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Risultati da Google Ricerca Libri
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Con questo terzo volume finalmente cominciamo a fare sul serio. Si intravede una trama ad ampio respiro, vengono introdotti nuovi personaggi ed analizzate più a fondo alcune vecchie conoscenze; il focus non è più unicamente Geralt e questo è un bene, perchè dopo due interi libri concentrati esclusivamente su di lui e il suo punto di vista era arrivato il momento di lasciare spazio anche ad altri personaggi altrettanto interessanti (se non di più, a mio parere), in grado di fornire una prospettiva fresca ed originale. La più grande differenza con i volumi precedenti però è che qui troviamo una costruzione del mondo solida e dettagliata. Nei racconti era tutto frammentario e volatile, ci si muoveva in un' atmosfera rarefatta; ora invece l'ambientazione è realistica, con tanto di macchinazioni politiche che si preannunciano intricatissime. Le tematiche sono come al solito mature e venate di cinismo ed ho particolarmente apprezzato il connubio tra il fantasy duro e puro (è un mondo che pullula letteralmente di maghi, mostri e profezie) ed il political thriller, un mix in apparenza singolare ma che si rivela una carta vincente. Una piccola nota a sfavore invece va ascritta allo stile: scorrevole e coinvolgente come al solito, ma ancora troppo episodico e poco fluido. Prevedo comunque che sarà un problema che andrà a risolversi col prosieguo della saga. Insomma sono al terzo volume ed ho ancora molta voglia di proseguire, mi sembra un ottimo risultato. ( )
Fiorellino, ninnananna e conta diffusa tra i piccoli elfi
«In verità vi dico, si approssima l’Era della Spada e dell’Ascia, l’Era della Tempesta del Lupo. Si approssima il Tempo del Gelo Bianco e della Luce Bianca, il Tempo della Follia e il Tempo del Disprezzo, Tedd Deireádh, il Tempo della Fine. Il mondo perirà sotto un manto di ghiaccio e rinascerà insieme con un nuovo sole. Rinascerà dal Sangue Antico, dal seme piantato, Hen Ichaer. Un seme che non germoglierà, ma divamperà in fiamma. Ess’tuath esse! Così sarà! Scrutate i segni! Quali saranno i segni vi dirò: innanzitutto la terra gronderà di sangue, dell’Aen Seidhe, il Sangue degli Elfi...»
Aen Ithlinnespeath, la profezia d’Ithlinne Aegli aep Aevenien
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The Witcher series of books was published in English in a different order to its original Polish publication. In internal chronology, it consists of two books of short stories (published in Poland in inverse chronological order), followed by 5 novels following a linked arc. The final book written then takes place during the time of the first short story collection.
Si intravede una trama ad ampio respiro, vengono introdotti nuovi personaggi ed analizzate più a fondo alcune vecchie conoscenze; il focus non è più unicamente Geralt e questo è un bene, perchè dopo due interi libri concentrati esclusivamente su di lui e il suo punto di vista era arrivato il momento di lasciare spazio anche ad altri personaggi altrettanto interessanti (se non di più, a mio parere), in grado di fornire una prospettiva fresca ed originale.
La più grande differenza con i volumi precedenti però è che qui troviamo una costruzione del mondo solida e dettagliata. Nei racconti era tutto frammentario e volatile, ci si muoveva in un' atmosfera rarefatta; ora invece l'ambientazione è realistica, con tanto di macchinazioni politiche che si preannunciano intricatissime. Le tematiche sono come al solito mature e venate di cinismo ed ho particolarmente apprezzato il connubio tra il fantasy duro e puro (è un mondo che pullula letteralmente di maghi, mostri e profezie) ed il political thriller, un mix in apparenza singolare ma che si rivela una carta vincente.
Una piccola nota a sfavore invece va ascritta allo stile: scorrevole e coinvolgente come al solito, ma ancora troppo episodico e poco fluido. Prevedo comunque che sarà un problema che andrà a risolversi col prosieguo della saga.
Insomma sono al terzo volume ed ho ancora molta voglia di proseguire, mi sembra un ottimo risultato. ( )