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Sto caricando le informazioni... Spoon River anthology (originale 1915; edizione 1916)di Edgar Lee Masters, Oliver Herford (Illustratore)
Informazioni sull'operaAntologia di Spoon River di Edgar Lee Masters (1915)
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“A che serve liberarsi del mondo, quando nessun’anima può mai sfuggire all’eterno destino della vita?” Opera di assoluta genialità, ineguagliabile nel concepimento e nella stesura, Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters travalica quello che è il comune sentire della morte, dove molti di noi pensano che tutto finisca, e crea un prolungamento ad hoc per dar modo ai suoi ineffabili personaggi di continuare in qualche modo quello che è stato nella vita anche nell’aldilà. Il risultato di questa invenzione letteraria è sicuramente notevole; i morti che parlano non sono da meno dei vivi e ce n’è per tutti i gusti: da quelli che si lamentano per la propria lapide e per quello che c’è scritto sopra a quelli che si lamentano per il “vicinato” che non è all’altezza, da quelli che dispensano saggezza ricavata dalla loro esperienza della morte a quelli che rimpiangono qualcosa di non aver fatto quando erano in vita e, ancora, da quelli discreti che si limitano semplicemente a dire come finì la propria esistenza terrena a quelli apertamente polemici con tutti a cui non sta nemmeno bene quello che ne è stato di quanto lasciarono in eredità. Il quadro che viene raffigurato è per certi aspetti desolante, nel senso che, anche se non mancano autentiche ventate di ottimismo come nel caso di “Dippold l’ottico”, riportata sotto e altre mirabili eccezioni, per la maggior parte di chi parla si tratta di rivangare molti aspetti di quella che è stata la loro vita e fioccano accuse di ogni tipo, portando alla luce quella che è, sempre e purtroppo, la vera natura umana fatta di: invidia, ipocrisia, accidia, falso moralismo, bigottismo sfrenato e falsità di sentimenti e credo di non sbagliare pensando che Edgar Lee Masters era proprio in quella direzione che voleva attirare l’attenzione con il suo lavoro: un’umanità irrimediabilmente persa nella vita, ancora prima che nella morte… George Gray Molte volte ho studiato il marmo che mi hanno scolpito una nave con la vela piegata in riposo nel porto. In verità non ritrae la mia destinazione ma la mia vita. Poiché l’amore mi venne offerto ed io fuggii alla sua delusione; il dolore bussò alla mia porta, ma io avevo paura; l’ambizione mi chiamò, ma io ero atterrito dai suoi rischi. Pure tutto il tempo avevo fame di un significato nella vita. E ora so che dobbiamo innalzare la vela e cogliere i venti del destino ovunque essi guidino la nave. Dare significato alla vita può sortire follia, ma la vita senza significato è la tortura dell’irrequietezza e del desiderio vago è una nave che anela il mare eppur lo teme. Mrs. Sibley Il segreto delle stelle: la gravitazione. Il segreto della terra: strati di rocce. Il segreto del suolo: ricevere il seme. Il segreto del seme: il germoglio. Il segreto dell'uomo: il seminatore Il segreto della donna: il suolo. Il mio segreto: sotto un tumulo che non troverete mai. Dippold l’ottico Che cosa vedi adesso? Globi di rosso, giallo,viola. Un momento! E adesso? Mio padre e mia madre e le mie sorelle. Sì! E adesso? Cavalieri in armi, donne bellissime, volti gentili. Prova questa. Un campo di grano- una città. Molto bene! E adesso? Una giovane donna con degli angeli chini su di lei. Una lenta più spessa. E ora? Molte donne con gli occhi luminosi e le labbra aperte. Prova questa. Solo una coppa su un tavolo. Oh, capisco! Prova questa lente! Solo uno spazio aperto- non vedo niente in particolare. Bene, adesso! Pini, un lago, un cielo d'estate. Così va meglio. E adesso? Un libro. Leggine una pagina. Non posso. I miei occhi sono trascinati oltre la pagina. Prova questa lente. Profondità d'aria. Ottimo! e adesso? Luce, solo luce, che trasforma tutto il mondo in giocattolo. Molto bene, faremo gli occhiali così. Questo è il link alla canzone di Fabrizio de Andrè ispirata alla poesia che apre la silloge: La collina https://www.youtube.com/watch?v=hQnyac8YMRI La piccola America nelle voci dei defunti che si raccontano da dietro le lapidi di un cimitero di campagna. Libro emblematico in cui convergono i grandi temi umani: l'amore, le speranze, le disillusioni, l'ingiustizia, la malattia in una sorta di rappresentazione epica, che l'autore improntò sulla scorta dell'elegia greca classica. L'opera scoperta da Cesare Pavese negli anni trenta, fu pubblicata per la prima volta nel 1943, nella traduzione dell'indimenticabile Fernanda Pivano. Dalla raccolta il cantautore Fabrizio De Andrèadattò alcune liriche per il bellissimo album "non all'amore nè al denaro nè al cielo" L'Antologia di Spoon River (Spoon River Anthology) è una raccolta di poesie che il poeta americano Edgar Lee Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915 sul "Mirror" di St. Louis. Ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita di una delle persone sepolte nel cimitero di un piccolo paesino della provincia americana. La prima edizione della raccolta pubblicata nell'aprile del 1915 contava 213 epigrafi diventati poi 244 più La Collina nella versione definitiva del 1916. La raccolta comprende diciannove storie che coinvolgono un totale di 248 personaggi che coprono praticamente tutte le categorie e i mestieri umani. Masters si proponeva di descrivere la vita umana raccontando le vicende di un microcosmo, il paesino di Spoon River. In realtà, Masters si ispirò a personaggi veramente esistiti nei paesini di Lewistown e Petersburg, vicino a Springfield nell'Illinois e infatti molte delle persone a cui le poesie erano ispirate, che erano ancora vive, si sentirono offese nel vedere le loro faccende più segrete e private pubblicate in quelle poesie. La caratteristica saliente dei personaggi di Edgar Lee Masters, infatti, è che essendo per la maggior parte morti non hanno più niente da perdere e quindi possono "raccontare" la loro vita in assoluta sincerità. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle Collane EditorialiPremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
Fiction.
Poetry.
HTML: This one-of-a-kind masterpiece is a classic of American literature. In Spoon River Anthology, Kansas-born poet and playwright Edgar Lee Masters channels the imagined voices of the deceased men, women, and children buried in a cemetery in rural Illinois. Haunting and ethereal, inspiring and unforgettable, these poems will remain etched in readers' memories. .Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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