nominato difensore di ufficio, ma, con grande sdegno della collettività bianca, assume realmente la difesa dell’imputato. E dalle testimonianze appare evidente l’assoluta innocenza dell’uomo che verrà, comunque, condannato dalla giuria popolare non per il reato contestato ma per il colore della pelle. Un romanzo importante di facile lettura su un tema che rimane attuale. La forza di questo romanzo, quello che gli ha garantito un successo planetario fino ai giorni nostri, è la trovata semplice ma geniale di raccontare un periodo storico complicato e pieno di contraddizioni (il profondo Sud negli anni della Grande Depressione) con gli occhi di una bambina coraggiosa e anticonformista. Non solo Scout è adorabile, ma il suo punto di vista ingenuo e privo delle sovrastrutture degli adulti le permette (e a noi lettori con lei) di andare davvero al cuore dei problemi, di coglierne l'essenza. Questo non significa che sia un libro leggero o infantile, tutt'altro: la lucidità con cui la piccola Finch si approccia al mondo non fa sconti a nessuno; sotto il suo sguardo attento cadono le finzioni e le ipocrisie e ci mostra le persone per quello che realmente sono, coi loro momenti di debolezza ma anche col loro lato più umano. In particolare spiccano due figure che sono in qualche modo la sua e la nostra coscienza: il fratello Jem ed il padre Atticus. Il primo rappresenta la voglia di cambiamento, mentre il secondo è il simbolo di quell'etica alta ed immutabile che è propria dei grandi uomini; ed Atticus è un grand'uomo, raramente ho visto personaggi dotati di tanta sensibilità e fibra morale. Anche gli altri protagonisti sono tratteggiati con maestria, ci si muove in un ambiente vivido e credibile. Lo stile poi è perfetto: semplice, ma incisivo ed a volte anche poetico, di quella poesia delle piccole cose tipica dei bambini. Come ho detto, non mi stupisce che quest'opera sia ormai un classico senza tempo, l'autrice è riuscita a creare una ricetta vincente che ha funzionato e continua a funzionare ancora oggi. Libro che tutti dovrebbero leggere, ambientato negli anni 30 in Alabama. Ho apprezzato più la seconda parte del libro anche se la prima parte è fondamentale per poter capire gli avvenimenti che succederanno dopo... Mi resterà sempre impresso il personaggio maschile di questo libro, Atticus Finch. Ho adorato il suo rapporto con i figli, padre presente, deciso, attento alle loro legittime esigenze. Uomo fermo che non si è lasciato piegare dai pettegolezzi, dalle dicerie e ha avuto il coraggio di andare contro corrente anche a costo di perderci la faccia. Lui stesso afferma che se avesse rinunciato a questo mandato non sarebbe piu riuscito a vivere in pace con la propria coscienza.. Poi il grande rispetto per la domestica, che considera una di famiglia e prende le sue difese quando la sorella vuole licenziarla perchè nera.... Per non dire di come reagisce, con grande pacatezza e serenità, quando durante il processo, viene a sapere che i suoi figli sono scomparsi, e con sua grande meraviglia, se li ritrova in lì in aula... Alla grande amarezza che prova quando viene a sapere che Tom è stato prima condannato e poi viene ucciso, dopo tutto quello che lui aveva cercato di fare per lui. Mi sono immedesimata nella ragazzina, la figlia degli Ewell, che accusò Tom di violenza, quanto sola era questa ragazzina per cercare un po di affetto in un uomo che sapeva benissimo non poteva avvicinare... Stupenda l'immagine dei bambini durante il processo seduti non nella tribuna dei bianchi ma in quella dei neri come la cosa più normale del mondo, perchè non avevano pregiudizi di nessun tipo.. Non posso dimenticarmi Boo, che i bambini voglio far uscire di casa e alla fine sarà proprio Boo ad aiutare Jem e Scout avrà la possibilità di conoscerlo.. Appartiene alle SerieAppartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inHa l'adattamentoÈ riassunto inReader's Digest Best Sellers: To Kill a Mockingbird | Agony and the Ecstasy | Winter of our Discontent | Fate is the Hunter di Reader's Digest Reader's Digest Best Sellers: To Kill a Mockingbird | Shoes of the Fisherman | Seven Days in May | To Catch an Angel di Reader's Digest Ha ispiratoHa come guida di riferimento/manualeHa uno studioHa come commento al testoHa come guida per lo studenteHa come guida per l'insegnantePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
In una cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch ©· incaricato della difesa d'ufficio di un negro accusato di violenza carnale; riuscir© a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sar© ugualmente condannato a morte. La vicenda, che ©· solo l'episodio centrale del romanzo, ©· raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocit© e violenza non riescono mai a essere pi©£ grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che ©· un po' di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Ma tant'è. Fuoco alle polveri.
Ho apprezzato moltissimo la figura di Atticus, avvocato pronto a difendere una causa persa solo per aderire ai dettami della sua coscienza e padre che non si tira indietro di fronte alle domande innocenti e spietate dei suoi figli. È un uomo che ci regala molte perle di saggezza nel corso della narrazione, perle che sarebbe sempre bene tenere a mente nella vita.
Mi sono piaciuti tantissimo anche i figli di Atticus, Jem e Scout, così come il loro amico Dill. Tutti e tre pronti a vivere avventure straordinarie e tutti e tre impreparati davanti al lato oscuro del mondo.
Quello che con me non ha funzionato in questo romanzo è stata la figura di Bob Ewell, il cattivo. Quello che sostiene la segregazione razziale. Quello che si beve anche l'ultimo centesimo. Quello che campa sulle spalle della figlia. Quello che si permette anche di picchiarla quella figlia – e chissà che altro. Quello che è pronto a far impiccare un innocente per non dire l'indicibile. Un mostro. Un vero str****.
Eppure a me Bob Ewell è sembrato un cazzotto in un occhio ne Il buio oltre la siepe. Ma come, un romanzo che denuncia i pregiudizi, la paura dell'altro, del diverso prende come male assoluto un emarginato, senza tra l'altro preoccuparsi di definire tutti gli Ewell come gentaglia spregevole? Se la comunità fosse più interessata alla loro condizione bestiale invece che ad additarli come feccia, probabilmente tutti se la passerebbero meglio.
Questo aspetto mi è sembrato riduttivo e ha tolto spessore alla vicenda, rendendo i personaggi schiavi del loro ruolo nel romanzo. Alla fine tutto mi è sembrato irrimediabilmente piatto e scialbo, privo della forza che mi aspettavo da un romanzo del genere. ( )