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The Fish Can Sing is one of Nobel Prize winner Halldór Laxness’s most beloved novels, a poignant coming-of-age tale marked with his peculiar blend of light irony and dark humor. The orphan Alfgrimur has spent an idyllic childhood sheltered in the simple turf cottage of a generous and eccentric elderly couple. Alfgrimur dreams only of becoming a fisherman like his adoptive grandfather, until he meets Iceland's biggest celebrity. The opera singer Gardar Holm’s international fame is a source of tremendous pride to tiny, insecure Iceland, though no one there has ever heard him sing. A mysterious man who mostly avoids his homeland and repeatedly fails to perform for his adoring countrymen, Gardar takes a particular interest in Alfgrimur’s budding musical talent and urges him to seek out the world beyond the one he knows and loves. But as Alfgrimur discovers that Gardar is not what he seems, he begins to confront the challenge of finding his own path without turning his back on where he came from.… (altro)
Letto l'incipit de Il concerto dei pesci, ne sono rimasta davvero colpita, tanto da postarlo in un Citazione della settimana e da farmi delle gigantesche aspettative.
Il romanzo non è brutto, in effetti, ma mi tocca annoverarlo tra quelli che mi hanno detto poco o niente. Difatti, a parte l'inizio e la fine, che mi hanno tenuta incollata alle pagine, la parte centrale è stata piuttosto piatta. E questo nonostante abbia davvero apprezzato la critica di Laxness alla società borghese e al suo vuoto accumular denari.
È difficile non essere affascinati da Björn, nonno adottivo del protagonista (Álfgrímur), e dai bizzarri e derelitti individui che si trovano a frequentare la sua abitazione e che sono ormai fuori posto in un mondo sull'orlo di un grande cambiamento. Tuttavia, il premio come personaggio più intrigante del romanzo va certamente a Garðar Hólm, il più famoso cantante lirico d'Islanda che nessuno in patria ha mai sentito cantare. Garðar Hólm, infatti, è così sfuggente da rendere davvero difficile inquadrarlo in una qualunque definizione e non ho alcuna intenzione di provarci, rischiando di togliergli fascino.
È sorprendente che con tutti questi elementi apprezzabili alla fine mi abbia lasciato così fredda nei suoi confronti. Quindi, in conclusione, il mio consiglio è: sbattetevene della mia opinione e, se la trama vi incuriosisce, leggetelo lo stesso. Vale sempre per qualunque recensione, ma per questa in modo particolare. ( )
The Fish Can Sing is one of Nobel Prize winner Halldór Laxness’s most beloved novels, a poignant coming-of-age tale marked with his peculiar blend of light irony and dark humor. The orphan Alfgrimur has spent an idyllic childhood sheltered in the simple turf cottage of a generous and eccentric elderly couple. Alfgrimur dreams only of becoming a fisherman like his adoptive grandfather, until he meets Iceland's biggest celebrity. The opera singer Gardar Holm’s international fame is a source of tremendous pride to tiny, insecure Iceland, though no one there has ever heard him sing. A mysterious man who mostly avoids his homeland and repeatedly fails to perform for his adoring countrymen, Gardar takes a particular interest in Alfgrimur’s budding musical talent and urges him to seek out the world beyond the one he knows and loves. But as Alfgrimur discovers that Gardar is not what he seems, he begins to confront the challenge of finding his own path without turning his back on where he came from.
Il romanzo non è brutto, in effetti, ma mi tocca annoverarlo tra quelli che mi hanno detto poco o niente. Difatti, a parte l'inizio e la fine, che mi hanno tenuta incollata alle pagine, la parte centrale è stata piuttosto piatta. E questo nonostante abbia davvero apprezzato la critica di Laxness alla società borghese e al suo vuoto accumular denari.
È difficile non essere affascinati da Björn, nonno adottivo del protagonista (Álfgrímur), e dai bizzarri e derelitti individui che si trovano a frequentare la sua abitazione e che sono ormai fuori posto in un mondo sull'orlo di un grande cambiamento. Tuttavia, il premio come personaggio più intrigante del romanzo va certamente a Garðar Hólm, il più famoso cantante lirico d'Islanda che nessuno in patria ha mai sentito cantare. Garðar Hólm, infatti, è così sfuggente da rendere davvero difficile inquadrarlo in una qualunque definizione e non ho alcuna intenzione di provarci, rischiando di togliergli fascino.
È sorprendente che con tutti questi elementi apprezzabili alla fine mi abbia lasciato così fredda nei suoi confronti. Quindi, in conclusione, il mio consiglio è: sbattetevene della mia opinione e, se la trama vi incuriosisce, leggetelo lo stesso. Vale sempre per qualunque recensione, ma per questa in modo particolare. ( )